Un viaggio tra arte e musica: Dallarte di Jonny Costantino Un viaggio tra arte e musica: Dallarte di Jonny Costantino
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Un viaggio tra arte e musica: Dallarte di Jonny Costantino

Un viaggio tra arte e musica:  Dallarte di Jonny CostantinoL’arte e la musica si fondono in una celebrazione vibrante e intensa in occasione della proiezione di Dallarte, il documentario firmato da Jonny Costantino. Questo evento straordinario si terrà martedì 21 gennaio alle ore 10 presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, in collaborazione con la Blow-up Academy di Ferrara. L’incontro vedrà anche la partecipazione di illustri figure come Enrico Fornaroli, Direttore dell’Accademia di Bologna, Eleonora Frattarolo, curatrice e docente, e l’artista Nicola Samorì.

Nel cuore di questa pellicola, il pubblico sarà accompagnato nell’universo poliedrico e unico del grande cantautore italiano Lucio Dalla, esplorando la sua storica complicità con il mondo delle arti visive e i rapporti intimi che ha intrecciato con artisti illustri come Luigi Ghirri e Lorenzo Mattotti. È un’occasione preziosa per immergersi nella complessità di una personalità tanto creativa quanto indimenticabile.

Lucio Dalla: il prisma inesauribile dell’arte

Lucio Dalla non era solo un cantautore, ma un poeta, un istrione, un brillante innovatore che ha saputo esplorare territori inesplorati sia nella musica che nell’arte. Con il documentario Dallarte, Jonny Costantino ci offre uno sguardo unico su Dalla attraverso il prisma delle sue passioni per l’arte visiva.

Questa pellicola celebra il rapporto profondo di Dalla con l’arte, esplorando il suo amore per la fotografia, la pittura, l’illustrazione e il cinema. Oltre alla musica, Lucio è stato un attento collezionista e persino gallerista, realizzando un ponte sublime tra le arti che lo hanno ispirato nella sua lunga carriera.

Luigi Ghirri: un’amicizia all’insegna della bellezza e della poesia

Uno degli elementi centrali di Dallarte è il rapporto tra Dalla e Luigi Ghirri, il fotografo italiano che ha saputo catturare l’invisibile nel quotidiano. Le loro anime si sono intrecciate in maniera unica, creando momenti che hanno segnato sia la vita professionale che personale di entrambi.

Ghirri è considerato un maestro nel ritrarre la marginalità e la delicata intensità dei luoghi dimenticati. Le sue fotografie sono state descritte dallo stesso Dalla come musicali, un’elogio che riflette quanto profondamente le loro sensibilità artistiche siano state affini. Ghirri ha immortalato alcune delle immagini più iconiche di Dalla, creando un legame visivo e poetico che rappresenta uno dei pilastri principali del documentario.

Angela Baraldi: una guida attraverso l’universo poetico

A parlare di questo affascinante rapporto artistico è Angela Baraldi, cantante e attrice, che ha vissuto da vicino entrambi i protagonisti. La Baraldi accompagna lo spettatore in un racconto emozionante e intimo, ripercorrendo viaggi, ricordi e collaborazioni vissute tra Dalla e Ghirri. Le sue parole, intrecciate alle immagini suggestive di Ghirri, dipingono un quadro che ci trasporta nelle atmosfere vissute da questi grandi artisti.

Da Roncocesi, sede dell’Archivio Luigi Ghirri, alle Isole Tremiti, fino a Boston e New York, il documentario ci conduce in un viaggio geografico e spirituale che ripercorre i luoghi significativi per i due amici, mettendo in risalto la profonda connessione tra musica e immagini.

Lorenzo Mattotti e l’immaginario visivo di Lucio Dalla

Un altro punto focale di Dallarte è il rapporto di Lucio Dalla con Lorenzo Mattotti, uno dei più importanti illustratori e pittori italiani. Tra i due è nata un’interazione ricca e stimolante, soprattutto grazie alla passione di Dalla per il mondo del fumetto e dell’animazione.

Da non dimenticare la curiosa esperienza televisiva di Dalla con la trasmissione Eroi di Cartone negli anni Settanta, che lo vedeva impegnato come brillante ed eclettico presentatore. Ma il legame con Mattotti non si ferma qui: le influenze visive dell’artista si riflettono anche nei progetti musicali e cinematografici di Dalla, come l’animazione di Pinocchio (2012), che univa l’arte visiva di Mattotti con l’ultima musica composta dal cantautore.

La dimensione cinematografica di Lucio Dalla

Non tutti sanno che Lucio Dalla ha avuto anche esperienze cinematografiche come attore. Il documentario ci riporta alle sue indimenticabili performance nei panni di Sancho Panza nel film Quijote (2006) diretto da Mimmo Paladino, eventi che mostrano un lato meno noto ma altrettanto affascinante del suo talento.

La musica reinterpretata: Gionata Mirai e le note di Dalla

A completare questo viaggio, le reinterpretazioni musicali di Gionata Mirai, chitarrista dei Teatro degli Orrori, che omaggia la discografia di Dalla con la sua dodici corde. La sua performance si intreccia con i paesaggi sardi e l’eredità musicale di Fabrizio De André, creando uno scenario in cui musica e paesaggi si fondono in armonia.

Il lascito di Lucio Dalla attraverso diverse forme d’arte

Nel documentario non mancano altri contributi profondi, come il monologo composto appositamente da Fulvio Accogli, alias Lady Macbettu, e le prospettive creative espresse da altri artisti ispirati dalla figura di Dalla. Da Bologna, città natale di Lucio, alle locations più remote che hanno segnato la sua produzione musicale e artistica, ogni dettaglio di Dallarte porta lo spettatore a vivere una vera esperienza multisensoriale.

Jonny Costantino: un regista fuori dagli schemi

Jonny Costantino, cineasta e scrittore, rompe i confini tradizionali del documentario con la sua visione innovativa. Dallarte non è solo un film, ma un pastiche – una fusione di stili, immagini, musica e narrazione – che cattura perfettamente l’estro unico del suo protagonista. Il racconto di Costantino riflette l’essenza di Lucio Dalla: serio e giocosamente sperimentale, intenso e leggero, come un eterno bambino immerso nella profondità delle sue passioni.

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