“Tre rotture” o del declino della coppia borghese: al Rifredi l’umorismo caustico di Rémi De Vos
Tre separazioni, tre opere d’arte, tre coppie. Al Teatro di Rifredi (via Vittorio Emanuele II 303) va in scena “Tre rotture”: da mercoledì 2 a sabato 5 marzo ore 21.00 l’ironia tagliente di Rémi De Vos, drammaturgo francese considerato tra i più interessanti della nuova scena europea, affonda il bisturi nello sfinimento dei rapporti di coppia in una società occidentale banalmente borghese, scioccamente edonistica e fatalmente destinata all’estinzione. Tradotto e diretto da Angelo Savelli e interpretato dall’affiatato duo attoriale formato da Monica Bauco e Riccardo Naldini, lo spettacolo è una tra le produzioni del Teatro che meglio testimonia l’impegno costante di Rifredi nella promozione della drammaturgia contemporanea, portando in Italia un autore unico, vincitore del prestigioso Prix Moliére oltre che tradotto e rappresentato in quindici paesi.
Lui, lei e l’altro: il classico triangolo da pochade borghese declinato qui in maniera paradossale e grottesca. Le storie d’amore finiscono generalmente male, ma ci sono molti modi di chiuderle. De Vos ne porta sul palcoscenico tre, e Angelo Savelli fa la scelta registica di associare ciascuna a un dipinto. Quadro di René Magritte: lei gli prepara una deliziosa cenetta prima di lasciarlo perché non sopporta più il suo cane, ma lui non vuole rinunciare all’ultima parola. Quadro di Francis Bacon: lui ha incontrato un pompiere e vuole farla partecipe del suo ardente desiderio. Lei questo non lo accetta, ma deve fare i conti con le inarrestabili fiamme della passione. Quadro di Piet Mondrian: loro cercano di condividere la gestione di un bambino molto complicato e il piccolo dittatore manderà all’aria il loro rapporto.
Il teatro di De Vos è in presa diretta con la realtà sociale e politica che, però, viene passata al setaccio dell’umorismo, dell’assurdo. Il comico connaturato alla sua scrittura trasgredisce la linea delle buone maniere, sbriciola i tabù del politicamente corretto, rivela l’assurdità delle convenzioni, dei discorsi dominanti o normativi. Per l’autore “è un mezzo per sbarazzarsi di qualcosa che non è affatto comico”. Più il drammaturgo pare chiudersi tra quattro mura e più risulta universale; più sembra – attraverso una lingua lucida e controllata – volersi limitare a una radiografia oggettiva e impietosa dei comportamenti umani e più lascia trasparire la loro fragilità, la loro goffaggine e la loro solitudine, nel declino dell’odierna società del benessere.
Lo spettacolo ha debuttato in prima assoluta al prestigioso Napoli Teatro Festival a giugno 2019, come ulteriore tappa del progetto produttivo iniziato con “Alpestock” di De Vos nel 2017, che ha portato in Italia anche le opere di Joseph Maria Miró e Sergio Blanco e che a maggio 2022 proseguirà con un focus sull’autore cubano Abel González Melo. I testi di Rémi De Vos sono pubblicati in Italia da Cue Press con la traduzione di Angelo Savelli e Antonella Questa.
L’attività del Teatro di Rifredi è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Firenze, con il sostegno di Fondazione CR Firenze e Unicoop Firenze e con la collaborazione di Libreria Florida e Hotel Raffaello.
PER INFORMAZIONI
Teatro di Rifredi via Vittorio Emanuele II, 303 – 50134 Firenze tel. 055/422.03.61
Misure anti-Covid 19
È necessario presentarsi mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo per espletare le procedure anti-covid19. Non si può entrare in sala a spettacolo iniziato.
Per l’accesso in teatro verranno applicate le seguenti procedure:
– verifica Green Pass Rafforzato
– mascherina FFP2 obbligatoria
– igienizzazione mani
– registrazione del nome e numero di cellulare
PREZZI
Ingresso intero € 16,00 – ridotto € 14,00
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PREVENDITA
Teatro di Rifredi dal lunedì al sabato (ore 16:00 – 19:00) | [email protected]
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