Teatro Parioli - Giuseppe Cederna in ZIO VANJA Teatro Parioli - Giuseppe Cederna in ZIO VANJA
 | 

Teatro Parioli – Giuseppe Cederna in ZIO VANJA

Teatro Parioli - Giuseppe Cederna in ZIO VANJA Teatro Parioli - Giuseppe Cederna in ZIO VANJASarà in scena al Teatro Parioli dal 8 al 12 febbraio 2023, Giuseppe Cederna in ZIO VANJA, di Anton Čechov, adattamento e regia Roberto Valerio e con (in ordine alfabetico) Pietro Bontempo, Mimosa Campironi, Massimo Grigò, Alberto Mancioppi, Caterina Misasi, Elisabetta Piccolomini. 

Giuseppe Cederna, volto molto amato dal pubblico di teatro e cinema sarà Zio Vanja, Caterina Misasi sarà Elena e con loro, sulla scena vedremo Alberto Mancioppi (il professore), Mimosa Campironi (Sonja), Elisabetta Piccolomini (Marjia), Pietro Bontempo (Astrov) e Massimo Grigò (Telegin). 

Dramma russo che Čechov considerava però una commedia, quasi un vaudeville, che vide il debutto ufficiale il 26 ottobre 1899, al Teatro d’arte di Mosca, con la regia di Vladimir Ivanovič Nemirovič-Dančenko e Konstantin Sergeevič Stanislavskij, Zio Vanja è la rappresentazione delle grandi illusioni, di percorsi che iniziano per poi tornare al punto di partenza, della noia, che non è spazio per la creatività ma al contrario anticamera della depressione, maschera della paura che paralizza impedendo di realizzare i proprio progetti e che Roberto Valerio ha deciso di restituire però con una messa in scena a contrasto, energica, movimentata. 

Uno spazio vuoto. In primo piano una vecchia credenza ed un tavolo, elementi che rimandano alla quotidianità della vita in campagna. Sullo sfondo appaiono e scompaiono elementi onirici o iperrealistici: un’altalena che scende dal cielo, una botte di vino gigante per l’ubriacatura notturna, un pianoforte che ricorda l’infanzia, un albero di beckettiana memoria. È la scena che Valerio ha scelto per raccontare la vita che Vanja, sua nipote Sonja, l’anziana maman Marija, Telegin e il dottor Astrov, conducono in una casa rurale all’arrivo del proprietario, l’illustre professor Serebrjakov e dalla sua bellissima seconda moglie Elena. I personaggi che si muovono davanti al pubblico non sono eroi e eroine, sono persone comuni, immerse nel flusso della vita, con i quali è facile immedesimarsi, che chi guarda può sentire immediatamente vicino. Sono anime smarrite con passioni, slanci, delusioni, le stesse emozioni che accompagnano la vita di tanti. Ogni personaggio insegue i propri pensieri, le proprie aspirazioni, sogni, sofferenze senza davvero comunicarli agli altri, sordo a quelli dell’altro. Tutti desiderano il riscatto, tutti sono incapaci di agire per ottenerlo, vogliono amare e essere amati ma il desiderio non si tramuta mai in realizzazione. Nella commedia si bevono molta vodka e molto vino, per diciassette volte Čechov invita a bere i personaggi: si evade la realtà, si cerca l’illusione che apre varchi di finta soddisfazione “Quando non c’è vita vera, si vive di miraggi”, dice, ad un certo punto zio Vanja.  

Roberto Valerio dice: “È un’opera delle occasioni mancate, della rinuncia, basata su un vero e proprio meccanismo di inerzia. Così come in Beckett i due clown Vladimiro ed Estragone attendono Godot, così i personaggi di Čechov attendono, invano anch’essi, la felicità e un futuro migliore. Ma non manca l’ironia, che anzi pervade tutto il testo”. L’opera presenta continui spunti burleschi e tragicomici: il ridicolo tentativo di Vanja di uccidere il Professore Serebrjakov con un colpo di pistola, il penoso tentativo di suicidio dello stesso Vanja con una bustina di morfina, il goffo corteggiamento alla bella e ambigua Elena da parte sempre di Vanja, le ubriacature notturne, le tante piccole stranezze che coltivano tutti i personaggi e che li rendono degli amabili stravaganti bislacchi, sono solo alcuni esempi. “Tu sei il re dei buffoni”, dice il dottor Astrov a Vanja. Una messinscena che oscilla tra realismo e onirico, tra dramma e commedia, tra risate e pianti, tra malinconie cecoviane ed energia pura. Uno spettacolo dove le immagini, i suoni e la recitazione si compenetrano per rappresentare la tragicommedia della vita.

Lo spettacolo è presentato ancora una volta da ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale che, negli anni, ha prodotto molti spettacoli di successo firmati da Roberto Valerio, tra i quali Tartufo, Il Vantone, di Pasolini, L’Impresario delle Smirne, di Goldoni, Casa di Bambola, di Ibsen.

Prossime repliche dello spettacolo: al Teatro degli Animosi di Carrara il 14 e 15 febbraio, al Teatro Curci di Barletta, dal 17 al 19 febbraio. A marzo “Zio Vanja” sarà al Teatro Remondini di Bassano del Grappa il 2, al Teatro Marconi di Abano Terme il 3, al Teatro Pacini di Pescia il 4, al Teatro Francesco Ramarini di Monterotondo il 5, al Teatro Verdi di Pisa il 25 e 26.

PERSONAGGI E INTERPRETI

ALEKSANDR VLADIMIROVIÈ SEREBRJAKOV, professore in pensione

Alberto Mancioppi

ELENA ANDREEVNA, sua moglie

Caterina Misasi

SOF’JA ALEKSANDROVNA (SONJA), sua figlia di primo letto

Mimosa Campironi

MARIJA VASIL’EVNA VOJNICKAJA, vedova, madre della prima moglie del professore

Elisabetta Piccolomini

IVAN PETROVIÈ VOJNICKIJ (VANJA), suo figlio

Giuseppe Cederna

MICHAIL L’VOVIÈ ASTROV, medico

Pietro Bontempo

IL’JA IL’IÈ TELEGIN, proprietario terriero in miseria

Massimo Grigò

Orari Repliche 

Mer08-02-2321.00
Gio09-02-2321.00
Ven10-02-2321.00
Sab11-02-2321.00
Dom12-02-2317.00

BIGLIETTERIA
Via Giosuè Borsi, 20

https://www.ilparioli.it/abbonamenti-e-biglietti/

E-MAIL: [email protected] – TELEFONO 06 5434851
Servizio WhatsApp 3517211283

ORARIO DI APERTURA

Dal 17 ottobre, dal martedì al venerdì 10.00–13.30/14.30–19.00. Sabato e domenica 12.00–19.00. Lunedì chiuso.

La biglietteria dopo le 19.00 resterà aperta fino ad inizio spettacolo solo per le operazioni riguardanti lo stesso.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *