Unione Musicale inaugura il 2022 con le star Vadim Repin e Nikolai Lugansky Unione Musicale inaugura il 2022 con le star Vadim Repin e Nikolai Lugansky
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Unione Musicale inaugura il 2022 con le star Vadim Repin e Nikolai Lugansky

Unione Musicale inaugura il 2022 con le star Vadim Repin e Nikolai Lugansky Unione Musicale inaugura il 2022 con le star Vadim Repin e Nikolai Lugansky Mercoledì 19 gennaio 2022 al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino (ore 20.30) l’Unione Musicale inaugura la seconda parte della stagione 2021-2022 con un duo di fuoriclasse: il violista Vadim Repin e il pianista Nikolai Lugansky, due artisti provenienti dai ghiacci che infiammeranno la serata con alcune delle più belle pagine di Ravel, Prokof’ev, Bartók e Brahms.

Eccezionali solisti, Repin e Lugansky sono artisti singolarmente complementari, uniti da una solida collaborazione che dura da oltre vent’anni, testimoniata anche dalla loro incisione delle Sonate di Grieg, Janáček e Franck per Deutsche Grammophon vincitrice del BBC Music Award nel 2010.

Vadim Repin, nato in Siberia, ha mostrato un incredibile talento fin da bambino: a undici anni ha vinto tutte le categorie del Concorso Wienawski e a diciassette è stato il più giovane vincitore di sempre del Concorso Reine Elisabeth di Bruxelles. Fin da giovanissimo Repin si è distinto per la tecnica solidissima e sbalorditiva e una cavata potente, come forse non si sentiva dai tempi di Oistrakh.

Quell’enfat prodige non si è mai fermato e oggi, a 50 anni compiuti, continua costantemente a evolversi come interprete e come musicista tout court: con il suo leggendario violino Stradivari del 1733 appartenuto a Pierre Rode si esibisce con le orchestre e i direttori più prestigiosi del mondo, insegna e dirige il seguitissimo Trans-Siberian Art Festival, che ogni anno porta artisti e progetti di prima qualità in una delle regioni più vitali e innovative non solo della Russia ma del mondo intero.

Nikolai Lugansky condivide con Repin questa visione della musica a 360 gradi. Nato a Mosca in una famiglia di scienziati, anch’egli si è imposto giovanissimo in prestigiosi concorsi come il Bach di Lipsia e il Cajkovskij. Apprezzato per la sua raffinatezza e versatilità, si esibisce in tutto il mondo come solista e al fianco delle maggiori orchestre, oltre a dirigere il Festival Rachmaninov di Tambov.

Ascoltare Repin e Lugansky oggi non significa soltanto ammirare due magnifici interpreti, ma anche entrare in profondità nel mondo degli autori, cogliere le sfumature nascoste nelle loro partiture e le risonanze interiori che legano lavori apparentemente lontani. Eccellente banco di prova è il concerto di mercoledì 19 gennaio, che presenta un programma perfettamente bilanciato in due parti simmetriche.

La prima parte si apre con la Sonata n. 1 per violino e pianoforte (opera postuma), scritta da Ravel a poco più di 20 anni, durante gli studi al Conservatorio di Parigi. Pagina lirica, dolce e cantabile, è ben lontana dalla più famosa Sonata per violino e pianoforte, composta tra il 1923 e il 1927. Nella Sonata n. 1 Ravel si mostra ancora fortemente influenzato dal Tardo Romanticismo, tuttavia la varietà di colorazioni ritmiche e il fitto gioco fra i due strumenti che è capace di realizzare fanno intravedere gli esiti della sua futura poetica.

La serata prosegue con la Sonata n. 1 in fa minore per violino e pianoforte op. 80, elaborata da Prokof’ev negli anni della seconda guerra mondiale. Pur occupato da progetti operistici di vasta portata, il compositore non disdegnava di tenersi in allenamento con piccoli pezzi strumentali come questa Sonata, pagina intrisa di un linguaggio melodioso e chiaro, sensibile ed eloquente, che però non rinuncia a quegli slanci e quelle scabrosità melodiche e armoniche che sono tratti riconoscibili dello stile di Prokof’ev.

