TERRAFORMA 2022: annunciati gli ultimi nomi che completano la line up del festival
Terraforma – il visionario festival che esplora lo spazio interdimensionale fra l’elettronica sperimentale, le forme più avanzate dell’arte contemporanea, le evoluzioni teoriche dell’architettura e i nuovi orizzonti della sostenibilità ambientale – annuncia i nuovi artisti che completano la ricercatissima e sofisticata line up della settima edizione, in programma dall’1 al 3 luglio a Milano.
Il dj italo-ghanese Aaron Dunkies, l’arpa meditativa del francese Ange Halliwell, l’iconico dj set della canadese DJ FATi, la neonata e già band di culto EXPAT, il mix di techno, sound-system e dance di Piezo e l’etereo set della sound artist Sofie Birch e un ulteriore progetto a solo di Valentina Magaletti sono i nuovi nomi e progetti artistici che definiscono il programma di Terraforma, dopo i già annunciati Amnesia Scanner, Autechre, Crystalmess, Dj Marcelle, Dj Nigga Fox, Dj Red, Donato Dozzy, Higher Intelligence Agency, Lafawndah, Mark Ernestus Ndagga Rhythm Forces, MC Yallah, Debmaster, Moin, Nicola Ratti con MA, Paquita Gordon, Plo Man, Lorenzo Senni, Teto Preto e Voices from the Lake.
Prodotto da Threes Productions in collaborazione con la Fondazione Augusto, il festival anche quest’anno si svolgerà nei giardini e nel parco della settecentesca e maestosa Villa Arconati – FAR alle porte di Milano, che durante il festival si trasforma in un luogo sospeso oltre lo spazio e il tempo per accogliere gli artisti più interessanti della scena internazionale e una comunità globale in continua evoluzione. Per realizzare una vera simbiosi temporanea fra arte, vita e natura e produrre interpretazioni differenti del presente così come nuovi immaginari per il futuro.
Proprio sull’incontro simbiotico fra Natura e Tecnologia insistono, in modo particolare, sia il dj set di Sofie Birch che quello di DJ FATi. La sound artist danese, la cui ricerca espressiva ruota intorno alla relazione fra sonorità sintetiche prodotte da avanzati software e registrazioni di suoni naturali, a Terraforma presenterà un set fatto di melodie della natura e avvolto in un’atmosfera di luce quasi spirituale. Con sonorità diverse ma su un sentiero simile viaggia Phoebé Guillemot, che con il suo progetto solista conosciuto come RAMZi ha addirittura creato un personaggio immaginario che è un vero spirito della foresta, custode di un ecosistema parallelo che emerge dall’interazione di natura e tecnologia, nostalgia e futurismo. A Terraforma Guillemot si presenta con il suo alias DJ FATi per un iconico dj set. Sempre all’incrocio fra registrazioni di suoni naturali e rielaborazione elettronica si situa il lavoro del francese Ange Halliwell che trova la sintesi di tutto questo in quell’arpa ipnotica e meditativa che ha reso il suo debut album The Wheel of Time una vera rivelazione. Ipnotiche sono anche le trame musicali di Piezo, dj e sound artist di base a Milano artefice di un crossover che tiene insieme la techno di gusto britannico, i ritmi del Quarto Mondo e un sound design davvero radicale. Le vibes of roots contraddistinguono anche le sonorità di Aaron Dunkies, dj nato a Verona, di origini ghanesi e oggi di base a Milano, esponente del collettivo Akwaaba World. Cresciuto e formatosi nel circuito delle chiese protestanti al ritmo di gospel, soul e black spiritual, Dunkies sarà uno dei protagonisti della Sunday Morning di Terraforma, con sonorità che richiamano la propria cultura d’origine ma anche la disco e l’hip-hop. Dopo una serie di concerti sold out in tutta Europa, arrivano a Terraforma anche gli Expat, band già di culto nonostante si sia formata da pochi mesi grazie all’incontro fra Mykki Blanco e Samuel Acevvedo. Ad oggi non hanno pubblicato né registrato alcun disco, solo esibizioni live che hanno l’intensità e la radicalità del teatro contemporaneo. A tutto questo si aggiunge una nuova live performance della compositrice, batterista e percussionista Valentina Magaletti che al festival, oltre ad esibirsi insieme a Lafawndah e ai Moin, trascinerà il pubblico di Terraforma nel vortice percussivo del suo set a solo e in acustico in programma la domenica mattina.
Completamente incentrato sul pensiero ecologico anche il sistema di partnership costruito da Terraforma. A partire dal partner principale Bottega Veneta, con cui il festival condivide la curatela artistica, oltre che la cura concreta e la manutenzione, del Labirinto di Villa Arconati – FAR.
