Il cuore riflesso in specchi acquosi
Dialogando con la matematica turca Betül Tanbay all’Università del Bosforo, il pianista Filippo Gorini discute della poesia insita nella matematica, e di come Bach abbia saputo raggiungere l’infinito anche usando un numero limitato, razionale, di note in “Ricercare sull’arte della fuga”, in onda giovedì 2 maggio alle 22.45 in prima visione su Rai 5. Nella visione di Tanbay, la natura è trascendente, e la musica e la matematica sono linguaggi con cui l’umanità riesce misteriosamente a carpirne l’infinità.
Considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica, le sue opere sono notevoli per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e per bellezza artistica. La sua fama è dovuta all’ampio e magistrale utilizzo del contrappunto, all’organizzazione armonica e tematica delle sue opere e all’inclusione di temi e motivi sacri (specialmente dalla musica sacra del culto luterano) e profani, oltre che alla capacità di padroneggiare i diversi stili nazionali (principalmente lo stile tedesco, quello italiano e quello francese, che approfondì). È considerato uno dei massimi maestri di forme musicali come il canone, la cantata e la fuga.
Il Clavicembalo ben temperato, il Concerto italiano e le Variazioni Goldberg), per complessi orchestrali (ad esempio i Concerti brandeburghesi) e cameristici (ad esempio le sonate per violino e clavicembalo); dall’altra parte, oltre cento cantate, la Passione secondo Matteo, l’Oratorio di Natale, la Messa in Si minore, il Magnificat, la Passione secondo Giovanni e l’Oratorio di Pasqua. L’Offerta musicale da lui donata a Federico II di Prussia e l’incompiuta Arte della fuga sono oggi considerate tra le opere più complesse e articolate della musica occidentale e due dei suoi vertici più elevati. Compose sia musica sacra sia didattica sia assoluta e un ruolo marginale ha nella sua opera la musica profana e secolare.
Appuntamento assolutamente da non perdere.