Varese, il 6 ottobre la Tosca di Puccini apre Rete Lirica Varese, il 6 ottobre la Tosca di Puccini apre Rete Lirica
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Varese, il 6 ottobre la Tosca di Puccini apre Rete Lirica

Varese, il 6 ottobre la Tosca di Puccini apre Rete Lirica Varese, il 6 ottobre la Tosca di Puccini apre Rete LiricaSarà la Tosca di Giacomo Puccini ad aprire ufficialmente la prima Rete Lirica della Provincia di Varese. Giovedì 6 ottobre (ore 20.30), con la messa in scena del melodramma pucciniano al Teatro di Varese, Giorni Dispari Teatro e InOpera Factory danno vita a un progetto unico sul territorio varesino; un progetto che, partendo da Varese, si propone di riportare al centro della scena l’opera lirica in termini di produzione e coinvolgimento degli artisti varesini e dei giovani. Accanto ai promotori, a sostegno del progetto si sono posti Comune di Varese, Regione Lombardia, Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Fondazione Comunitaria del Varesotto, Fondazione Cariplo, associazione Ma.Ni e Cuamm Medici per l’Africa.

Tre gli appuntamenti in programma: oltre alla Tosca, spettacolo di apertura in programma il 6 ottobre, il 22 ottobre è previsto il Don Giovanni di Mozart al Teatro Condominio di Gallarate e il 3 marzo 2023 le opere di Gian Carlo Menotti The Telephone e The medium al Teatro Nuovo di Varese. Quest’ultima produzione vedrà due successive repliche in prestigiose Fondazioni liriche lombarde (date in via di definizione).

«Sono appuntamenti che concretizzano la volontà di dare vita a una Rete Lirica che, partendo da Varese, possa arrivare nei teatri della provincia e in quelli nazionali», spiega Serena Nardi, regista e direttrice artistica di InOpera Factory. Lo scopo è portare al centro della scena l’opera lirica quale «più alto grado di spettacolo dal vivo in termini artistici, ma anche il più ricco e il più completo», continua Nardi. «Le nostre produzioni coinvolgono, da sempre, alti professionisti del mondo dell’opera italiana e straniera. Ma il nostro fine è, sin dall’inizio, il coinvolgimento delle maestranze locali, dai musicisti fino ai tecnici, e la creazione di percorsi di avvicinamento all’opera, in particolar modo dedicate ai giovani. Con Rete Lirica segniamo anche l’importante collaborazione con l’Orchestra Canova e il suo maestro Enrico Pagano, organico composto da ottimi giovani musicisti prevalentemente provenienti dal nostro territorio varesino».

Dice l’assessore alla Cultura del Comune di Varese, Enzo Laforgia: «Sono tre date che portano sul palco l’opera lirica e lo spettacolo dal vivo, con il coinvolgimento di giovani musicisti provenienti dal territorio varesino. Un cartellone che va ad arricchire ulteriormente la proposta culturale della città».

«Come tradizione già da qualche anno, il Teatro Condominio ha visto nella sua programmazione un’opera lirica. Quest’anno ci sarà il Don Giovanni di Mozart, in una messa in scena molto innovativa. Quando si fa rete, il territorio ha un valore aggiunto e questo è l’elemento più importante di questo progetto», osserva Marco Negri, amministratore di Melarido società che gestisce il Teatro Condominio di Gallarate. «Il 22 ottobre, nonostante saremo a pochi giorni dall’avvio della stagione, sono certo che il pubblico saprà rispondere in modo positivo».

«Territorio e giovani. Sono questi i due elementi che maggiormente spiccano in questo progetto di Rete Lirica. Due elementi che sono posti in modo proattivo: il territorio non è solamente spettatore, ma promotore di cultura per dare ai giovani un palcoscenico dove poter costruire il loro futuro», osserva Diego Trogher, vicepresidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. «Territorio e giovani sono anche due elementi molto sentiti dal nostro istituto: una banca che ha fatto della vicinanza territoriale e del sostegno alle nuove generazioni i valori da cui muovere».

Tosca, una “dark lady” di plastica – Lo spettacolo di apertura della Rete Lirica è la Tosca di Puccini, una messa in scena che attende da due anni e mezzo. «Ripartiamo dal marzo 2020, quando la Tosca, già inserita in cartellone, è stata sospesa a causa della pandemia», continua Nardi. «Ripartiamo con una messa in scena che rende l’opera pucciniana estremamente attuale attraverso i due filoni tematici che emergono dall’opera: il tema della plastificazione, che rimanda all’emergenza ambientale, e il genere narrativo cinematografico del noir». Nardi trasforma Tosca in una «“dark lady di plastica” che si muove all’interno di un’atmosfera sordida di destini segnati, di luci e ombre proprio come nell’estetica del cinema noir. Tutt’attorno c’è un mondo asfittico, sottovuoto, come se fosse ricoperto di plastica». Perché la plastica è dappertutto: «Nella scenografia e negli abiti per dare corpo ad una Tosca che, nella sua appassionata storia, finisce i suoi giorni non a Castel Sant’Angelo, ma in una discarica», spoilera la regista. È quindi un mondo strettamente legato con il presente nell’emergenza ambientale che viviamo. «Usiamo plastica, mangiamo plastica, modelliamo e ricostruiamo il nostro corpo con plastica, usiamo buon parte della nostra vita a gestire i rifiuti che produciamo».

In un quadro cupo, Nardi lascia più di uno spiraglio aperto. «La luce che contrasta la cupezza è rappresentata dai giovani: questa Tosca è pensata per loro con una messa in scena moderna e attuale, dinamica e coinvolgente nel tentativo non solamente di far conoscere il genere operistico – che è patrimonio italiano – alle nuove generazioni, ma anche appassionarle a una narrazione capace di coniugare teatro e musica». La risposta alla plastica si chiama riciclo. «E di plastica riciclata sono buona parte delle scenografie e dei costumi che sono stati realizzati appositamente per quest’opera», conclude la regista.

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