VISIONI DIACRONICHE - Un ciclo di quattro incontri con artisti di arte digitale VISIONI DIACRONICHE - Un ciclo di quattro incontri con artisti di arte digitale
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VISIONI DIACRONICHE – Un ciclo di quattro incontri con artisti di arte digitale

VISIONI DIACRONICHE - Un ciclo di quattro incontri con artisti di arte digitale VISIONI DIACRONICHE - Un ciclo di quattro incontri con artisti di arte digitaleBAM – Biblioteca degli Alberi di Milano, progetto della Fondazione Riccardo CatellaVolvo Studio Milano presentano il progetto Visioni Diacronichecurato da Francesca Colombo, Direttrice Generale Culturale di BAM Biblioteca degli Alberi Milano, e da Ilaria Bonacossa, Direttrice del MNAD – Museo Nazionale di Arte Digitale di Milano, e sviluppato da un’idea di Volvo Car Italia.

Visioni Diacroniche consiste in un ciclo di quattro appuntamenti aperti al pubblico nello spazio Volvo Studio a Milano, in cui altrettanti artisti internazionali protagonisti dell’arte contemporanea digitale presentano ciascuno una propria opera che riflette sulla trasformazione dell’ambiente e la sua percezione.

Gli artisti individuati da Ilaria Bonacossa sono Ayman Zedani, Natália Trejbalová, Trevor Paglen e Nazgol Ansarinia. Traendo ispirazione dalla natura, così intrinsecamente collegata ai valori di tutela della biodiversità portati avanti da BAM, ogni artista propone con sguardo critico e portatore di visioni inaspettate la propria estetica e la propria idea di rappresentazione in un mondo digitale in vorticosa trasformazione.

I quattro incontri si svolgono di mercoledì alle ore 19.00, in un arco temporale che va da marzo a novembre, a ingresso libero su prenotazione.

Il primo incontro si tiene il 22 marzo con Aymed Zedani (Arabia Saudita, 1984), il quale presenta l’opera To the ancestors, human and non-human. L’artista si concentra su altre forme di vita per indagare come la visione antropocentrica si possa mettere in discussione per aprire la strada a nuove forme di intersoggettività.

Il secondo appuntamento del 31 maggio vede Natália Trejbalová (Slovacchia, 1989) presentare About Mirages and Stolen Stones. L’opera, indagine fatta di immagini ad altissima tecnologia sospese tra il reale e l’artificiale, porta lo spettatore in un viaggio al centro della terra, tra habitat astratti e digitali, ghiacci e spazi deserti in cui le certezze scientifiche vengono relativizzate a fronte di una dimensione onirica.

Il terzo incontro del 27 settembre presenta Trevor Paglen (Camp Springs, USA, 1974) con BLOOM, opera che mostra come la tecnologia, e in particolare l’AI (Intelligenza Artificiale), non sia mai neutrale nella sua rappresentazione del mondo: l’artista indaga l’incapacità delle macchine di raccontare la natura e di come ci sia qualcosa di perturbante in questa contaminazione.

L’ultimo appuntamento del 15 novembre vede Nazgol Ansirinia (Tehran, 1979) raccontare come l’architettura della città, nello specifico Tehran, e le sue trasformazioni fatte di continua distruzione e ricostruzione siano metafora dei cambiamenti della società e delle sue resistenze a questo processo.

Gli incontri sono pensati per essere dinamici grazie al coinvolgimento del pubblico, che può fare domande e interagire con gli artisti, e sono una possibilità di fruire dell’opera d’arte con l’artista presente che ne discute affrontando le varie tematiche suscitate dall’opera. Attraverso le visioni ‘diacroniche’ di questi artisti il pubblico potrà acquisire una visione più articolata e complessa sul mondo che ci circonda.

BAM è felice di ampliare la propria proposta culturale con il linguaggio dell’arte contemporanea grazie alla sfida lanciata da Volvo e alla collaborazione con il nascituro MNAD (Museo Nazionale di Arte Digitale) a Milano per esplorare, in un percorso di quattro tappe, il concetto di Habitat tra natura, architettura e spazi metafisici digitali in un viaggio che spazia intorno al mondo e presenta le visioni sorprendenti di quattro artisti di diverse generazioni” dichiarano Francesca Colombo, Direttrice Generale Culturale di BAM – Biblioteca degli Alberi Milano, Fondazione Riccardo Catella, e Ilaria Bonacossa, Direttrice del MNAD – Museo Nazionale di Arte Digitale di Milano.