La seconda parte del concerto inizia con la prima delle Rapsodie per violino e pianoforte di Bartók. Per queste opere, scritte nel 1928, il compositore si avvalse della collaborazione di due grandi interpreti, i violinisti József Szigeti e Zoltàn Székely, che le inclusero nei loro programmi e le fecero conoscere nei maggiori centri europei. Anche in queste pagine la melodia popolare ungherese costituisce un punto di partenza: Bartók plasma con libertà ritmica, armonica e timbrica il materiale folklorico e gli imprime un colore e una tensione psicologica del tutto personale. Lo si avverte chiaramente nella Rapsodia n. 1 costruita su cinque motivi tratti dalla raccolta della musica popolare della Transilvania.

Il programma termina con un balzo indietro fino a Johannes Brahms, il compositore che raccolse l’eredità classica e si adoperò per rigenerarla e rinnovarla per il secolo successivo. La sua Terza Sonata per violino e pianoforte – classica per impianto – ha un carattere decisamente esuberante, incisivo, che sfocia nel virtuosismo (soprattutto per la parte pianistica), caratteristica che negli anni a venire ne avrebbe garantito una notevole diffusione e un costante apprezzamento da parte del pubblico.

Tutti i concerti si svolgono seguendo i protocolli di sicurezza anti Covid-19 vigenti.

Tutti i posti sono numerati. È obbligatorio indossare la mascherina anche durante lo svolgimento degli spettacoli.

La durata prevista è di circa 90 minuti, con intervallo

BIGLIETTERIA

biglietti numerati:

intero, euro 20 – ridotto under 21, euro 10

in vendita online su www.unionemusicale.it, presso la biglietteria di Unione Musicale

e, il giorno del concerto, presso il Conservatorio dalle ore 19.45

INFORMAZIONI

Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino

tel. 011 566 98 11 – [email protected]www.unionemusicale.it

orario: martedì e venerdì 10.30-14.30 – mercoledì 13-17

I PROTAGONISTI

Nato in Siberia nel 1971, Vadim Repin ha vinto tutte le categorie del concorso Wienawski all’età di undici anni. I suoi debutti a Mosca e San Pietroburgo seguirono immediatamente, e a 14 anni debuttò a Tokyo, Monaco, Berlino e Helsinki e un anno dopo alla Carnegie Hall di New York. A 17 anni è stato il più giovane vincitore di sempre del Concorso Reine Elisabeth di Bruxelles. Da allora si è esibito con le orchestre e i direttori più importanti del mondo e in tutti i maggiori centri musicali. 

Vadim Repin ha registrato i grandi concerti russi per violino di Šostakovič, Prokof’ev e Čajkovskij per Warner Classics. Per Deutsche Grammophon ha registrato il Concerto per violino di Beethoven e la Sonata Kreutzer con Martha Argerich con la Filarmonica di Vienna e Riccardo Muti, e il Concerto per violino e il Doppio Concerto di Brahms (con Truls Mørk, violoncello) con la Gewandhaus Orchestra e Riccardo Chailly.

I trii di Čajkovskij e Rachmaninov con Mischa Maisky e Lang Lang hanno vinto il premio Echo, e il cd di Sonate di Grieg, Janáček e Franck con Nikolai Lugansky ha vinto il BBC Music Award.

Nel 2010 ha ricevuto la più alta distinzione francese, la Victoire d’Honneur e il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et Lettres per i suoi servizi alla musica. A Pechino è stato nominato professore onorario del Conservatorio Centrale di Musica nel 2014 e nel 2015 anche il Conservatorio di Shanghai gli ha conferito questo titolo. 

Nell’aprile 2014 è diventato fondatore e direttore artistico del primo Transsiberian Arts Festival nella magnifica nuova sala concerti di Novosibirsk e ha eseguito le prime mondiali dei concerti per violino a lui dedicati, Voices of Violin di Benjamin Yussupov, De Profundis di Lera Auerbach e nel 2018 il concerto per violino Dialogue: You and I di Sofija Gubajdulina, anch’esso commissionato e dedicato a lui.

Il festival è stato accolto con entusiasmo, si svolge per la sesta volta quest’anno in ottobre e novembre, coinvolgendo sedi in Russia, Giappone, Israele, Vienna, Stati Uniti e Francia oltre a Novosibirsk e destinazioni siberiane, e fissando anche le priorità per i giovani musicisti. L’educazione musicale ha un ruolo importante nella vita di Vadim Repin: la scorsa stagione ha tenuto una serie di masterclass per giovani violinisti all’Università Mozarteum di Salisburgo, ed è stato giurato al Donatella Flick Conducting Competition di Londra e al Concours Reine Elisabeth di Bruxelles. 

In un tour europeo con la Borusan Istanbul Philharmonic Orchestra, ha suonato la prima mondiale e numerose prime esecuzioni del doppio concerto Shadow Walker di Mark-Anthony Turnage, insieme a Daniel Hope.

Altri punti salienti recenti sono le esecuzioni del programma Pas de Deux insieme alla ballerina di fama internazionale Svetlana Zakharova a Hong Kong, Muscat, Giappone e Corea, i concerti all’Enescu Festival di Bucarest, a Verbier e al Festival di Montreal, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, esecuzioni del nuovo Concerto per violino di Sofija Gubajdulina a Vienna con la RSO diretta da Andres Mustonen e a Lipsia con la Gewandhaus Orchestra diretta da Andris Nelsons, e più recentemente la prima della versione riveduta de La Sindone di Arvo Pärt, alla quale il compositore, in occasione del suo 85° anno, ha aggiunto una parte per violino solo pensando a Vadim Repin. 

Vadim Repin suona il violino “Rode” di Antonio Stradivari del 1733.

Capace di grande raffinatezza e sensibilità in Mozart e Schumann, e virtuosismo mozzafiato in Rachmaninov e Prokof’ev, Nikolai Lugansky è un pianista di straordinaria profondità e versatilità.

Nato a Mosca nel 1972 in una famiglia di scienziati, è stato allievo della famosa pianista e docente Tatiana Nikolaeva e di Sergueï Dorensky, attuale direttore della Scuola Musicale Čajkovskij di Mosca e ha vinto numerosi concorsi internazionali, tra cui l’International Bach Competition di Lipsia nel 1988, All-Union Rachmaninov Competition nel 1990 e Čajkovskij International Competition nel 1994.

Suona regolarmente nelle più importanti sale concertistiche, dal Théâtre des Champs-Elysées e la Salle Pleyel, al Barbican Centre, Queen Elizabeth Hall, Royal Festival Hall, BBC Proms, Concertgebouw di Amsterdam, Musikverein e Konzerthaus di Vienna, Palais des Beaux Arts di Bruxelles, Victoria Hall di Ginevra e Lincoln Centre di New York.

Collabora con importanti orchestre, tra cui l’Orchestre National de France, Orchestre de Paris, Royal Concertgebouw Orchestra, Rotterdam Philharmonic, City of Birmingham Symphony Orchestra, Philharmonia, London Philharmonic Orchestra, Orchestre Filarmoniche di Monte Carlo, Dresda, Monaco, Tokyo e San Francisco Symphonic Orchestra.

La lista dei direttori d’orchestra con cui ha suonato annovera, tra gli altri, Yuri Temirkanov, Riccardo Chailly, Charles Dutoit, Marek Janowski, Neeme Järvi, Vladimir Jurovsky, Emmanuel Krivine, Sir Charles Mackerras, Kurt Masur, Sir Roger Norrington, Mikhail Pletnev, Jukka-Pekka Saraste, Gianandrea Noseda.

Lugansky appare regolarmente in alcuni dei festival più rinomati del mondo: BBC Proms, La Roque d’Anthéron, Verbier, Baden Baden, Salisburgo, Festival Internazionale di Edimburgo.

Artista acclamato in tutto il mondo, Lugansky registra in esclusiva per l’etichetta Naïve – Ambroisie: le sue incisioni hanno ottenuto molti premi, tra i quali il Diapason d’Or e l’Echo Klassik per le Sonate di Rachmaninov, mentre le registrazioni dei concerti di Grieg e Prokof’ev sono state Editor’s Choice di Gramophon. Nel 2016 è uscito il cd dedicato Schubert e nel 2017 il suo ultimo disco con la Grande Sonata e le Quattro stagioni di Čajkovskij.

Nell’aprile 2013 gli è stato assegnato il riconoscimento di Artista del Popolo della Russia. È inoltre direttore artistico del Tambov Rachmaninov Festival.

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