“Tutti pazzi per la Musica”. Dialogo su Robert Schumann tra laVerdi e lo psicoanalista Marco Focchi
Dopo il primo appuntamento del 19 ottobre 2019, che ha visto protagoniste la Musica e l’Astrofisica a confronto in un appassionante parallelismo tra Beethoven e i buchi neri, prosegue la rassegna Musica&Scienza, la novità assoluta della programmazione de laVerdi per la Stagione 2019/2020.
La Musica di nuovo a confronto con una disciplina scientifica. E dopo averla rapportata all’Astrofisica, che si occupa del macrocosmo fuori dall’uomo, è il momento di metterla a confronto con la scienza che tratta del microcosmo dentro l’uomo: la psicoanalisi.
L’intrigante lezione-concerto che si terrà sabato 18 gennaio 2020 alle ore 18.00 all’Auditorium di Largo Mahler vedrà l’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi diretta dal Maestro Ruben Jais, che de laVerdi è anche direttore generale e direttore artistico, a confronto con lo psicanalista Marco Focchi. Un meraviglioso viaggio interdisciplinare che muove da una figura-chiave del Romanticismo, Robert Schumann, per approfondire il concetto di nevrosi e il ruolo che l’attività artistica può ricoprire in qualità di cura della psicopatologia. Ma non solo.
È il sottile margine che separa la normalità dalla follia che verrà indagato da due fronti per cogliere l’essenza di ciò che anima la potenza creativa di un uomo eccezionale, come certamente fu Schumann. Il concetto di “devianza” è al centro di questa speculazione. Devianza è sicuramente una maniera in cui viene considerata la psicopatologia rispetto alla normalità. E una devianza rispetto alla normalità, in Schumann, è sempre stata considerata la maniera in cui orchestrò i propri lavori sinfonici. Non è un mistero che i lavori pianistici di Schumann siano considerati capolavori mentre le sue sinfonie non siano considerate all’altezza della sua produzione solistica e cameristica. Il modo in cui trattò l’orchestra non fece mai scuola, questo si può dire, e anzi fu considerato in qualche modo “aberrazione” di un canone, di una regola, di una prassi abbastanza indiscussa fino al suo tempo, e non solo. Decine di grandi direttori, tra cui spicca indubbiamente il nome di Gustav Mahler, hanno cercato di “correggere” le pagine delle partiture orchestrali di Schumann, regolando, raddrizzando la condotta delle parti e la distribuzione delle voci all’interno dell’organico. Un luogo comune vuole identificare la “normalità” di orchestrazione con Beethoven e Brahms, e la “devianza” di tale normalità in Schumann.
L’autore della “Renana” trascorse gli ultimi due anni della sua vita in una casa di cura per malattie mentali, dopo una crisi che lo condusse a un tentativo di suicidio. Dopo la sua morte gli psichiatri dell’epoca si esercitarono tentando di formulare su di lui diverse diagnosi. Oggi possiamo domandarci: era solo patologia o c’era qualcosa di grandioso nel suo genio che era sfuggito di mano?
L’indagine, un appassionante dialogo interdisciplinare tra la musica dell’Orchestra de laVerdi e il relatore Marco Focchi, avrà come oggetto esempi musicali che vanno da esempi tratti dalle sinfonie di Schumann all’Ouverture del Manfred, un brano sinfonico di rara efficacia espressiva, poco in linea con la struttura canonica dell’Ouverture, e che contiene già in sé quella follia e quella disperazione che sono proprie del protagonista del dramma di Lord Byron, che senza dubbio affascinò il grande Schumann per il suo carattere tormentato.
Conosciamo grandi creatori nella letteratura, nella pittura e nella musica che hanno incanalato la potenza delle passioni nella loro opera, e che hanno potuto continuare finché gli argini della produzione artistica hanno contenuto il fiume turbolento di quel che si agitava in loro. Un’oscillazione tra normalità e devianza, questa è l’esistenza di questi grandi artisti. E Schumann ne è esempio senza pari.
