Un viaggio nell’arte della vulnerabilità: il progetto IOSONOVULNERABILE di Sergio Mario Illuminato
L’arte può essere vista come un ponte tra l’io e il mondo esterno, un mezzo attraverso il quale gli artisti esplorano e comunicano la loro vulnerabilità. Il progetto IOSONOVULNERABILE, fondato da Sergio Mario Illuminato, presso Villa Altieri, rappresenta un’opportunità unica per immergersi in questa dinamica. Questo ciclo di eventi performativi inizia il 16 gennaio 2025, offrendo esperienze che interrogano la nostra percezione del dolore, della bellezza e della condivisione.
Il Contesto del Progetto
Il progetto IOSONOVULNERABILE non è solo un’esibizione, ma una vera e propria riflessione sull’Atelier come spazio sacro. Illuminato afferma che “l’Atelier è un luogo sacro nell’arte”, dove gli artisti si trovano a confrontarsi con la loro creatività. Questo ambiente protetto permette di esplorare le proprie fragilità e vulnerabilità, dando vita a opere che non solo esprimono, ma coinvolgono anche il pubblico.
L’Evento Performativo “UN DONO” di Anahi Mariotti
Il primo evento del ciclo, la performance di Anahi Mariotti, intitolata “UN DONO”, si svolgerà dalle 17.30 alle 19.30. Mariotti, nota per il suo approccio relazionale all’arte, trasformerà la loggia del Palazzo della Cultura in un vero e proprio Atelier. Per due ore, il pubblico sarà invitato a interagire con lei, creando uno spazio in cui l’arte diventa un mezzo di comunicazione profonda e intima.
La Filosofia Dietro l’Atelier
L’Atelier, come descritto da Illuminato, è un luogo di vulnerabilità, dove gli artisti mettono a nudo le proprie incertezze. Sarà interessante vedere come Mariotti integra questo concetto nella sua performance. Attraverso il disegno, la scrittura e la parola, invita il pubblico a esplorare le proprie vulnerabilità, dando vita a un dialogo significativo tra artista e spettatore.
La Connessione tra Artista e Pubblico
La performance di Mariotti non è solo un monologo artistico, ma un dialogo aperto. Questo scambio reciproco crea un legame unico in cui gli spettatori diventano “spett-attori”, partecipando attivamente alla creazione artistica. La frase “Se ti va, avvicinati, raccontami” lancia un invito a esplorare la propria interiorità.
Le Tematiche della Vulnerabilità e dell’Ascolto
Ascoltare storie e racconti è un atto di vulnerabilità. Mariotti utilizza questo principio per costruire un ambiente in cui tutti possono sentirsi al sicuro nell’esprimere le loro emozioni. Come afferma Michela Becchis, “ascoltare un racconto rende vulnerabili”. Questo principio di apertura è essenziale per il processo creativo e relazionale.
Il Ciclo di Eventi: Una Finestra su Altre Prospettive
La performance di Mariotti è solo l’inizio di un ciclo che continuerà con altri artisti, ognuno dei quali apporterà la propria visione sulla vulnerabilità. Francesca Di Ciaula, Silvia Stucky, e Daniela Beltrani saranno le protagoniste delle successive performance, ognuna esplorando a modo proprio il tema centrale del progetto.
Il Ruolo dell’Arte come Spazio di Liberazione
L’arte ha la capacità di liberare emozioni e storie represse. Gli artisti coinvolti, grazie alle loro diverse esperienze, offriranno prospettive uniche che arricchiranno l’intero ciclo. Si passa dalla rappresentazione della fragilità all’esplorazione di nuovi immaginari, rendendo ogni performance un viaggio unico.