Terremoto di Durazzo: due docenti dell’Università di Parma sul campo per salvare i monumenti danneggiati Terremoto di Durazzo: due docenti dell’Università di Parma sul campo per salvare i monumenti danneggiati

Terremoto di Durazzo: due docenti dell’Università di Parma sul campo per salvare i monumenti danneggiati

Terremoto di Durazzo: due docenti dell’Università di Parma sul campo per salvare i monumenti danneggiati Terremoto di Durazzo: due docenti dell’Università di Parma sul campo per salvare i monumenti danneggiatiNei giorni scorsi Eva Coïsson e Daniele Ferretti, docenti del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma, si sono recati in Albania, a Durazzo, per svolgere sopralluoghi congiunti con il Direttore regionale di Durazzo per la Cultura NazionaleAlban Ramohitaj.

L’obbiettivo della missione era fornire un supporto tecnico-scientifico per la gestione del patrimonio storico-architettonico danneggiato dal terremoto di magnitudo 6.4 del 26 novembre scorso, preceduto da un evento di magnitudo 5.8 il 21 settembre. L’Albania non veniva colpita da un evento di tale intensità da almeno 40 anni e la zona di Durazzo dal 1273.

Per affrontare il tema della messa in sicurezza e del successivo restauro dei beni culturali danneggiati, le autorità locali hanno pensato di avvalersi dell’esperienza maturata in Italia in questo campo. I contatti sono stati presi proprio con Eva Coïssondocente di Restauro e Consolidamento, e con Daniele Ferretti, docente di Tecnica delle Costruzioni e componente del Comitato Tecnico Scientifico per le problematiche sismiche della Regione Emilia-Romagna. Da tempo entrambi svolgono ricerche congiunte sulla protezione sismica delle architetture storiche con particolare attenzione a quelle fortificate. Nell’ambito delle architetture fortificate danneggiate da eventi sismici, Eva Coïsson è anche tutor di una tesi di dottorato finanziata dalla Regione Emilia-Romagna.

La collaborazione tra l’Università di Parma e la Soprintendenza di Durazzo era già attiva da tempo per le attività di rilievo dell’anfiteatro romano. Gli scavi del sito furono infatti gestiti da una Missione Archeologica Italiana, avviata sotto la guida di Sara Santoro, docente dell’Università di Parma e poi dell’Università di Chieti-Pescara scomparsa tre anni fa, che nel 2004 coinvolse l’Ateneo, attraverso un progetto di internazionalizzazione MIUR coordinato dal docente Paolo Giandebiaggi, per svolgere attività di documentazione e analisi dell’anfiteatro. Tali attività hanno comportato numerose e ripetute missioni di ricercatori e studenti che si sono susseguite negli anni, portando allo sviluppo di contatti e collaborazioni con i tecnici e gli enti locali.

I sopralluoghi di questi giorni nella città di Durazzo hanno riguardato, oltre all’anfiteatro, tutto il sistema di fortificazioni storiche, composto da mura merlate e torri di diversa epoca, una delle quali parzialmente crollataFuori città, sono stati ispezionati la fortezza di Bashtove, il castello di Preza e la torre di Kruja. Alcuni sono monumenti nazionali gravemente danneggiati e a rischio di crollo, per i quali i tecnici del ministero hanno già progettato alcuni interventi di messa in sicurezza; i docenti dell’Università di Parma sono stati coinvolti in un incontro operativo per valutare insieme l’efficacia e le problematiche attuative delle soluzioni individuate.

I docenti sono stati infine ricevuti a Tirana al Ministero per la Cultura da Arta Dollani, Direttrice dell’Istituto dei Monumenti di Cultura, che oltre ai ringraziamenti ha espresso il desiderio che la collaborazione passa proseguire anche nelle fasi successive di messa in sicurezza e ricostruzione.

 

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