Terza edizione di “Spiragli – Teatri dietro le quinte”, la rassegna che attraverso il teatro invita all’inclusione, oltre pregiudizi e confini
Il teatro come via per riflettere sul cambiamento, sull’identità, invitando all’inclusione, oltre qualsiasi pregiudizio o confine, sia fisico che mentale. Tutto pronto per “Spiragli – Teatri dietro le quinte”, la terza edizione della rassegna, organizzata dalla compagnia Interazioni Elementari, che si svolgerà dal 24 al 26 settembre presso l’Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze e negli spazi di MAD – Murate Art District e Le Murate Caffè Letterario di Firenze.
In programma laboratori, performance e recital multimediali, pensati appositamente per l’iniziativa, muovendosi dentro e fuori dal carcere grazie all’utilizzo della tecnologia digitale e dello streaming.
L’iniziativa ha il contributo del Comune di Firenze per Estate Fiorentina 2021, il sostegno di CESVOT ed è in collaborazione con Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze, MAD – Murate Art District, Murate Idea Park, Polaris Engineering Srl, Università degli Studi di Firenze, Arci Firenze, ArciGay – Altre Sponde, Lyriks, BiblioteCaNova, associazione Convivendo.
“L’attenzione alle marginalità e la sfida ai pregiudizi che condizionano la nostra quotidianità è una delle cifre di questo festival – sostiene l’assessore Tommaso Sacchi -: questo progetto dimostra una volta di più che il teatro, malgrado i mesi difficili appena trascorsi, è un corpo vivo e che può davvero produrre innovazione, educazione e conoscenza”.
“Lo streaming ha rivoluzionato la dinamica di interazione nei progetti di teatro all’interno del carcere – aggiunge Claudio Suzzi, Direttore di Interazioni Elementari – Per la prima volta in Italia, e probabilmente in Europa, usiamo questo mezzo per creare un nuovo collegamento tra i detenuti e la comunità locale. Non è infatti più il pubblico che varca le mura per vedere una rappresentazione una tantum, in maniera a volte voyeuristica, lasciando una malinconia per chi rimane ‘dentro’, ma è il carcere stesso che ‘esce’ attraverso la rappresentazione artistico-teatrale e si fa simbolo e opera ‘continua’, che ha la dignità di ripetersi ed espandersi nella società. Abbiamo iniziato a usare la diretta streaming nel 2019 per far vedere dentro cosa avveniva fuori e viceversa, ma con un’impostazione drammaturgica. Oggi, post pandemia, questo esperimento torna utile. È un’emozione fortissima vederli recitare, aiutandosi a vicenda, vedere come piano piano si appassionano alla recitazione e tirano fuori quello che hanno dentro, in maniera catartica. Avere un collegamento via internet con un carcere è davvero innovativo, considerando che lì non si possa portare neanche un cellulare”.
Dopo un’anteprima, il 17 settembre alle ore 17 a BiblioteCaNova Isolotto (via Chiusi 4/3 A), con l’inaugurazione della mostra fotografica che ritrae le attività della compagnia durante gli anni, focalizzandosi sui progetti e le produzioni più importanti, alla presenza di istituzioni e partner, Spiragli si aprirà il 24 settembre alle ore 21, presso Le Murate Caffè Letterario, con “MetaMoreFaces”, studio sulle idiosincrasie dei volti, ideato e diretto da Claudio Suzzi, in collaborazione con il Festival PerformIA di Polaris Engineering. Una performance sul tema del cambiamento e dell’identità, liberamente ispirata a “Le Metamorfosi” di Ovidio, in cui il testo mitico, atemporale, di Ovidio sarà ibridato con le storie autobiografiche di individui appartenenti a contesti legati alla marginalità, al disagio, presenti in scena in qualità di performer non professionisti. Attori e performer professionisti condivideranno infatti lo spazio scenico con tre giovani detenuti, un ragazzo transessuale e alcune signore di età avanzata. Sarà un percorso di ricerca su più livelli, che, grazie alla collaborazione con l’azienda Polaris Engineering di Pistoia, si articolerà sul concetto di ibridazione dei linguaggi anche attraverso l’utilizzo di un’intelligenza artificiale (I.A.), intesa come ‘modello tangibile di paradosso temporale e comunicativo caratterizzante la nostra contemporaneità’. L’appuntamento è un primo studio e rappresenta il nucleo da cui partirà la nuova produzione teatrale che la Compagnia Interazioni Elementari realizzerà per l’anno 2022.
