ValdarnoCinema Film Festival: il programma dell’ultimo giorno della rassegna
Giornata conclusiva per la 39esima edizione del ValdarnoCinema Film Festival, uno dei concorsi cinematografici più antichi in Italia che quest’anno si avvale della direzione artistica di Paolo Minuto e che vedrà presiedere la giuria delle opere in concorso la regista afghana Diana Saqeb, coadiuvata dai critici cinematografici Emanuela Genovese e Roberto Silvestri: si inizierà nel pomeriggio alle ore 16:00 con lo Spazio Toscana 2021, l’atteso appuntamento dedicato alla produzione regionale di film e documentari non in concorso. Ad aprire la rassegna sarà Aylesbury Estate di Carlotta Berti; a seguire Salvo di Federico Cammarata, Corri di Leonardo Angeli, La zona di Paolo Maggi, Non lo farò più di Francesco Falaschi e Quasi Natale di Francesco Lagi. Alle 21:30 l’evento di chiusura del festival sarà affidato alla celebre pellicola Quarto Potere del regista statunitense Orson Welles, nell’anniversario degli 80 anni della sua realizzazione: il film verrà presentato dal critico cinematografico Stefano Beccastrini, Presidente Onorario del Comitato Organizzatore del ValdarnoCinema Film Festival. Capolavoro della cinematografia di tutti i tempi, Quarto potere, che narra la vita del magnate Charles Foster Kane, interpretato dallo stesso Welles, venne premiato con l’Oscar per la “miglior sceneggiatura originale” e considerato dalla critica “il più bel film della storia del cinema”.
Tutti gli eventi si svolgono al Cinema Masaccio di San Giovanni Valdarno. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti con presentazione di greenpass.
Per maggiori informazioni:
Segreteria Valdarnocinema Film Festival:
[email protected] – +39 055 940943
Cinema Masaccio: + 39 055 945189
FUORI CONCORSO – I CORTI DI SPAZIO TOSCANA 2021
AYLESBURY ESTATE
di Carlotta Berti
Sinossi
L’Aylesbury Estate, il più grande complesso di case popolari di Londra costruito negli anni ’60 sulle macerie delle vecchie case vittoriane, attraversa oggi una nuova trasformazione epocale.
Il film offre un ritratto intimo e profondo di una comunità resistente, mostrando dall’interno gli effetti dei tentativi di speculazione edilizia sulle vite dei residenti, in particolare di Fred, un anziano exdemolitore prossimo allo sfratto.
Biografia
Carlotta Berti è nata a Firenze. Si è laureata in Scienze politiche ed Economia all’Università di Glasgow e ha lavorato come consulente politico a Londra nel governo britannico fino al 2015.
Nel 2018 si è diplomata in Regia del documentario al Centro Sperimentale di Cinematografia e ha cofondato
la casa di produzione r4real. Il suo primo lungometraggio Aylesbury Estate è stato presentato allo Sheffield Doc/Fest e al Festival dei Popoli. Attualmente svolge un dottorato di ricerca in Cinema documentario e Cultura visuale presso l’Università degli Studi di Palermo.
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SALVO
di Federico Cammarata
Sinossi
Salvo compie quarant’anni.
Vive coi propri genitori su una collina e si prende cura dei suoi cardellini.
In silenzio, il ritratto per frammenti di una solitudine.
Biografia
Federico Cammarata è nato a Livorno nel 1993. Dopo la laurea in Informatica Umanistica conseguita
presso l’Università degli studi di Pisa si trasferisce a Palermo dove, dal 2018 ad oggi, studia cinema
documentario presso il Centro Sperimentale di Cinematografia.
Il suo primo film Le Case di Sabbia
è stato proiettato al festival del cinema di Locarno nel 2019.
Il secondo film Salvo partecipa all’edizione 2020 di Doclisboa (Lisbona) e Festival dei Popoli (Firenze);
nel 2021 è parte del programma Film Festival (Siroki Brijeg)
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CORRI
di Leonardo Angeli
Sinossi
La storia non ha una trama ben precisa. Un ragazzo con una borsa scappa nell’erba alta e nella foresta, inseguito da quello che può essere un mostro o qualcuno che lo vuole uccidere. Il video è muto, c’è soltanto un sottofondo musicale ogni tanto e gli effetti sonori ambientali.
Il corto finisce con la morte del protagonista ucciso da non si sa chi o cosa. L’intento del corto è puramente espressivo e estetico. I suoni sono importanti come i gesti del protagonista. Ho voluto lasciare carta bianca all’immaginazione dello spettatore affinché sia lui ad immaginarsi i motivi per i quali il nostro protagonista sia finito nel mezzo del bosco, sia vestito da boscaiolo e porti con se una borsa che sembra avere una certa importanza.
Biografia
Mi chiamo Leonardo Angeli, ho 22 anni e vengo da un paesino di campagna in provincia di Siena.
Sono sempre stato un appassionato di fotografia e cinematografia ma ho iniziato a darmi da fare soltanto all’inizio di quest’anno.
Ho iniziato questa esperienza con il cortometraggio che vi propongo.
Un cortometraggio nato dalla volontà di sfruttare la campagna circostante, dalla noia dovuta a questi periodi di restrizioni e dalla mia indole drammatica e thriller.
Mi considero un creativo da tanti punti di vista. Ho avuto la fortuna di sperimentare discipline diverse, dagli sport più comuni, come il tennis e il basket, alla musica e
il disegno. Mi piace creare e soprattutto adeguarmi alle situazioni, cercando di utilizzare al meglio possibile gli strumenti che ho a disposizione. Non è facile senza l’attrezzatura giusta ma comunque sia, mi diverto tantissimo. Miro sempre a fare le cose con semplicità e con più originalità possibile e soprattutto cerco di non accontentarmi mai!
