Colpi di tosseil racconto della cura nell’opera čechoviana Teatro India: Colpi di tosse - il racconto della cura nell’opera čechoviana
 | 

Teatro India: Colpi di tosse – il racconto della cura nell’opera čechoviana

Colpi di tosseil racconto della cura nell’opera čechoviana Teatro India: Colpi di tosse - il racconto della cura nell’opera čechovianaSarà in scena al Teatro India, il 27 luglio alle ore 19.00, Colpi di tosse – il racconto della cura nell’opera čechoviana, da Anton Pavlovic Čechov, a cura di Roberto Gandini, musiche di Roberto Gori e Andrea Filippucci, eseguite dal vivo da Andrea Filippucci. In scena le attrici e gli attori del Corso di Perfezionamento 2023: Irene Ciani, Eugenia Faustini, Carlo Golinelli, Giulia Navarra, Sara Setti e con Giulia Celletti e Daniel Panzironi, e con le ragazze e i ragazzi del laboratorio pilota “Piero Gabrielli”: Giorgia Aversa, Melissa Cahigan, Alessandro Cianchini, Adriana Ciancio, Chiara Emma, Alessandro Giorgi, Alexia Giulioli, Giulio Guerrisi, Edoardo Maria Lombardo, Aurora Orazi, Fabio Piperno, Shan Rui, Gabriele Schirripa, Lucia Zorzoli.

Anton Čechov era un bravo medico e un pessimo paziente. Era affetto da una grave forma di tubercolosi polmonare e, malgrado ciò, non risparmiava al suo fisico un duro lavoro e viaggi faticosi, come quello che intraprese verso l’isola dei forzati di Sachalin nel Pacifico del Nord, viaggio scomodo, duro, che minò irrimediabilmente la sua fragile salute. Nelle sue novelle, nel suo teatro, si incontrano spesso dottori che si interrogano sul senso della cura e pazienti che pongono domande a cui è difficile rispondere: Cosa può fare un medico di fronte all’enigma della sofferenza e della morte? Durante la sua carriera perché un medico può smarrire la direzione, il senso della propria professione? E il malato come si deve comportare? Accettare la sofferenza che il destino gli impone o ribellarsi al baratro della sofferenza? 

Nell’opera cechoviana non ci sono risposte. Ci sono solo testimonianze, racconti, senza una presa di posizione, senza una morale che dia senso all’insignificanza della vita, della sofferenza. L’unica presa di posizione che Anton Pàvlovic si concede e ci concede, è l’ironia, il comico, come se volesse suggerirci che ciò che non capiamo, può farci ridere o almeno sorridere. E questa non è una certezza, è una possibilità.

Un progetto di Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli con il patrocinio di FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri)

luci Emanuele Lepore

fonica Gabriele Boccacci

assistente alla regia Silvia Mirabelli

suggeritore Davide Marinacci

ufficio stampa Maya Amenduni

foto di scena Achille Lepera

consulenza specialistica Irene Sarti e Rosastella Caputi

consulenza pedagogica Anna Leo

segreteria L.T.I. Piero Gabrielli Giorgio Lourier

amministratrice di compagnia Gaia Polidori

segretaria di compagnia Ilaria Iuozzo

responsabile ufficio attività culturali Silvia Cabasino

responsabile tecnico Sandro Pasquini
vice responsabili costruzioni e macchinisti Massimiliano Pischedda, Marcello Aiello
vice responsabile fonici Andrea Brachetti

realizzazione scene laboratorio scenotecnico del Teatro di Roma

si ringrazia la prof.ssa Antonella Marotta dell’Accademia di Belle Arti di Roma e le professoresse Simona Miloni e Angela Salvi dell’IIS Confalonieri De Chirico

 

info e orari
ore 19.00
ingresso libero fino ad esaurimento posti

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *