Torna “Incontri Asolani”, il Festival Internazionale di Musica da Camera
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Torna “Incontri Asolani”, il Festival Internazionale di Musica da Camera

Asolo ha un fascino senza tempo. Ha ammaliato con la sua bellezza scrittori, poeti e musicisti.

Si respira aria di cultura, arte e musica fra le sue strette vie, i suoi edifici storici come la Rocca o il castello della Regina Cornaro.Torna “Incontri Asolani”, il Festival Internazionale di Musica da Camera

In questo straordinario contesto, “Incontri Asolani”, il Festival Internazionale di Musica da Camera,  dopo aver brillantemente festeggiato il quarantesimo anniversario della sua fondazione con alcuni tra i più acclamati musicisti del panorama mondiale,   torna quest’anno con la consueta freschezza e originalità d’idee e lo dedica alla violoncellista castellana Teodora Campagnaro, che tante volte ha calcato il palcoscenico del San Gottardo e del Teatro Duse e del Teatro Duse nel corso degli ‘Incontri Asolani’, a 15 anni dalla scomparsa.

A partire da martedì 3 settembre fino a venerdì 13 settembre Asolo diventerà dunque la capitale musicale della regione ospitando cinque concerti in alcuni dei luoghi più suggestivi del centro storico, spazi in cui si respira la profondità del passato e che hanno contribuito a donare alla città quel suo fascino incastonato tra le incantevoli colline del trevigiano: il Convento dei SS. Pietro e Paolo addossato alla meravigliosa e imponente cinta muraria, e la Chiesa di San Gottardo con le sue architetture medioevali e le tracce del Trecento racchiuse tra gli affreschi.

Fedele al titolo della rassegna, anche l’edizione di quest’anno, oltre a promuovere giovani interpreti che hanno saputo distinguersi in prestigiosi concorsi internazionali, vede al centro del dialogo musicale gli incontri, e così uno dei motivi conduttori del cartellone sarà il connubio tra la voce strumentale dall’inconfondibile timbro di alcuni grandi solisti e la voce umana, dai cori a quella solistica.

Al via dunque martedì 3 settembre presso il Convento dei SS. Pietro e Paolo con L’urlo di Armida uno degli appuntamenti più originali della rassegna, che ancora una volta conferma l’attenzione del Festival per gli incroci, gli scambi e le intersezioni musicali: uno spettacolo, realizzato in collaborazione con musicafoscari, il progetto musicale di Fondazione Ca’ Foscari e Università Ca’ Foscari a firma dal regista Tommaso Franchin che rappresenta un vero e proprio viaggio musicale in chiave contemporanea attraverso alcune delle vicende de La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso e una delle eroine più rappresentative, Armida. Durante la serata il pubblico avrà l’occasione di ripercorrere i momenti più significativi del capolavoro tassiano grazie ad alcune composizioni tardo rinascimentali e barocche composte sui versi del poeta, da Luca Marenzio a Sigismondo d’India, da Giaches de Wert a Domenico Mazzocchi, fino a Friedrich Haendel e Claudio Monteverdi. Il soprano Giulia Semenzato darà voce agli affetti della maga Armida, alla bella Erminia e alla guerriera pagana Clorinda, e sarà affiancata sul palco dal cembalista Gilberto Scordari, dal liutista e chitarrista Jadran Duncumb alla tiorba, e da Andre Lislevand alla viola da gamba. Il programma sarà arricchito e impreziosito dall’intervento di altri due giovani artisti, i compositori e sound-designers Giovanni Dinello e Victor Nebbiolo di Castri che creeranno, tramite complesse elaborazioni digitali in tempo reale, un avvolgente “paesaggio sonoro” in continua evoluzione.

