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“Cento, un secolo di radio” omaggia Guglielmo Marconi

A 150 anni dalla nascita dell’inventore del telegrafo senza fili

"Cento, un secolo di radio" omaggia Guglielmo Marconi

Il occasione dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, “Cento, un secolo di radio“, con Umberto Broccoli,  gli dedica la prima parte della puntata di venerdì 3 maggio alle 17.05 su Rai Radio 1. E’ il 12 dicembre 1901 quando Guglielmo Marconi riesce a trasmettere, per la prima volta, un segnale che attraversa l’Oceano Atlantico. Nasce così il telegrafo senza fili: tre punti, corrispondenti alla lettera S, viaggiano nell’etere per 3.000 chilometri da Poldhu, in Cornovaglia, all’isola canadese di Terranova.  A “Cento, un secolo di radio” sarà possibile ascoltare la testimonianza dell’ingegner Melville Dowsett che ricorda il primo giorno di lavoro all’Hotel Haven a Poldhu in Cornovaglia, dove Marconi nel 1898 allestisce il suo laboratorio (da “S.S.S.” Guglielmo Marconi l’uomo e l’inventore nei ricordi dei suoi assistenti britannici, Documentario a cura di Danilo Colombo e Charles Ricono del servizio Italiano della BBC, Terzo Canale, 4 settembre 1961) e le voci della figlia di Marconi – Elettra –  e della moglie Cristina Bezzi Scali. A seguire,  un ricordo della tragedia di Superga, l’incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949 in cui perse la vita l’intera squadra del Torino, con  la voce di Enrico Ameri tratta da “Le fabbriche dei goal. Il Torino”,  Secondo programma, 4 maggio, 1967. In conclusione, lo spazio dedicato ogni venerdì alla voce del mattatore radiofonico Vittorio Gassmann, che recita l’Amleto di Boris Pasternak da ‘Gran Varietà’, Secondo Programma, 25 dicembre 1966.
Il 6 ottobre 2024 la Radio compie cento anni. Un secolo di parole e note iniziato con un annuncio storico di Ines Viviani Donarelli. In questi anni la Radio ha accompagnato gli italiani diventando un asse portante della cultura del Paese, ne ha raccontato la storia stimolando nei suoi ascoltatori la curiosità e la conoscenza. Negli archivi della radiofonia si conservano le voci e le note che hanno accompagnato da sempre la bella scenografia del racconto.

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