Zoff, Tardelli e il “derby d’Italia”, a Dribbling
Ospite di Monica Matano Federica Lisi, vedova di Vigor Bovolenta e mamma di Alessandro
In studio, invece, Federica Lisi, moglie dello scomparso Vigor Bovolenta e mamma di Alessandro, entrambi nazionali di pallavolo.
E poi i ritratti dell’olimpionico Niccolò Martinenghi, punta di diamante del nuoto azzurro e, in chiave Milano-Cortina, di Davide Ghiotto, tre volte iridato nel pattinaggio di velocità, laureato in filosofia, ultimo esponente di un’intera famiglia di sportivi.
Davide Ghiotto è a suo modo un personaggio, forse anche grazie a questo è diventato uno dei campioni di riferimento dello sport italiano, una sorta di contraltare invernale a Jannik Sinner, almeno in quanto a quel delicatissimo connubio fra vittorie e popolarità. Laureatosi in filosofia, Ghiotto ha impiegato qualche anno per emergere in una disciplina, il pattinaggio di velocità, dove non c’è una grande tradizione italiana, al di là delle vittorie di Enrico Fabris ai Giochi di Torino 2006.
Il suo primo squillo risale al bronzo olimpico 2022, da lì è esploso, battendo anche i campioni olandesi che tutto dominavano e anche quest’anno ha portato all’Italia l’oro mondiale sui 10000 metri e nell’inseguimento a squadre e l’argento sui 5000.
Ghiotto però ha anche uno stretto rapporto con la bici, che è entrata nella sua vita molto presto e ne fa parte quasi quanto i pattini da ghiaccio.
«Il ciclismo è una parte importante della nostra preparazione, quasi preponderante. Noi non possiamo pattinare tutto l’anno, il nostro allenamento prevede, insieme alla palestra, sessioni in bicicletta, che vanno dalle 3 alle 5 ore giornaliere, non molto diverse e distanti da quelle di un ciclista professionista.