L’intelligenza artificiale verrà considerata a tutti gli effetti un ‘corpo-vocale‘ che interagirà in tempo reale sulla scena e di cui non sarà possibile prevedere le reazioni agli stimoli predeterminati a livello drammaturgico. L’I.A. sulla scena rappresenta un elemento di “indeterminazione” pensato per mettere sotto stress l’equilibrio della scrittura scenica e procedere per improvvisazioni che saranno parte integrante dello spettacolo e alle quali l’attore/performer dovrà imparare ad adeguarsi e rispondere. Sfrutterà l’applicazione del morphing dei volti, che verrà declinata in due modalità differenti. Durante il lavoro per la realizzazione del primo studio dello spettacolo, infatti, è stato coinvolto un transgender (grazie alla collaborazione con Arci Gay Firenze) che ha effettuato una transizione donna-uomo e a cui, a fianco del materiale autobiografico, è stato chiesto di portare dei documenti fotografici dall’infanzia ad oggi. Grazie all’elaborazione delle immagini ad opera dell’I.A. il performer interagirà con il suo volto che muterà, sfruttando l’elaborazione dell’algoritmo, davanti agli occhi degli spettatori mentre scorrerà sulla scena il tempo del racconto della sua biografia fusa al Mito di Ceni. La seconda applicazione dell’I.A. è mediata da un dispositivo mobile (smartphone) che verrà utilizzato durante la rappresentazione da un operatore della compagnia che sarà incaricato di fare dei ritratti fotografici degli spettatori. Le immagini verranno elaborate dall’algoritmo, stimando come potrebbero apparire i volti o in un altro tempo (invecchiamento o ringiovanimento) o con un altro sesso (uomo-donna, donna-uomo), e saranno proiettati in tempo reale.
La rassegna proseguirà il 25 settembre alle ore 17 presso l’Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci in compagnia della street band I Fiati Sprecati: trombe, tromboni, sassofoni, clarinetti, bombardini, fisarmoniche, flauti e percussioni, un pezzo di popolo che per il popolo fa musica, diverte, disturba e fa pensare. I Fiati Sprecati, progetto sociale dalla parte “di chi sente il senso di responsabilità, di chi partecipa e non traballa di fronte al potere e al denaro utilizzati per emarginare, additare, costruire razzismo, distruggere il territorio e alienare l’umanità”, collabora con Suzzi sin dal 2004. Durante l’appuntamento si terranno anche momenti laboratoriali per raccontare le attività fatte all’interno del Meucci.
Chiusura il 26 settembre alle ore 18 da MAD – Murate Art District con una nuova produzione in prima, “Versi Elementari – poesie dell’isolamento”, recital multimediale ‘a carattere estemporaneo’ dedicato a Sante Notarnicola, poeta rivoluzionario testimone del nostro tempo, scomparso a marzo 2021. Il progetto, a cura della casa editrice Lyriks, a partire dalla messa in scena della sua ultima raccolta “Versi elementari” (edizioni LYRIKS, 2021), coinvolge alcuni cari amici di Sante Notarnicola che interverranno con testimonianze o leggendo i suoi versi o altri suoi scritti. Gli interventi del reading saranno in presenza, in diretta streaming o nella forma di contributi preregistrati. Durante l’evento, ci si collegherà con l’Istituto penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze dove alcuni attori detenuti diretti da Suzzi si esibiranno in una performance ispirata alle poesie. I diversi contenuti prodotti saranno successivamente rimontati per creare un video documento dedicato alla memoria del poeta, che saranno inseriti sul sito web www.santenotarnicola.it. L’evento è inserito nel programma delle iniziative culturali del Comune di Firenze per l’Estate Fiorentina 2021 e prevede, inoltre, contributi multimediali dedicati a Michelangelo e Dante Alighieri. L’allestimento e la regia sono di Nino Cannatà, la direzione dell’allestimento di Loris Giancola, il collegamento streaming a cura di WhatWeAre, i video di Progetti Digitali.
