TURANDOT nell’allestimento visionario e metafisico firmato da Stefano Poda TURANDOT nell’allestimento visionario e metafisico firmato da Stefano Poda
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TURANDOT nell’allestimento visionario e metafisico firmato da Stefano Poda

TURANDOT nell’allestimento visionario e metafisico firmato da Stefano Poda TURANDOT nell’allestimento visionario e metafisico firmato da Stefano PodaTurandot di Giacomo Puccini sarà in scena al Teatro Regio dal 22 aprile al 5 maggio per sette recite, nel suggestivo allestimento di Stefano Poda che firma regia, scene, costumi, coreografia e luci. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio salirà il giovane, ma già affermato direttore Jordi Bernàcer. Nel ruolo della protagonista, canterà il soprano Ingela Brimberg, il tenore Mikheil Sheshaberidze sarà Calaf, il soprano Giuliana Gianfaldoni Liù e Michele Pertusi interpreterà Timur.

Sul palcoscenico del Teatro Regio torna la produzione di grande successo che Stefano Poda creò nel 2018 per il Regio e che venne trasmessa sulla piattaforma europea OperaVision e uscì in DVD per UnitelClassica/CMajor. La scelta di partenza fu quella di fermarsi laddove Puccini depose la penna, alla morte di Liù, dove si fermò lo stesso Toscanini alla prima del 1926, senza il finale scritto da Franco Alfano. «Su questo finale incompiuto, si orienta decisa la regia sofisticata di Stefano Poda. L’artista firma per intero lo spettacolo, fatto di una scena unica candida, multipiano, con saliscendi, ghiacciata nei costumi bianchi monacali, per un indifferenziato popolo di Pechino, e soprattutto imperniata su una moderna coreografia contemporanea, efficacemente affidata a corpi nudi, di mimi perfetti» (così Carla Moreni per Il Sole 24Ore).

Stefano Poda afferma: «Lo spettatore che assiste a Turandot compie un viaggio, assiste a un processo che prima o poi tutti dobbiamo vivere. È quella che io definisco la storia del mistero dell’alterità: è il confronto con l’altro con il “fuori da sé”, può essere un processo naturale, doloroso, felice, traumatico, c’è chi ha paura di questo confronto, e questo diventa un simbolo di quello che io chiamo poema dell’alterità. Io non offro interpretazioni, non sposto l’opera da Pechino al tempo delle fiabe o nella New York di oggi per rendere la vicenda più vicina o più comprensibile allo spettatore… Io depuro lo spazio, lavoro per sottrazione e permetto allo spettatore di vedere uno spazio dell’anima».

E ancora: «Punto di partenza per mettere in scena Turandot per me è stata una frase delle tre maschere Ping, Pong, Pang: “Turandot non esiste”. La principessa di gelo è una “creazione” di Calaf. Ognuno di noi costruisce un oggetto d’amore, ma poi ci accorgiamo che chi amiamo non corrisponde a ciò che abbiamo idealizzato. Solo attraverso il dolore, la crescita, l’accettazione nasce quello che è un amore grande. In quest’opera solo Liù, che è meno cerebrale degli altri, accetta la vita e accetta allo stesso modo di donarsi e di sacrificarsi, ma forse per arrivare a essere Liù bisogna prima essere state Turandot. Calaf ha paura, Turandot ha paura del confronto, gli enigmi sono prove, sono un confronto con se stesso».

Sul podio di OrchestraCoro e Coro di voci bianche del Teatro Regio sale Jordi Bernàcer. Bernàcer inizia lo studio della musica all’età di sei anni e si diploma in flauto presso il Conservatorio di Valencia e in Direzione d’Orchestra presso il Conservatorio di Vienna sotto la guida di Georg Mark e Reinhard Schwarz. È stato assistente di Maestri come Riccardo Chailly, Sir Andrew Davis, Valery Gergiev, Nicola Luisotti, Zubin Mehta, Georges Prêtre e, in particolare, di Lorin Maazel che nel 2007 lo nomina “Associate Conductor” al Castleton Festival. Nel 2015 diviene Resident Conductor presso la San Francisco Opera, ricoprendo l’incarico per tre stagioni. Dal 2012 si è consolidato il sodalizio con Plácido Domingo, che dirige spesso in concerti e produzioni operistiche.