Dopo le sperimentazioni acustico-visive, sarà la volta, giovedì 5 settembre presso la Chiesa di San Gottardo, del ritorno di uno degli amici più cari degli Incontri Asolani, Mario Brunello, che farà dialogare il proprio violoncello con il Coro del Friuli Venezia Giulia diretto dal Maestro Cristiano Dell’Oste e con la voce del soprano Karina Oganjan, in un programma capace di unire l’austera sacralità luterana di Johan Sebastian Bach –  il Mottetto “Singet dem Herrn” BWV 225, il Corale  “Christ Lag in Todes Banden” BWV 4, e la Ciaccona per violoncello piccolo e coro dalla Partita n. 2 BWV 1004 – con alcune pagine del secondo Novecento: si andrà così dall’intonazione di alcune liriche della grande poetessa russa Anna Achmatova in “Achmatova songs” per soprano e violoncello di John Tavener, a Fratres, celebre pagina di Arvo Pärt scritta alla fine degli anni Settanta in cui si condensa e trova una forma compiuta quel particolare linguaggio musicale fondato sui “tintinnabuli” che caratterizza tanta parte del lavoro del compositore; più volte rivista in svariate versioni per diversi organici dallo stesso Pärt, Fratres sarà proposta per violoncello, coro e percussioni affidate a Gabriele Rampogna.  Lo stesso Rampogna sarà uno degli interpreti di Flows di Valter Sivilotti, uno dei più interessanti compositori della scena italiana i cui lavori vengono regolarmente eseguiti nei teatri di tutto il mondo, nonché autore dell’arrangiamento per violoncello, tape e coro di Muss es sein di Léo Ferré, brano che fin dal titolo reca in sé degli evidenti richiami al sedicesimo quartetto per archi di Beethoven e che suggellerà l’eclettico concerto.

Il terzo appuntamento del cartellone, in programma domenica 8 settembre nella Chiesa di San Gottardo, sarà invece un’autentica sorpresa per tutti, tanto per il pubblico, quanto per gli organizzatori, e rimarcherà nuovamente l’attenzione che il Festival pone sui giovani interpreti talentuosi: protagonista della serata sarà infatti il vincitore o la vincitrice del prestigioso Concorso Internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano che si concluderà pochi giorni prima del concerto. Il Busoni, oltre ad essere un punto di riferimento in Italia, è soprattutto uno dei concorsi più prestigiosi a livello mondiale, da cui sono transitati, tra gli altri, giovanissimi pianisti del calibro di Alfred Brendel e Martha Argerich.

Dalle promesse musicali che segneranno i prossimi anni si passerà a uno dei maggiori violinisti del nostro tempo, Shlomo Mintz, che, in compagnia del pianista Sander Sitting, darà vita, martedì 10 settembre nella Chiesa di San Gottardo, al quarto concerto del Festival. Oltre alle sue straordinarie doti interpretative, Mintz suonerà una sua recente composizione, la Sonatina “Quatre Hommages”, intessuta di richiami e omaggi al passato. Completeranno il programma della serata la celebre Sonata in si bemolle maggiore per violino e pianoforte, K 454 di Wolfgang Amadeus Mozart, due brani di Pablo Sarasate tra cui una rivisitazione della Carmen di Bizet, e infine due composizioni che traggono ispirazione da opere letterarie: da una parte il Poèmeop. 25 di Henri Chausson, brano di carattere narrativo basato su un racconto di Turgenev, e dall’altra il Concert phantasy di Nikolaj Rimskij-Korsakov, arrangiamento dello stesso compositore russo di alcuni momenti della propria opera Il gallo d’oro basata su una favola di Puškin.

La serata conclusiva sarà nuovamente all’insegna del coro e la musica da camera si confronterà con il sinfonismo per eccellenza, quello di Ludwig van Beethoven. Appuntamento da non perdere, a preludio delle celebrazioni beethoveniane del 2020, venerdì 13 settembre nella Chiesa di San Gottardo con l’esecuzione della Nona Sinfonia del compositore tedesco nella trascrizione pianistica di Franz Liszt interpretata da Maurizio Baglini. Oltre all’imprescindibile valore musicale della sinfonia, la serata si connoterà anche per il grande valore simbolico dell’opera beethoveniana, con la grande invocazione schilleriana alla gioia e alla fratellanza affidata al Coro dell’Accademia di Pescara diretto da Pasquale Veleno e ai Solisti dell’Accademia Verdiana 2019.

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