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LA ZONA
di Paolo Maggi
Sinossi
Nella periferia bolognese di Corticella, l’associazione Serendippo e l’artista Athena chiamano quindici street artist di fama internazionale per realizzare una grande opera murale collettiva sul Centro Civico Gorki, da poco intitolato a William Michelini, partigiano del quartiere.
Un vero e proprio museo a cielo aperto si creò intorno agli abitanti. Una grande occasione di scambi, confronti, spesso anche scontri, fra culture e persone molto diverse, ma unite da obiettivi comuni.
Il progetto non sarebbe finito qua. Tre artisti avrebbero dipinto un muro in pieno centro. E appena giunti in città ci siamo resi conto che il film che stavamo girando avrebbe sicuramente preso altri toni nella sua seconda parte.
Biografia
Dopo le prime esperienze col cineclub Fedic di Pisa Corte Tripoli Cinematografica, si trasferisce a Roma dove comincia la sua attività di videomaker, alternandola con produzioni cinematografiche indipendenti.
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NON LO FARÒ PIÙ
di Francesco Falaschi
Sinossi
Una giovane donna, Anna, è indecisa se aprire la porta al suo ex, Fabio, che insiste per vederla anche solo per due minuti dopo la separazione dovuta ai suoi maltrattamenti.
Biografia
Francesco Falaschi (Grosseto, 1961) si è laureato in Storia del Cinema a Firenze. Ha diretto più di 20 cortometraggi. Il cortometraggio Quasi Fratelli ha ricevuto il Premio David di Donatello nel 1999 e Assaggi di Cinema è stato presentato al Festival di Cannes nel 2007. Nel 2003 ha diretto Emma Sono Io, 2003 N.I.C.E. Premio, assegnato del pubblico a San Francisco. Dal 2006 è direttore del Laboratorio per filmakers di Grosseto. Insieme ai suoi studenti ha prodotto una webserie di successo come Casa Coop, la prima sitcom realizzata per il web in Italia. Nel 2017 ha diretto il lungometraggio Quanto Basta per il quale l’attore Luigi Fedele ha ricevuto il Premio Miglior Attore emergente al Nastro D’Argento 2018. Per Quanto basta Falaschi ha vinto Italian Filmakers Award Denver Film Festival, Premio del pubblico Festival Ajaccio (Corsica – Francia), Cinema Italy Miami, Tolosa (Francia), Bastia (Corsica Francia), Devour Film Festival Award (Canada), Cinealma (Francia).
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QUASI NATALE
di Francesco Lagi
Sinossi
Tre fratelli si ritrovano nella casa della loro infanzia. C’è una cosa che la madre deve dire. Sono i giorni prima di Natale. C’è anche una ragazza, che si ritrova a vivere quei giorni insieme a loro. Ha un aspetto così familiare. Ci sono un’ attesa e una vicinanza forzata. Un pesce nuovo per l’acquario e un anello di fidanzamento. Vecchi quaderni di scuola e un telecomando che non si trova più.
Un telefono che squilla e una vecchia storia di sciamani pellerossa. Ci sono certi spiriti, in quella casa, che faticano ad andare via.
Biografia
Dopo aver diretto uno degli episodi del film collettivo 4-4-2 Il gioco più bello del mondo (2006), esordisce nel lungometraggio con Missione di pace (2011), selezionato a Venezia alla Settimana Internazionale della Critica. Autore e regista della web serie Connessioni – 10 incontri sentimentali (Nastro d’argento 2016 per la web serie), ha diretto anche videoclip (tra gli altri per Mannarino, Tiromancino, Bugo) e backstage (Mia madre di Nanni Moretti). Nel 2019 realizza il documentario Zigulì. È scrittore e regista delle due stagioni della serie Summertime, per Netflix e Cattleya.
Per il teatro, con la compagnia Teatrodilina, ha scritto e messo in scena: Zigulì (2013); Banane (2014); Le vacanze dei signori Lagonìa (2015); Gli uccelli migratori (2015); Il bambino dalle orecchie grandi (2017); Quasi Natale (2018); Brina (2019).
QUARTO POTERE
Regia: Orson Welles
Sinossi
Il film narra la vita del magnate della stampa Charles Foster Kane (interpretato dallo stesso Welles),
incapace di amare se non “solo alle sue condizioni”, con la conseguenza di creare il vuoto attorno a sé e rimanere solo all’interno della sua gigantesca residenza (Xanadu), dove muore abbandonato da tutti.
Biografia
Regista tra i più geniali della storia del cinema, di cui innovò il linguaggio mostrando nel contempo le infinite
possibilità dei mezzi di comunicazione.
Nato a Kenosha, nel Wisconsin, e morto ad Hollywood nell’ottobre del 1985, mosse i primi passi “artistici” con il teatro, andando poi incontro alla celebrità grazie alla radio, dove nel 1938 mandò nel panico migliaia di ascoltatori durante il programma “Mercury Theatre on the Air”: leggendo alcuni passi de La guerra dei mondi, romanzo di fantascienza di H. G. Wells, fece credere a molti che la Terra fosse realmente sotto attacco di extraterrestri.
Il suo sconfinato talento di regista e attore si espresse in Quarto potere (1941), premiato con l’Oscar per la “miglior sceneggiatura originale” e considerato dalla critica “il più bel film della storia del cinema”.
Seguirono altri capolavori: Macbeth (1948), Otello (1952), L’infernale Quinlan (1958), Il processo (1962), che nel 1971 lo condussero verso l’Oscar alla carriera.
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