In scena, un unico cast per tutte le sette recite in programma. Nel ruolo del titolo troveremo Ingela Brimberg, celebre soprano svedese al suo debutto sul palcoscenico del Regio, nota per le interpretazioni delle più complesse eroine dell’opera; la sua “voce potentemente brillante” affascina pubblico e critica come nel suo debutto come Isotta nel Tristan und Isolde per l’Opera di Colonia e come Brünhilde in Die Walküre al Teatro Real di Madrid. Calaf sarà interpretato dal giovane tenore georgiano Mikheil Sheshaberidze, anche lui per la prima volta a Torino, che ha già sostenuto il ruolo al Teatro Lirico di Cagliari nel 2018, al Teatro di Vilnius per la regia di Bob Wilson nel 2019 e nel 2020 al Teatro di Taipei. Liù sarà il soprano Giuliana Gianfaldoni, una delle voci più promettenti del panorama della lirica contemporanea, astro nascente e in continua crescita, richiesta dai più grandi teatri d’opera e diretta dai direttori d’orchestra più prestigiosi, un Timur d’eccezione è Michele Pertusi.

Completano il cast: il tenore Nicola Pamio (Altoum), il baritono Simone Del Savio (Ping), i tenori Manuel Pierattelli (Pang) e Alessandro Lanzi (Pong), il basso-baritono Adolfo Corrado (un mandarino). Regia, scene, costumi, coreografia e luci sono di Stefano Poda, regista collaboratore è Paolo Giani Cei. Il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Regio sono istruiti rispettivamente da Andrea Secchi e Claudio Fenoglio.

Per il ciclo delle Conferenze del Regio, mercoledì 13 aprile alle ore 17.30 nel Foyer del Toro, è prevista una conversazione con Susanna Franchi di presentazione dell’opera, corredata da video e ascolti, dal titolo “Incompiuta per amore”. Ospite, il regista Stefano Poda. L’ingresso è gratuito; per accedere, è necessario registrarsi acquisendo i biglietti sul sito del Regio.

Prosegue L’impegno del Regio, iniziativa che prevede di dedicare parte dell’incasso della prova generale ad Associazioni ed Enti del territorio che si occupano di progetti sociali e di supporto alle fasce più deboli. La prova generale dell’opera di Puccini – in programma mercoledì 20 aprile alle ore 20 – sarà dedicata all’Associazione I.R.I.S. Insieme Ritroviamo Il Senso Odv di Novi Ligure, nata nel 2009 per garantire la presenza di volontari dedicati all’assistenza dei pazienti oncologici e alle loro famiglie. I fondi raccolti saranno destinati al servizio “Strada Facendo”, rivolto all’accompagnamento gratuito dei pazienti dal domicilio ai luoghi di cura nel territorio dell’AslAL/ASO Alessandria. «Nel corso dell’anno scorso le nostre auto hanno viaggiato per circa 49.000 chilometri, con oltre 2.000 ore di servizio da parte dei nostri instancabili Volontari. Il contributo dell’Impegno del Regio andrà a sostenere questo nostro servizio, per continuare anche nel 2022 la nostra mission, in modo che, “Strada Facendo”, nessuno si trovi da solo». Per sostenere questa iniziativa è possibile visitare il sito: www.associazioneirisnovi.it; per informazioni e biglietti telefonare al numero 345 .6307483.

Turandot sarà in scena dal 22 aprile al 5 maggio: i biglietti sono acquistabili presso la Biglietteria del Regio, piazza Castello 215, da lunedì a sabato ore 13-18.30; domenica ore 10-14; un’ora prima degli spettacoli – Tel. 011.8815.241 e 011.8815.242 oppure online su www.teatroregio.torino.it o www.vivaticket.it.
Alla Biglietteria non sono consentiti pagamenti in contanti ed è attivo il pagamento con Satispay.

Informazioni: da lunedì a venerdì: ore 9-17.30, piazza Castello 215 – Torino (presso l’Ingresso Uffici del Teatro Regio) – Tel. 011.8815.557[email protected].

Per ogni dettaglio vi rimandiamo al  sito: www.teatroregio.torino.it.

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