Come ogni anno, il programma del Vaia Stage è realizzato invece con il sostegno di Carhartt ma la novità di questa settima edizione è la realizzazione del nuovo palco Vaia, progettato e disegnato dallo studio Space Caviar. Il palco prende il nome dalla tempesta Vaia, l’evento meteorologico estremo che nel 2018 ha colpito il nord-est italiano, precisamente il Triveneto, abbattendo 42 milioni di alberi. In aiuto alle comunità locali, il Vaia Stage sarà realizzato utilizzando il legno degli alberi caduti, allo scopo di supportare lo smaltimento della materia residuale.
The Organics by Red Bull, inoltre, quest’anno sosterrà la realizzazione del progetto di light design, firmato da Anonima Luci, nel bersò di Villa Arconati, illuminando così il percorso boschivo che conduce al vero cuore del festival e offrendo subito al pubblico una prima esperienza sensoriale.
Etica SGR, storico sustainability partner del festival, sosterrà infine Terraforma nel raggiungimento della certificazione Ecoevents, il marchio che affianca chi adotta criteri di salvaguardia ambientale e pratiche di efficientamento mentre E-vai, mobility partner dal 2019, metterà a disposizione le auto elettriche, permettendo al pubblico e allo staff di muoversi liberamente nelle aree attorno a Villa Arconati e di raggiungere la città di Milano e i suoi aeroporti con facilità e soprattutto in modo green.
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No Talks – No Panels – No Screenings – No Lectures – No Workshops – No Meetings – No Streamings | FOR ONCE, WE JUST DANCE. È questa la chiave di lettura di una nuova edizione che vuole concentrarsi sull’essenza più radicale e originaria del festival: l’esperienza dello stare insieme attraverso la musica e la danza, legando il senso del ritmo alle frequenze naturali dell’ambiente.
Dopo aver progressivamente concentrato, nelle edizioni precedenti, azioni artistiche e speculazioni teoriche in un unico ambiente esperienziale – il festival –, Terraforma ha interpretato la sospensione pandemica come occasione per ripensare la propria natura e le proprie dinamiche. Negli ultimi due anni Terraforma è così esploso in una vera e propria costellazione di progetti e processi disseminati, anche geograficamente, in grado di generare una molteplicità di nuovi sensi e nuovi sguardi e movimenti diversi di unione e scambio. A partire da Protocolli di Terraformazione, workshop di cinque giorni realizzato a maggio 2021 in collaborazione con l’accademia di design e comunicazione visuale Abadir di Catania, nell’ambito del master Heritage Innovation.
Nel giugno 2021 invece Terraforma, in collaborazione con Assab One, ha inaugurato a Milano il nuovo format Simposio, un’intera giornata dedicata al dialogo e all’indagine sull’ecologia attraverso le pratiche artistiche. Fra performance, bagni immersivi, tavole rotonde e degustazioni, la prima edizione di Simposio si è concentrata sui temi dell’architettura sostenibile, dei cambiamenti climatici e sulle innovazioni nel campo dell’agricoltura. Lo stesso mese ha visto la nascita di Terraforma Journal, una pubblicazione internazionale in inglese a cadenza semestrale che esplora l’intersezione tra suono, arte, ecologia e cultura contemporanea. Ogni numero affronta una tematica specifica e presenta una copertina realizzata da una realtà creativa vicina alla sensibilità di Terraforma. Il secondo numero è uscito a gennaio 2022. https://www.terraformafestival.com/journal-archive/
Infine, nell’autunno 2021 Terraforma è approdata al museo MACRO di Roma con Il Pianeta come Festival XL, una ventiquattro ore no stop di performance sonore, proiezioni, talk e collegamenti tra arte, ecologia e politica per interpretare il pianeta come un festival, cioè un organismo complesso e interconnesso. Un evento ideato a partire dalle suggestioni dell’omonimo “racconto” futuristico del grande architetto e designer Ettore Sottsass, pubblicato nel 1972 sulla rivista Casabella.
TERRAFORMA
Terraforma è un festival internazionale dedicato alla sperimentazione artistica e alla sostenibilità. Dal 2014 si svolge nel giardino di Villa Arconati, alle porte di Milano, con uno sguardo sempre rivolto alla ricerca più avanzata, il pensiero costante all’individuazione di nuove risorse sostenibili e l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale anche attraverso la cura e la manutenzione del parco di Villa Arconati.
Dai primi innovatori e precursori del genere ai giovani e promettenti nuovi talenti della scena musicale sperimentale, Terraforma ha ospitato negli anni, fra gli altri, artisti come Laurie Anderson, Charlemagne Palestine, Suzanne Ciani, Biosphere, Wolfgang Voigt, Donato Dozzy, Caterina Barbieri, Laraaji, Sir Richard Bishop, Andrew Weatherall, Mica Levi, Rabih Beaini, Beatrice Dillon, Mark Fell, Paquita Gordon, Objekt, Lee Gamble, Helena Hauff e Dj Stingray.
Nel 2022 Terraforma giunge alla sua VII edizione.
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