“Nel definire le attività del Volvo Studio Milano per il 2023 siamo partiti dal concetto di habitat inteso come ambiente adatto a esprimere le proprie preferenze” spiega Chiara Angeli, Head of Commercial Operations di Volvo Car Italia e responsabile dell’attività del Volvo Studio Milano. “Ora che è così importante prendersi cura del pianeta, ora che ci stiamo apprestando a entrare in un’era nella quale automazione e intelligenza artificiale giocheranno un ruolo decisivo in tutti gli aspetti della nostra vita, ci piaceva un progetto che mettesse in relazione l’interazione fra gli sviluppi tecnologici più avanzati e l’ambiente. Oggi l’intelligenza artificiale applicata alle auto è in grado di ‘capire’ l’ambiente circostante e lo stato psicofisico di chi guida, in un’evoluzione spettacolare del concetto di interfaccia uomo-macchina. Al Volvo Studio Milano raccontiamo il viaggio di Volvo verso la mobilità sostenibile del futuro e lo facciamo attraverso forme di espressione artistica che illustrino i valori del nostro brand.  Il progetto Visioni Diacroniche è perfettamente in linea con tale approccio.”

Le opere degli artisti coinvolti in questo progetto di arte digitale nascono dalla necessità di interrogarsi sulle urgenze del nostro universo contemporaneo, mettendo in dialogo la trasformazione digitale con tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità, elementi inevitabilmente interconnessi capaci insieme di trovare soluzioni per il futuro. Natura, architettura e spazi metafisici si uniscono in un viaggio artistico tra habitat reali e astratti raccontati con il linguaggio dell’arte digitale.

I valori che caratterizzano questi incontri riguardano la sostenibilità, la sicurezza dell’ambiente che viviamo, l’attenzione alla persona e ai suoi desideri. Si tratta di temi fortemente legati all’identità di Volvo Studio, una realtà che si propone di diventare un punto di riferimento della vita culturale cittadina. Volvo Studio è un habitat di nuovo tipo, dove il pubblico può entrare a contatto con personaggi di primo piano della scena artistica e culturale mondiale vivendo un’esperienza unica che permette di aprirsi a inedite prospettive.

Nuovo e suggestivo progetto, Visioni Diacroniche costituisce un highlight nella proposta artistica della stagione 2023 di Volvo Studio Milano, ampliando così la partnership fra BAM e Volvo, Park Ambassador di BAM sin dagli esordi, e rappresenta la prima collaborazione del MAD sul territorio milanese.

Mercoledì 22 marzo 2023, ore 19.00
Ayman Zedani | To the ancestors, human and non-human

La produzione artistica di Ayman Zedani cerca di interpretare il passato e di sfidare la nostra visione del futuro. La sua ricerca invita il pubblico a osservare la simbiosi tra uomo e non uomo, dando vita a narrazioni aperte a una moltitudine di interpretazioni e domande. L’artista presenta video, installazioni e paesaggi immersivi per indagare il rapporto tra umano e non-umano, animale e vegetale, organico e inorganico, terra e acqua. I suoi progetti esplorano queste interazioni cercando nuovi equilibri tra l’umanità e la natura nel tentativo di superare le sfide dell’Antropocene.

Ayman Zedani (Arabia Saudita, 1984) è un artista saudita concettuale e il primo vincitore del nuovo Ithra Art Prize, in Arabia Saudita. Ha presentato il suo lavoro alla Staatliche Kunsthalle, Baden-Baden (2022); Desert X Alula, Alula (2022); Diriyah Biennale, Diriyah (2021); The Sustainability Pavilion, Expo 2020, Dubai (2020); Lahore Biennial, Lahore (2020); Bienalsur International Biennial, Buenos Aires (2019); Sharjah Art Foundation, Sharjah (2018); Institut du Monde Arabe, Parigi (2018).
https://www.aymanzedani.com/

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