Un viaggio tra i ragazzi di oggi, una realtà dove si può perdere la vita per una scarpa pestata inavvertitamente, per uno sguardo ad una fanciulla, per il parcheggio di un motorino. E’ “Gioventù (dis) armata”, l’inchiesta di Massimiliano Clarizio per
Tg2 Dossier, curato da Francesco Vitale, in onda domenica 2 febbraio su Rai 2 alle 18.
Un mondo, quello giovanile, in cui anche l’utilizzo non sempre consapevole dei social con le loro mille trappole, può condurre molti in un baratro dal quale uscire diventa difficile senza un aiuto valido e competente.
Sicuramente i giovani si caratterizzano per essere sfiduciati, incerti ed entrati in stato di precarietà esistenziale. È una caratteristica della loro età. L’identità si forma attraverso le risposte che riescono a dare all’incertezza. Risposte che si costruiscono sia individualmente sia socialmente. In Italia – più che altrove – quest’incertezza si è estesa a livelli “patologici”. La gerontocrazia li ha relegati in un angolo, in attesa. La costruzione della loro identità affronta un Sicuramente i giovani si caratterizzano per essere sfiduciati, incerti ed entrati in stato di precarietà esistenziale. È una caratteristica della loro età. L’identità si forma attraverso le risposte che riescono a dare all’incertezza. Risposte che si costruiscono sia individualmente sia socialmente. In Italia – più che altrove – quest’incertezza si è estesa a livelli “patologici”. La gerontocrazia li ha relegati in un angolo, in attesa. La costruzione della loro identità affronta un lasciano qualche speranza verso il futuro. Per alcuni, questa fase prolungata di incertezza si traduce in un laboratorio di sperimentazione esistenziale.
È vero, i giovanni corrono il rischio di essere più poveri dei loro genitori. In Italia questo è dovuto a numerosi fattori, non ultimo un ingresso nel mercato del lavoro protratto nel tempo e caratterizzato da lunghi periodi di precariato.
Imperdibile.