La compagnia Interazioni Elementari è attiva tutto l’anno con incontri, laboratori, spettacoli in cui giovani attori detenuti entrano in contatto con il mondo esterno, grazie alla diretta streaming; viceversa, la città può toccare con mano l’attività all’interno dell’I.P.M. Meucci di Firenze. L’intento è quello di educare e formare i giovani ospiti dell’istituto penitenziario ai mestieri dello spettacolo, con particolare attenzione alla formazione dell’attore. Il teatro risponde quindi a due bisogni fondamentali del carcere minorile: comunicare con l’esterno, in un’ottica di superamento dei pregiudizi e delle differenze, e lavorare quotidianamente per imparare un mestiere in grado di aprire strade future.
Con Streaming Theater si colmano due bisogni fondamentali nel processo rieducativo dei detenuti, ovvero il collegamento con la comunità esterna e la cultura del lavoro quotidiano.
“Lavoriamo perché i detenuti vengano scritturati come attori, remunerati come lavoratori dello spettacolo. Per questo, è importante per noi d’ora in poi far circuitare il più possibile i lavori prodotti in carcere con questa nuova modalità. Vogliamo coinvolgere i giovani delle comunità locali d’Italia in un processo di incontro in grado di sviluppare processi di cittadinanza attiva e partecipazione, volti all’inclusione sociale e al raggiungimento di una maggiore autonomia e realizzazione personale dei giovani”, conclude Suzzi.
Per informazioni, facebook, YouTube e instagram /interazionielementari
Tutte le attività si svolgeranno nel rispetto delle normative anti-covid.
Ingresso libero su prenotazione obbligatoria
24 form di Performia
compilare online FORM → https://www.polarisengineeringsrl.it/performiafest/
25 all’IPM → inviare richiesta entro entro il 17 settembre alla mail: [email protected]
La compagnia teatrale Interazioni Elementari, nata nel 2014 a Parigi come gruppo informale e costituitasi poi nel 2017 a Firenze come Associazione di Promozione Sociale, porta avanti attività di formazione, produzione e organizzazione di eventi sul territorio nazionale ed europeo. I componenti, artisti e operatori di diverse generazioni e provenienze, sono uniti da una visione comune delle arti teatrali e performative che punta sul rapporto tra ricerca artistica e società. La direzione artistica è affidata a Claudio Suzzi, attivo a Firenze dal 2002, anno in cui fonda la Compagnia O.S.A. Teatro, con cui comincia la sua attività di regista e autore. La necessità di poter utilizzare spazi per la produzione teatrale lo porta a operare all’interno dell’Istituto Penale per i Minorenni “G. Meucci” di Firenze, nel quale comincia a sviluppare una sua specifica poetica. Dopo aver sviluppato il lavoro di formazione e produzione teatrale svolto con la Compagnia nel carcere minorile fiorentino, e portato avanti diverse esperienze in Italia e in Francia, nel 2016 torna a Firenze dove vince una borsa di studio per il Corso di Dottorato in Storia delle Arti e dello Spettacolo dell’Università di Firenze e fonda la Compagnia Interazioni Elementari. Dal 2017 ad oggi la Compagnia organizza laboratori di teatro per i detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze e dal 2018, sia dentro che fuori dal carcere, organizza il Festival SPIRAGLI – Teatri dietro le quinte, nel quadro del programma dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze e finanziato dal Bando Cultura della Città Metropolitana di Firenze. Nel 2019 la compagnia produce il primo studio dello spettacolo ONE MAN JAIL: le prigioni della mente con il quale, per la prima volta in Italia, riesce a collegare in diretta streaming l’interno del carcere con un teatro della città.
