Torna Rendez-Vous al Cinema Massimo Torna Rendez-Vous al Cinema Massimo
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Torna Rendez-Vous al Cinema Massimo

Torna Rendez-Vous al Cinema Massimo Torna Rendez-Vous al Cinema MassimoDall’1 al 4 aprile il Cinema Massimo ospita un assaggio di Rendez-Vous, che fa tappa, come ogni anno a Torino. Il pubblico potrà godere di una selezione speciale che racchiude tutti gli elementi della XII edizione del festival dedicato al cinema d’Oltralpe.

“Che sia d’autore, giovane ed emergente, o popolare, il cinema francese ha sempre vocazione di viaggio immersivo, promessa di esperienza globale. Al di là della forma filmica, del tema scelto, oltre ogni diversità, a tenere unite le storie, e simbolicamente per mano gli autori, quest’anno, sembrerebbe essere la volontà, o meglio la necessità, di far uscire l’individuo dal suo isolamento. È un continuo incontro con l’altro che diventa amore, conflitto o si perde nel desiderio. Alle volte l’incontro si fa macro ed è confronto con la Storia. Ci prova e ci riesce Robert Guédiguian che torna agli ideali di gioventù e ci porta in Africa, negli anni Sessanta, per immergerci nella luce dei sogni rivoluzionari e nelle ombre del fallimento del sogno socialista, in un film struggente e lirico. A perseguire un cinema di indagine sociale è Laurent Cantet che, all’ottavo lungometraggio, costruisce un quasi polar sulla questione dell’identità e la violenza dei social. Arnaud Desplechin, al contrario, sembra chiudere le porte al mondo, per aprirle a quelle del desiderio e della psicoanalisi, giocando la partita riuscita dell’adattamento del romanzo Inganno di Philippe Roth. Prosegue la riflessione sul desiderio Claire Simon, documentarista raffinata, che rende omaggio all’enorme Marguerite Duras, dissezionando l’amore straordinario con Yann Andréa, in un film in cui la parola amorosa costruisce lo spazio e il tempo. Di tutt’altro segno, la divagazione letteraria sull’amor fou in chiave pop, quella scelta da Régis Roinsard e affidata al talento effervescente dei due protagonisti: Virginie Efira e Roman Duris. Tra le opere prime, avvicinando uno dei temi classici del giovane cinema francese (precarietà e giovani generazioni) s’impone, per fascino e mano sicura, Louda Ben Salah-Cazanas. Mentre la cantante Aurelie Saada, al suo esordio da cineasta, firma un vibrante ritratto di donna, interpretata da un’immensa Françoise Fabian, su cui soffia il vento di una rivoluzione intima e universale. Tra gli esordienti, fa capolino, con discrezione – dopo una trentina di anni davanti alla macchina da presa – Sandrine Kiberlain, con un film luminoso sulla giovinezza che compete con i fantasmi più cupi della storia, nostra e familiare, un bell’esordio da regista. Per riassumere, che la realtà sia ingarbugliata, che la Storia pesi con il fardello dei suoi fallimenti, i cineasti di questa edizione lanciano un imperativo di responsabilità e un dolce invito a lasciarsi andare all’incontro con l’altro”.

Vanessa Tonnini

Programma

 

Louda Ben Salah-Cazanas

Le Monde après nous

(Francia 2021, 85′, DCP, col., v.o. sott. it.)

Labidi è un giovane scrittore di talento alle prese con le difficoltà di sfondare in una città come Parigi. Sta cercando di pubblicare il suo primo romanzo, ma intanto divide una stanza con l’amico Aleksei e sopravvive consegnando cibo a domicilio. Quando incontra la studentessa Elisa, Labidi si innamora e cominciano le sue disavventure. Precarietà, pressioni, incertezze: il debutto di Louda Ben Salah-Cazanas è un potente racconto di formazione sul passaggio verso l’età adulta, “quando ci si rende conto che la realtà e il presente sono più importanti delle fantasie”.

Ven 1, h.15.30/19.15

Sandrine Kiberlain

Une jeune fille qui va bien

(Francia 2021, 98′, DCP, col., v.o. sott. it.)

Irene è una giovane ebrea che vive con la famiglia nella Parigi del 1942. Nonostante i tempi difficili sotto il nazismo e le leggi razziali, Irene fa nuove amicizie, trova l’amore e coltiva l’inclinazione per la recitazione. Le sue giornate trascorrono all’insegna dell’entusiasmo e della spensieratezza, fino a quando lo spettro delle persecuzioni non comincia a materializzarsi. L’esordio alla regia di Sandrine Kiberlain è un delicato racconto di formazione e un travolgente inno alla vita, alla giovinezza e alla passione per l’arte.

