Valentina Lupi trionfa al Premio Bianca d’Aponte
Si è conclusa con un’esplosione di talento e passione la ventesima edizione del Premio Bianca d’Aponte, la prestigiosa competizione dedicata alle cantautrici italiane. Sul palco del Teatro Cimarosa di Aversa, gremito per l’occasione, si sono alternate artiste provenienti da tutta la penisola, regalando al pubblico due serate all’insegna della buona musica e della poesia.
A conquistare il titolo di vincitrice assoluta è stata la romana Valentina Lupi, che ha incantato la giuria con la sua voce intensa e la sua scrittura raffinata. A lei è andato il Premio Bianca d’Aponte, con una borsa di studio di 1.000 euro, la partecipazione come ospite alla prossima edizione del Premio e all’edizione del 2025 di Music for Change, il festival organizzato da Musica contro le mafie. Ma non è tutto: Valentina si è aggiudicata anche la possibilità di produrre e pubblicare un brano con l’etichetta femminile “Maieutica Dischi” di Veronica Marchi, vincitrice della prima edizione del Premio. Un’opportunità incredibile per una giovane artista che si affaccia sulla scena musicale con grinta e determinazione.
Un ex aequo ricco di talento
Il Premio della Critica “Fausto Mesolella”, dedicato allo storico direttore artistico del d’Aponte, è stato assegnato ex aequo a Valentina Lupi e alla livornese Irene Di Brino. Entrambe le artiste hanno saputo conquistare la giuria, composta da giornalisti e critici musicali, con la loro originalità e la loro capacità di emozionare. Per loro una borsa di studio di 800 euro e la possibilità di esibirsi al Premio Nilla Pizzi, un altro importante trampolino di lancio per le nuove promesse della musica italiana.
Una pioggia di premi e riconoscimenti
Il Premio Bianca d’Aponte non è solo una competizione, ma una vera e propria fucina di talenti. Oltre alle vincitrici assolute, sono state assegnate diverse targhe e riconoscimenti ad altre artiste che si sono distinte durante le due serate. Magma, cantautrice di Caltanissetta, ha ricevuto la targa al miglior testo (dedicata a Oscar Avogadro) e una proposta di assistenza legale e manageriale per un anno da parte di Siedas. Giulia Leone, da Cagliari, si è aggiudicata la targa alla migliore composizione e un premio di Soundinside Basement Records consistente nella partecipazione al festival “Femminile plurale”. La targa per la migliore interpretazione è andata a Torraco, da Matera, che ha anche ricevuto la proposta di una possibile collaborazione artistica con l’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava. Infine, Anna Sara, dalla provincia di Massa Carrara, si è aggiudicata il “Premio ‘Na stella” (titolo di una canzone di Mesolella) del Virus Studio, con l’incisione di un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti e Alessandro Guasconi.
Un parterre di ospiti d’eccezione
A rendere ancora più speciale questa edizione del Premio Bianca d’Aponte, la presenza di numerosi ospiti d’eccezione. Madrina della serata è stata Margherita Vicario, che ha interpretato “Un chicco di caffè”, un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice prematuramente scomparsa a cui è dedicata la manifestazione. A Teresa De Sio è andato il premio alla carriera della Città di Aversa. Sul palco si sono esibite anche diverse madrine delle scorse edizioni, a dimostrazione del forte legame che si instaura fra la manifestazione e le sue protagoniste: Ginevra di Marco con Francesco Magnelli, Cristina Donà con Saverio Lanza e Simona Molinari. Tra gli altri ospiti, Maria Pia de Vito, Gnut, i Malvax, Renzo Rubino, un gruppo di alunni del Liceo classico e musicale Domenico Cirillo di Aversa (che hanno proposto una canzone di Bianca d’Aponte) e la vincitrice del Premio Bianca d’Aponte International, la catalana Sandra Bautista, che si è affermata alla recente edizione del Premio Andrea Parodi di Cagliari, gemellato con il d’Aponte. Ad aprire entrambe le serate è stata Chiarè (al secolo Chiara Ianniciello), vincitrice della scorsa edizione del d’Aponte. A condurre le due serate, con grande professionalità e simpatia, Carlotta Scarlatto e Ottavio Nieddu.
Un’orchestra di talento
Ad accompagnare alcune concorrenti e alcuni ospiti, una band residente coordinata e diretta da Alessandro Crescenzo. Ne facevano parte, oltre allo stesso Crescenzo al piano e alle tastiere, Guido Della Gatta alla chitarra, Vincenzo Carpinone al basso, Davide Ferrante alla batteria, Angelo Cioffi alla tromba, Pietro Ventrone al sax e clarinetto, Paolo “Ryo” Di Ronza & Roberta Andreozzi ai cori.
Giurie di qualità
A decretare le vincitrici, due giurie composte da artisti, addetti ai lavori, giornalisti e critici musicali. Un parterre di esperti che ha saputo individuare e premiare il talento, la passione e l’originalità delle giovani artiste in gara.
Un premio che guarda al futuro
Il Premio Bianca d’Aponte si conferma un appuntamento imperdibile per chi ama la musica d’autore italiana. Un’occasione unica per scoprire nuove voci, nuove storie e nuove emozioni. Un trampolino di lancio per le cantautrici di domani, che grazie a questa manifestazione hanno la possibilità di farsi conoscere, di confrontarsi con altri artisti e di coltivare il proprio sogno.
In conclusione, la ventesima edizione del Premio Bianca d’Aponte si è chiusa con un bilancio più che positivo. Un’edizione ricca di talento, di emozioni e di buona musica, che ha confermato ancora una volta l’importanza di questa manifestazione nel panorama musicale italiano. Un plauso agli organizzatori, alla giuria e a tutte le artiste che hanno partecipato, regalandoci due serate indimenticabili.