Dopo una settimana di concerti, mostre, presentazioni, incontri, un premio assegnato a Otello Profazio e Luigi Chiriatti, una bicicletta “culturale” e le degustazioni con gli Assaggiucci, sabato 11 settembre alla Masseria L’Astore di Cutrofiano si conclude l’undicesima edizione de Li Ucci Festival, organizzata da Sud Ethnic aps, in collaborazione con il Comune di Cutrofiano, con la direzione artistica e organizzativa di Antonio Melegari. La serata (POSTI ESAURITI), che rientra nella Programmazione Puglia Sounds Live 2020/2021 della Regione Puglia (FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro), prenderà il via alle 21 con “Voci di terra nostra“, formazione nata all’interno del collettivo de Li Ucci Festival per dar spazio alle voci e ai canti nascosti eseguiti con voci e strumenti della tradizione con arrangiamenti rispettosi delle tradizione. A seguire la seconda parte (dopo l’avvio di venerdì) del concerto de Li Ucci Orkestra con la partecipazione del testimonial Antonio Castrignanò, cantante, musicista e compositore.
Li Ucci Orkestra è composta da Antonio Murciano (batteria), Marco Verardo (basso elettrico), Matteo Coppola (timpani e terracotte), Marco Giaffreda (percussioni e rumori), Andrea Stefanizzi (tamburi a cornice), Marco Garrapa, Francesco De Donatis (tambureddhru), Francesca Falcone (chitarra classica), Antonio Polimeno (chitarra acustica), Giacomo Casciaro (mandola), Luigi Marra (violino, organetto), Ylenia Giaffreda (violino), Diego Vergari (sax), Gianmichele De Filippo (basso tuba e trombone), Simone Scarpina (tromba), Stefano Blanco (flauto), Michele Bianco (fisarmonica). La direzione organizzativa è affidata a Gigi Russo (piano e sequenze), Alessio Giannotta (tambureddhru e ukelele), Vittorio Chittano (fisarmonica), che hanno coordinato gli arrangiamenti nati durante le prove con la collaborazione di tutti i componenti dell’Orchestra. Le voci sono di Antonio Polimeno, Marco “Puccia”, Edoardo “Zimba”, Antonio Melegari, Marina Leuzzi, Francesco De Donatis, Alessandro Botrugno, Giovanni Palma, Ilaria Costantino, Gino Nuzzo, Michela Sicuro, Le Sorelle Gaballo, Giacomo Casciaro, Rocco Borlizzi, Luigi Marra, Lina Bandello, Giorgio D’Aria, Luigi Mengoli, Matteo Gaballo, Tony “Taranta”, Davide Donno, Vincenzo Mancini, Mino Giagnotti, Gigi Marra e altri. Le danze sono a cura di Sara Albano, Laura Boccadamo, Veronica Calati, Cristina Frassanito, Claudio Longo, Andrea Caracuta, Romolo Crudo e Floriana Pisanelli.
Li Ucci Festival nasce nel 2011, a un anno dalla scomparsa di Uccio Aloisi, con l’intento di ricordare tutti i grandi cantori del Salento che hanno saputo tramandare grazie alla loro cultura orale i canti e le tradizioni del nostro territorio. Un’attenzione particolare è rivolta, da qui il nome del festival, allo storico gruppo “Gli Ucci” di Cutrofiano, ai suoi cantori e a tutti i musicisti che negli anni hanno ruotato intorno a questi custodi degli “stornelli”, dei canti d’amore e di lavoro. Anno dopo anno il festival è, però, cresciuto, ampliando la sua visione e arricchendo il suo programma, coinvolgendo nuove generazioni di musicisti, cantori e artisti capaci di tramandare il patrimonio popolare salentino e trasformandosi in un contenitore di arte, cultura, musica, enogastronomia e turismo a 360°. Con Li Ucci Festival, a settembre vive e partecipa un intero paese, dal centro alle periferie e dalle campagne al centro urbano. Negli ultimi due anni – a causa delle restrizioni e delle norme anticovid19 – il programma ha subito un po’ di modiche, mantenendo però lo spirito e la qualità della proposta. Il Festival è organizzato con il patrocinio di Regione Puglia, Puglia Promozione, Camera di Commercio di Lecce, Istituto Diego Carpitella, Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, Comune di Aradeo, Comune di Sogliano Cavour e altri partner pubblici e privati.
A 14 anni conosce Indro Montanelli e da allora il giornalismo diventa la sua vita. Pubblica i suoi primi articoli a 16 anni e a 20 anni è già paroliere, romanziere e critico Tvv All’inizio degli anni ’70 è padrone assoluto del mestiere con lavori e collaborazioni in tutti i campi artistici: cinema, teatro, musica e saggistica….
“Avremmo potuto salvarle tutte, perché la nave ha resistito per parecchie ore, benchè rovesciata su un fianco. Se ci fosse stata l’autorità a bordo…” Gregorio De Falco, ex capo della sezione operativa della capitaneria di porto di Livorno, lo evidenzia nella quindicesima puntata di “Ossi di Seppia, quello che ricordiamo”, dall’ 11 gennaio in esclusiva…
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