Ven 1, h.17.15/21.00

Laurent Cantet

Arthur Rambo

(Francia 2021, 87′, DCP, col., v.o. sott. it.)

Karim D. è il fenomeno del momento: un giovane romanziere alla moda che viene dalla banlieue, simbolo della Francia multiculturale e icona dell’antirazzismo. Nonostante sia coccolato e protetto da giornali e televisioni, Karim finisce in un tritacarne mediatico quando qualcuno riesuma vecchi tweet antisemiti, omofobi e misogini che ha postato con lo pseudonimo di Arthur Rambo. Ispirato al caso di Mehdi Meklat, l’ottavo lungometraggio di Cantet affronta la questione dell’identità fornendo un’implacabile testimonianza della violenza dei meccanismi dei social.

Sab 2, h. 16.00/18.00

Robert Guédiguian

Twist à Bamako

(Francia/Mali 2021, 129′, DCP, col., v.o. sott. it,)

Nel 1962 il Mali si gode l’indipendenza. I giovani di Bamako ballano il twist tutta la notte. Samba, figlio di un ricco commerciante, gira il Paese per spiegare ai contadini le virtù del socialismo. Quando arriva a Bambara, si innamora di Lara, una ragazza costretta a un matrimonio forzato. Guédiguian racconta l’ingenuità della giovinezza e la voglia di libertà con una bellissima storia d’amore in perfetto equilibrio tra leggerezza e malinconia, prima che la realpolitik e il fondamentalismo spazzino via il sogno socialista.

Sab 2, h. 20.30

Arnaud Desplechin

Tromperie (Deception)

(Francia 2021, 105′, DCP, col., v.o. sott. it.)

Nella Londra del 1987, il famoso scrittore americano Philip, “esiliato” nella City con la moglie, incontra regolarmente l’amante inglese nel suo studio, diventato il loro rifugio e nascondiglio. I due fanno l’amore, litigano e parlano di tutto durante i loro dialoghi tra amanti: di donne, sesso, letteratura, morte, antisemitismo, fedeltà e infedeltà. Dal romanzo Inganno di Philip Roth, un adattamento carnale ed elegante, di sopraffina intelligenza, sull’intreccio tra arte e vita “cruda” e sui misteriosi recessi del desiderio.

Dom 3, h. 16.00/18.00

Claire Simon

Vous ne désirez que moi

(Francia 2021, 95′, DCP, col., v.o. sott. it.)

Yann Andréa è da due anni il compagno di Marguerite Duras. Nell’ottobre del 1982 chiede alla giornalista Michèle Manceaux, molto vicina a Marguerite, di intervistarlo per spiegare la natura del tormentato legame che lo unisce alla scrittrice. Un rapporto che, nonostante l’amore profondo, lo incanta e lo tortura, che non gli lascia alcuna libertà. Dal libro Je voudrais parler de Duras, Simon vince la sfida impossibile di trasformare un’intervista in un film che mescolando realtà e finzione, coglie tutte le complessità di una passione divorante e di un amore straordinario.

Lun 4, h. 15.30/19.30

Régis Roinsard

En attendant Bojangles

(Francia 2021, 124′, DCP, col., v.o. sott. it.)

Georges e Camille si amano e vivono l’uno per l’altra. Nella loro casa, c’è spazio soltanto per il divertimento, la fantasia e gli amici. Testimone del loro amor fou è il figlioletto Gary. Ballano Georges e Camille, sempre sulle note della stessa canzone, Mr. Bojangles, fin quando i problemi psichici di Camille non sconvolgono gli equilibri della famiglia. Dal romanzo di Olivier Bourdeaut, una folle, poetica e sensuale storia d’amore, stravagante e commovente come la sua eccezionale coppia di protagonisti.

Lun 4, h. 17.15

Aurélie Saada

Rose

(Francia 2021, 102′, DCP, col., v.o. sott. it.)

Rose ha 78 anni, è una moglie, madre e nonna devota e fa parte della vivace comunità ebraica tunisina di Parigi. Quando l’adorato marito muore, la donna si ritrova sola e alle prese con il vuoto che la circonda. A differenza di tante persone della sua età, Rose si libera presto dalla morsa del lutto e decide di godersi la vita fino alla fine dei suoi giorni: questa scelta sconvolgerà l’equilibrio della sua famiglia. La delicata e commovente storia di una “rivoluzione intima”, un risveglio dei sensi affidato alla strepitosa performance di un’immensa Françoise Fabian.

Lun 4, h. 21.15

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