Turismo, Firenze 29esima nella classifica delle città per le donne che viaggiano da sole Turismo, Firenze 29esima nella classifica delle città per le donne che viaggiano da sole
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Turismo, Firenze 29esima nella classifica delle città per le donne che viaggiano da sole

Turismo, Firenze 29esima nella classifica delle città per le donne che viaggiano da sole Turismo, Firenze 29esima nella classifica delle città per le donne che viaggiano da soleNella classifica delle città più sicure al mondo per le donne che viaggiano Firenze è poco sopra da metà classifica, lontana dalle peggiori, Delhi e Johor Bahru in Malesia, ma anche da Madrid, la migliore al mondo. Non possiamo accontentarci di questo risultato: serve un turismo più sostenibile da tutti i punti di vista, anche quello della sicurezza”.

La presidente di Confcooperative cultura turismo sport Toscana, Valentina Donati, commenta così la classifica delle città del mondo più sicure per le donne che girano da sole stilata dal sito InsureMyTrip. Nella graduatoria, che comprende 66 città, la migliore tra le italiane è Venezia (quindicesimo posto), seguita da Roma (ventiseiesima), Firenze (ventinovesima) e Milano (trentaduesima).

“Il turismo a misura di donna – dice Donati – è un turismo sicuro: non dimentichiamolo proprio ora che la pandemia sembra finalmente allentare la morsa e il settore può ripartire. Sarebbe sbagliato pensare di tornare al mondo pre-Covid, l’opportunità che abbiamo è quella di costruire le condizioni per un turismo più lento e rispettoso dei territori. Noi come cooperative ci sentiamo impegnate su questo fronte da sempre, creando percorsi fuori dai circuiti più classici come ad esempio la ‘via matildica’ incentrata sulla figura di Matilde di Canossa, l’anno scorso”.

“Firenze e la Toscana – conclude la presidente di Confcooperative cultura turismo sport Toscana – hanno davvero bisogno di questa svolta. Alle istituzioni, a partire dalla Regione, chiediamo politiche che portino Firenze e la Toscana al top del turismo sostenibile. Va benissimo occuparsi della promozione delle città e delle realtà più conosciute, ma non ci si può fermare lì: la sfida è valorizzare la ricchezza culturale rappresentata dai centri minori e dalle aree interne, la dorsale meno visibile della Toscana”.

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