Biglietti: euro 10.00/15.00 Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
Biografie
Marco Focchi, psicanalista
Marco Focchi è psicoanalista ed esercita a Milano. È direttore dell’Istituto freudiano-sede di Milano, e membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi di cui è stato presidente dal 2008 al 2011. È stato consulente in una Scuola elementare per l’area del disagio, supervisore in una Comunità per tossicodipendenti, direttore scientifico di Gruppozero. Tra i suoi libri pubblicati: Il buon uso dell’inconscio, Editori Riuniti, Roma 2000; Il cambiamento in psicoanalisi, Bollati Boringhieri, Torino 2000; La mancanza e l’eccesso, Antigone edizioni, Torino 2007; Il trucco per guarire, Antigone edizioni, Torino 2010; Il glamour della psicoanalisi, Antigone edizioni, Torino 2012; Sintomi senza inconscio di un’epoca senza desiderio, Antigone edizioni, Torino 2014; L’inconscio in classe, Orthotes, Napoli-Salerno 2015; Le parvenze e il corpo, Antigone edizioni, Torino 2016.
Ruben Jais, direttore
Nato a Milano, contemporaneamente agli studi universitari vi ha compiuto quelli musicali presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi, diplomandosi in Musica corale e Direzione di Coro e in Composizione Polifonica Vocale, entrambi i diplomi ottenuti con il massimo dei voti. Si è inoltre diplomato in Composizione, sempre presso lo stesso Conservatorio, dove ha anche compiuto gli studi di Direzione d’Orchestra, perfezionandosi in seguito con masterclass all’estero. È stato Maestro del Coro presso il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi dalla sua fondazione nel 1998 al 2007. Con tale ruolo ha collaborato, tra gli altri, con R. Gandolfi, R. Chailly, C. Abbado, L. Berio, O. Caetani, C. P. Flor, C. Hogwood, V. Jurowski, H. Rilling. Da giugno 2016 è Direttore artistico e Direttore esecutivo della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. Il suo repertorio spazia dai grandi capolavori della musica barocca a quelli della musica classica (sinfonie e musica sacra di Haydn, Mozart, Beethoven), nonché alla riscoperta di brani meno conosciuti di compositori dal XVI al XIX secolo (Zelenka, Scarlatti, Durante, Sammartini). Dirige musica contemporanea, soprattutto di autori italiani, da Castiglioni a Zanolini, da Anzaghi a Nova, da Ligeti a Messiaen, da Califano a Vacchi. Nel 2008 ha istituito laBarocca, ensemble specializzato nell’esecuzione della musica di tale periodo storico, con la quale affronta i maggiori capolavori del repertorio sia strumentale che operistico: dal 2009 laBarocca affianca le Stagioni della Fondazione con una serie di concerti-appuntamenti dedicati ai capolavori dei secoli XVI-XVIII. È stato Direttore Musicale della Mailänder Kantorei, formazione legata alla comunità tedesca di Milano, con la quale si è dedicato soprattutto al repertorio di tale nazione, dal Barocco al Romanticismo, affrontando, inoltre, l’esecuzione integrale delle Cantate sacre di J.S. Bach. Dirige musica strumentale, corale e sinfonica presso varie istituzioni italiane ed estere, quali Biennale di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Milano Musica, Teatro alla Scala, RTSI di Lugano, Festival di Saint Moritz, Teatro Real di Madrid, Orchestra Nazionale del Cile, UiS Stavanger Norway. Da segnalare alcuni importanti appuntamenti che lo hanno visto protagonista insieme a l’ensemble laBarocca. Nel 2016, il debutto presso la prestigiosa Wigmore Hall a Londra con Sonia Prina, la partecipazione presso il Festival MITO con concerti a Milano e Torino, l’inaugurazione del restaurato Teatro Gerolamo, con un programma dedicato a musiche di Vivaldi e Mozart. Oltre alle confermate partecipazioni a MITO SettembreMusica e alla Stagione del Gerolamo, nel 2017 la pubblicazione del CD Heroes in Love – Arie d’opera di Gluck, con Sonia Prina, e nel 2018 del CD The Solo Cantatas for Bass di Bach, con Christian Senn, entrambi per Glossa Music. Il 2019 vede, oltre alla pubblicazione del CD con la Missa Omnium Sanctorum di Zelenka, il Maestro Jais in tour con laBarocca per l’Europa (Londra – Wigmore Hall, Norimberga – Festival Gluck, Bucarest – Festival Enescu) e per l’Italia con 10 concerti. Direttore artistico de laVerdi dal 2016, il 17 luglio 2019 il nuovo Consiglio di amministrazione de laVerdi, gli ha conferito anche l’incarico di direttore generale.