Supernova: dal 12 al 16 aprile il progetto per le arti performative a Rimini Supernova: dal 12 al 16 aprile il progetto per le arti performative a Rimini
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Supernova: dal 12 al 16 aprile il progetto per le arti performative a Rimini

Supernova: dal 12 al 16 aprile il progetto per le arti performative a Rimini Supernova: dal 12 al 16 aprile il progetto per le arti performative a RiminiMotus presenta il programma del primo movimento di supernova, la nuova avventura curatoriale della compagnia in collaborazione con Santarcangelo dei Teatri, il Comune di Rimini e il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Per la prima volta Motus organizza un evento pubblico nella propria città accogliendo un’eclettica comunità di performers che la abiteranno con proposte dai linguaggi ibridi e sorprendenti. Non si tratta di un programma teatrale tout-court, perché è oggi evidente come i confini porosi fra le arti richiedano di uscire dalle caselle stereotipate in cui spesso rischiano di essere imbrigliate le creatività di tante realtà artistiche, storiche ed emergenti.

supernova e il suo carico propulsivo, nasce dall’alleanza di tre agenti che non hanno mai operato insieme su un progetto artistico comune, radicato nel territorio riminese: Santarcangelo dei Teatri e Motus – che possiedono esperienza e un ricco bagaglio relazionale di carattere nazionale e internazionale – e il Comune di Rimini che, forte di una longeva programmazione teatrale anche sui linguaggi del contemporaneo, mette a disposizione una pluralità di spazi, anche inediti, da abitare. In questa relazione sinergica Motus potrà finalmente radicare i suoi progetti sul territorio e realizzare la tensione a divenire una factory dedicata all’accompagnamento di performer emergenti, che già opera come Motus Vague.

Questa prima edizione ospiterà due importanti incontri pubblici dal titolo Annusa i fiori finché puoi (arti performative, politiche culturali & indipendenze). Da mesi è in corso un dialogo/confronto informale tra Motus e alcune compagnie italiane, tutte presenti a Rimini anche con le loro opere (Cristina Kristal Rizzo, mk, Kinkaleri, Masque, Ateliersi, Fanny & Alexander, Giorgina Pi, Nanou) che insieme hanno scelto supernova come prima manifestazione pubblica per prendere parola e condividere le proprie posizioni alla luce del mutato panorama culturale del nostro paese, sempre più refrattario e respingente verso le nuove generazioni e forme più radicali di ricerca e sperimentazione su altri formati e modalità produttive. supernova affronterà quindi in modo diretto e radicale un tema strettamente politico e controverso, ovvero: come sopravvivere nel sistema teatrale preservando l’indipendenza artistica, con un proprio sistema gestionale capace di tutelare anche il tempo da dedicare alla ricerca, mantenendo alto il parametro artistico che ha contraddistinto le realtà italiane in Europa e nel mondo? In breve: è ancora possibile oggi fondare una compagnia teatrale? O la deriva sistemica è quella dell’individualismo sfrenato, del grande nome del o della regista (molto più frequentemente maschio) che dirige le grandi istituzioni e “assorbe” quantità del tutto sproporzionate di risorse? Gli incontri saranno quindi momenti di condivisione e ascolto/confronto con altre voci, artistiche e istituzionali.

Le proposte sono concentrate in un periodo ridotto, dal 12 al 16 aprile 2023, con l’intento di dare massima visibilità a questa prima manifestazione di supernova nella città. Rispetto alla possibilità di organizzare appuntamenti sporadici nella stagione, Motus ha optato sull’idea di “occupare” simbolicamente il Teatro Galli invadendo l’edificio tutto, dalle sale danza e musica degli ultimi piani, così come il foyer, la sala Ressi e il grande bar al primo piano… espandendo gli eventi artistici anche alle aree esterne: piazza Cavour, il museo Part, la Piazza dei Sogni e la retrostante piazza Malatesta. Perché partire dal centro? Perché il Galli è crocevia di passato e futuro, geograficamente si colloca al centro di una confluenza di nuovi spazi recentemente rinnovati. Il progetto rappresenta un primo gesto organico che mette in dialogo il dentro con il fuori, il classico con il contemporaneo in una nuova simbiosi, inevitabilmente nutrita della visionarietà felliniana cui sono dedicate le aree limitrofe.

Il grande palco del teatro sarà per la prima volta utilizzato in modo anomalo: diverse performance ospiti richiedono una speciale vicinanza con il pubblico e si è optato per l’idea di invitare il pubblico direttamente sul palcoscenico (date le sue grandissime dimensioni). Tutte le proposte di supernova richiedono una certa intimità e delicatezza, sono lontane dalla relazione “rumorosa” e gerarchica  fra palco e platea,  ma vogliono fondersi in modo simbiotico con chi vede, da qui la scelta radicale di lasciare la grande platea del Galli vuota, reclamando comunque l’assenza di uno spazio adeguato, “all’europea”,  nella città.  È anche una speciale opportunità per vedere il teatro da una inusuale prospettiva: sarà una bellissima scoperta per i cittadini e le cittadine di Rimini!

Oltre a una serie di “compagnie storiche” promotrici degli incontri pubblici, supernova ospita anche realtà emergenti, artiste/i locali e internazionali. Si inaugura inoltre una salda collaborazione con la nuova associazione Smagliature Urbane di Rimini, che, oltre a gestire il bookshop, curerà un workshop sulle fanzine – la grafica a cura di MG Posani – che porterà alla pubblicazione di un Gazzettino Spettatoriale di Supernova, con la consulenza di Laura Gemini, autoprodotto durante il festival e della programmazione dj set notturni con Collettiva Elettronika… Un remind al DIY e a quegli anni ‘90 che, fra l’altro, molte delle performance ospiti evocano.

