Una babele di canti con l’Orchestra Multietnica di Arezzo
8 dicembre in musica con Officine della Cultura e i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo invitati a far parte della XXIV edizione del festival “Nessiah – Viaggio nell’immaginario culturare ebraico” con il concerto dal titolo “Una babele di canti. Musica ebraica in tutte le lingue del mondo (o quasi)”.
La performance condotta da Enrico Fink (voce e flauto), in compagnia di Massimo Ferri (chitarra, oud, bouzouki), Saverio Zacchei (trombone) e Massimiliano Dragoni (salterio e percussioni), potrà essere ascoltata dalle ore 20:30 all’interno del canale YouTube del festival. Un festival eccellenza locale che proprio con questa edizione 2020, interamente in streaming, si trasformerà in festival internazionale.
“Una babele di canti. Musica ebraica in tutte le lingue del mondo (o quasi)” rappresenta un viaggio intorno al mondo, attraverso la “lente” della musica ebraica. Musica popolare e canti sinagogali, filastrocche e poemi liturgici espressi nelle lingue dei tanti luoghi e tempi della diaspora: e la capacità tutta ebraica di assorbire nel proprio patrimonio elementi che vengono da culture diverse, reinterpretandoli e inserendoli in un contesto nuovo. Enrico Fink sarà in concerto con alcuni dei solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, una formazione che da anni esplora i tanti linguaggi delle minoranze che compongono il tessuto sociale dell’Italia e dell’Europa di oggi, alla scoperta di una Babele di linguaggi tutti parte del mondo musicale ebraico, dall’Italia in viaggio attraverso epoche e continenti. Il modo migliore di definire questo lavoro è un ”percorso affettivo”: un lungo lavoro di ricerca, studio ed esecuzione, ricco di differenti approcci alle differenti tradizioni ebraiche: dal canto sinagogale ai virtuosismi tradizionali delle danze est europee, da composizioni di carattere jazzistico a brani più legati all’esperienza classica contemporanea. Le differenti ispirazioni musicali sono legate da un comune sentire: sono interpretate percorrendo la linea sottile fra il rispetto di melodie amate e di per sé significative, e la necessaria libertà nel riproporle e riviverle secondo una propria sensibilità. Il programma proposto è composto da musiche di compositori sparsi in tutto il mondo apparentemente molto distanti ma uniti dalla ricerca delle proprie radici ebraiche.
Ulteriori informazioni visitando il sito www.festivalnessiah.it.