Le origini del lavoro artistico di Interazioni Elementari si sono sviluppate grazie ad un contatto diretto con realtà che abitano il “dietro le quinte” della società, come detenuti, migranti, anziani, transessuali. Tramite un approccio linguistico interdisciplinare, mutato nel tempo grazie all’intervento del teatro sociale, la compagnia ha avuto modo di sviluppare una personale poetica che passa attraverso l’uso di elementi come la maschera e il trucco, la vocalità e il teatro fisico, il video e l’utilizzo delle arti digitali, per giungere alla realizzazione di spettacoli e performance basati su un preciso intento di regia e scrittura scenica. In quest’ottica, fra i maggiori punti di forza della compagnia, c’è quello di essere stati i primi in Italia ad aver unito, grazie alla diretta streaming, il teatro col carcere, in un’interconnessione che non ha più luoghi né tempo. L’utilizzo di nuove tecnologie per il sociale, allora, diventa un modo fattivo e concreto per aumentare le possibilità inclusive, per abbattere il distanziamento dalle marginalità e lavorare su voci, corpi e arte in maniera diretta, condivisa e democratica.
Per “MetaMoreFaces” un comitato scientifico, composto da docenti e ricercatori universitari, è stato incaricato di lavorare ai materiali testuali dello spettacolo per cercare evidenze scientifiche durante le fasi di realizzazione del progetto che verranno raccolte in una pubblicazione a carattere accademico. Ne fanno parte Vincenzo Zingaro, cultore della materia in Estetica appartenente all’unità di ricerca P.T.S (Pratiche estetiche, Trasformazioni antropologiche, Scenari del contemporaneo) diretta dal professore Fabrizio Desideri interna al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze; la professoressa Rita Mancaniello in qualità di Membro del Consiglio di Dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze, con autorizzazione a svolgere attività progettuali di interesse per il Dipartimento (UNIFI); Antonio di Grigoli, dottore di ricerca in Scienza della formazione e psicologia (UNIFI); Alessandro Boschi, dottore di ricerca in Lingua e Letteratura greca (UNIPI).
“Venni dal Sud con la mia valigia di cartone”: con questo suo verso in molti ricordano Sante Notarnicola, morto lo scorso marzo a 82 anni. Rapinatore, ‘bandito’, come lui stesso si definì quando venne arrestato, comunista senza partito, poeta, scrittore, non c’è un’etichetta che basti a descriverlo, lui che nel 1978 fu il primo della lista di tredici nomi indicati dalle Brigate Rosse (si avvicinò in carcere) come detenuti da liberare in cambio del rilascio di Aldo Moro. Notarnicola, nato nel 1938 a Castellaneta, in provincia di Taranto, “fra miseria ed emarginazione sociale”, recita la sua biografia, a 13 anni raggiunse la madre a Torino, dove visse in un “quartiere-ghetto”. Militò nella Fgci e nel Pci per poi allontanarsi dal partito inseguendo le “speranze rivoluzionarie” che lo portarono, con Pietro Cavallero, a formare una banda che collezionò una serie di rapine sanguinarie. Nel ‘67 venne arrestato dopo una brevissima latitanza e condannato all’ergastolo per l’ultimo colpo finito nel sangue: la banda assaltò il Banco di Napoli, a Milano. Ci fu una sparatoria con la polizia tra la folla, a terra rimasero quattro morti. In carcere Notarnicola fu protagonista delle rivolte per migliorare le condizioni dei detenuti e in cella studiò, lesse, scrisse. Nel ‘95, in semilibertà, divenne oste, dal duemila era libero. Nel ’72 pubblicò per Feltrinelli “L’evasione impossibile”. La sua figura ha ispirato il cinema e la musica. Nel film “Banditi a Milano”, di Carlo Lizzani, che racconta la storia della banda Cavellero, è interpretato da Don Backy.