Teatro della Pergola - Andrée Ruth Shammah dirige Massimo Dapporto e Antonello Fassari ne "Il delitto di Via dell’Orsina" di Eugène Labiche Teatro della Pergola - Andrée Ruth Shammah dirige Massimo Dapporto e Antonello Fassari ne "Il delitto di Via dell’Orsina" di Eugène Labiche
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Teatro della Pergola – Andrée Ruth Shammah dirige Massimo Dapporto e Antonello Fassari ne “Il delitto di Via dell’Orsina” di Eugène Labiche

Teatro della Pergola - Andrée Ruth Shammah dirige Massimo Dapporto e Antonello Fassari ne "Il delitto di Via dell’Orsina" di Eugène Labiche Teatro della Pergola - Andrée Ruth Shammah dirige Massimo Dapporto e Antonello Fassari ne "Il delitto di Via dell’Orsina" di Eugène LabicheAl Teatro della Pergola, da martedì 8 a domenica 13 marzo, Massimo Dapporto e Antonello Fassari sono i protagonisti de Il delitto di Via dell’Orsina, uno spettacolo leggero, divertente e allo stesso tempo profondo. Una situazione paradossale, un po’ beckettiana, vivacemente costruita da un gigante della drammaturgia come Eugène Labiche. La regia e l’adattamento sono di Andrée Ruth Shammah.

Il padre nobile della commedia leggera (vaudeville) francese viene rappresentato oggi in Italia con la nuova traduzione della stessa Shammah e di Giorgio Melazzi. Un “teatro degli equivoci”, un’opera brillante che è anche una riflessione sull’insensatezza e il grottesco della vita, in bilico tra assurdo e umorismo. Con la sua ironia e la sua precisione, Il delitto di Via dell’Orsina riesce a farsi largo tra la frenesia e le preoccupazioni che accompagnano il nostro presente.

La produzione è Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana.

Il ruolo del teatro è quello di saper comprendere il proprio tempo e i bisogni delle persone che quel tempo lo vivono, anche con quella leggerezza che, come diceva Italo Calvino nelle sue Lezioni americane, “non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.

Il delitto di Via dell’Orsina è uno spettacolo generoso, che con umiltà e delicatezza ci regala l’emozione di tornare a quel teatro essenziale e “artigianale” in cui ogni gesto, ogni parola, ogni oggetto, è studiato e curato nei minimi dettagli. E questo è possibile grazie all’esperienza della regista Andrée Ruth Shammah, alla bravura e alla personalità di interpreti come Massimo Dapporto e Antonello Fassari, Susanna Marcomeni, e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianchi, grazie all’affascinante complessità della scena di Margherita Palli e all’armonia che le luci di Camilla Piccioni, i costumi Nicoletta Ceccolini e le musiche di Alessandro Nidi conferiscono a tutta l’opera.

Un uomo si sveglia e si ritrova uno sconosciuto nel letto, entrambi hanno una gran sete, le mani sporche e le tasche piene di carbone, ma non sanno perché, non ricordano niente della notte precedente. Lentamente i due tentano di ricostruire quanto accaduto, ma l’unica cosa di cui sono certi è di essere stati entrambi a una festa di ex allievi del liceo. Di quello che è accaduto quando hanno lasciato il raduno non sanno niente.

Da un giornale apprendono che una giovane carbonaia è morta quella notte e tra una serie di malintesi ed equivoci si fa strada la possibilità che i due abbiano commesso quell’efferato omicidio. Per rimuovere le prove della loro colpevolezza si dimostreranno, così, capaci del peggio.

 

“Non è un caso che questo testo sia stato scelto da registi come Patrice Chereau, che l’ha messo in scena nel 1966 in Francia, e da Klaus Michael Grüber in Germania. Appena l’ho letto ho pensato che sarebbe stata una grande sfida, un’opportunità per una regia sorprendente. Pensando a questi due personaggi, profondamente diversi l’uno dall’altro: uno ricco, nobile, elegante e l’altro rozzo, volgare, proletario che devono confrontarsi con quello che credono di aver fatto, ho pensato subito a Massimo Dapporto e Antonello Fassari, un’accoppiata con cui non ho mai avuto l’occasione di lavorare – e che non ha mai lavorato assieme – ma che credo perfetta per dare vita a questa storia”.

Andrée Ruth Shammah

8 – 13 marzo | Teatro della Pergola

(martedì – sabato, ore 20.45, giovedì, ore 18.45; domenica ore 15.45)

Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana

Massimo Dapporto, Antonello Fassari

IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA

(L’affaire le La Rue de Lourcine)

di Eugène Labiche

adattamento e regia Andrée Ruth Shammah

traduzione Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi

con Susanna Marcomeni

e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianchi

scene Margherita Palli

luci Camilla Piccioni

costumi Nicoletta Ceccolini

musiche Alessandro Nidi

Durata: 1 ora e 30 minuti, atto unico.

Biglietteria

Intero
Platea 35€ – Palco 28€ – Galleria 21€

Ridotto Over 60

Platea 32€ – Palco 26€ – Galleria 19€

Ridotto Under 30 / Abbonati Teatro della Toscana

Platea 26€ – Palco 22€ – Galleria 17€

Ridotto Soci Unicoop Firenze

Platea 28€ – Palco 24€ – Galleria 18€

Biglietteria

La biglietteria di prevendita del Teatro della Pergola, in Via della Pergola 12, è aperta dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 19, la domenica dalle ore 10 alle ore 13:15.

Nei giorni di spettacolo la biglietteria serale del Teatro della Pergola, in Via della Pergola 30, è aperta a partire da due ore prima dell’inizio della recita. Da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo la biglietteria è attiva esclusivamente per la recita del giorno.

È attivo il Servizio Cortesia, per informazioni e vendite telefoniche, negli stessi orari della biglietteria al numero 055.0763333.

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Info: [email protected]

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