Abbiamo immaginato al di fuori delle logiche della “stagione”, della “rassegna di danza” o di “teatro” collocata in luoghi dedicati: nei cinque densissimi giorni di programmazione vedremo un proliferare di iniziative eclettiche ed extra-ordinarie, che funzioneranno da agglomeranti per altri happening spontanei. Con i movimenti successivi – il progetto è triennale – gli interventi si espanderanno anche in luoghi più periferici e dimenticati della città.

 

Motus – La direzione artistica.

La straordinarietà di Supernova sta nel suo essere un’esperienza inedita, capace di dare una nuova conformazione agli spazi culturali della città. Da questa ‘esplosione’ assistiamo all’incontro tra due traiettorie: il percorso di forte rinnovamento dei luoghi e delle infrastrutture condotto negli ultimi dieci anni, incrocia quella spinta a fare delle arti elemento essenziale del quotidiano. Succede allora che il Teatro Galli nella sua interezza per la prima volta venga occupato dai linguaggi del contemporaneo, in una commistione di stili e di proposte che escono dagli schemi. E per questa nuova avventura ci alleiamo con chi ha fatto della capacità di guardare oltre gli stereotipi, all’ovvio, ai confini il proprio tratto distintivo: Motus e Santarcangelo dei Teatri, realtà consolidate ma mai ferme, con cui ci apprestiamo a questo inconsueto viaggio. Supernova racchiude l’essenza della candidatura di Rimini a Capitale italiana della Cultura per il 2026: una città che annulla le dimensioni e le distanze, che si nutre di arti e che su queste vuole costruire il futuro.

 

Jamil Sadegholvaad – Sindaco di Rimini

Il programma 

Ad aprire supernova sul palco del Galli sarà Mourn Baby Mourn della performer greca Katerina Andreou, nuova rivelazione della scena della danza contemporanea internazionale, con un pezzo coreografico e sonoro che funziona come un manifesto intimo il cui sfondo è uno stato quotidiano, che assomiglia a una sorta di tristezza e frustrazione profonda, “un tentativo di uscire dalla malinconia andando a sbattere, contro il muro, con tutta la mia forza, i miei decibel e i miei dubbi” scrive Katerina, guardando proprio quella generazione anni ’90 cui appartiene… E il tema generazionale attraversa tutta la rassegna: sempre mercoledì 12 aprile il giovane collettivo Parini Secondo di Cesena invaderà piazza Cavour con SPEEED: una performance ispirata al fenomeno della Para Para e dell’Eurobeat, diffusosi negli anni ‘90 nei club di Tokyo. La Para Para è uno stile di danza caratterizzato da un’estetica coloratissima e gesti iper-dinamici: ne deriva un lavoro mimetico che “copia” fedelmente la sua fonte d’ispirazione, uno schiaffo a 160 bpm, una centrifuga di puro e genuino entusiasmo accompagnato da due automobili da tuning a volume altissimo.

Il giorno dell’inaugurazione Supernova accoglierà un’altra giovane ospite internazionale: per la prima volta in Italia Mélissa Guex accompagnata dal virtuoso batterista Clément Grin (di cui sentiremo molto parlare e che tornerà anche al Festival di Santarcangelo) con un work in progress site-specific potentissimo, dal titolo Down che si ripeterà a diversi orari nella Sala Ressi: una performance esplosiva come tentativo di rispondere al down collettivo. Un duetto dai colori sgargianti e costumi festosi, un ballo Saba da consumare come una droga che si prenderebbe per rialzarsi…

Al museo PART ci sarà l’inaugurazione dell’installazione video Seven Tears di Fanny & Alexander, che Luigi De Angelis assieme a Claron McFadden e Emanuele Wiltsch Barberio ha composto per 7 monitor, come una galleria di lamentazioni e memorie musicali del passato che evocano il tema della sofferenza nell’arte: da Monteverdi a J. C. Bach, da Nina Simone a Giovanni Legrenzi, passando per Barbara Strozzi e John Downland: si esplorano gli echi di una Passione contemporanea. Una nuova deriva di un gruppo teatrale che ribadisce la natura polimorfica di supernova e delle compagnie che ne fanno parte.

Avranno inizio in questa giornata d’apertura anche tre workshop di diversa natura: Plutone esploso di Elisabetta Consonni, un esperimento laboratoriale che coinvolge una collettività di cittadine/i nell’esplorazione delle traiettorie che generano un paesaggio fatto di interazioni tra centri cinetici, punteggiati da incontri reali e potenziali di corpi nello spazio, alla ricerca di equilibrio e cooperazione. Plutone coinvolgerà diverse comunità riminesi come l’associazione Rimini Rete Donna che lavora con donne vittime di violenza, Casa Madiba e altre in definizione. Il workshop avrà un esito pubblico in Piazza Malatesta in chiusura della Rassegna “modificando in modo potente e temporaneo l’energia del luogo”.

Avrà anche inizio il laboratorio Criaturas Humanas condotto dall’artista colombiana Susana Botero Santos aperto a partecipanti di tutte le età, dagli anziani agli allievi dell’Accademia, sulla creazione di “abiti” personalizzati e dipinti a mano. Si tratta di un laboratorio pratico per progettare “travestimenti” che possono essere usati per amplificare o cambiare l’identità. Durante i tre giorni si sperimenteranno tecniche tessili (disegno, tintura, ricamo, patchwork) mescolate a strumenti performativi. L’ultimo giorno del workshop i risultati saranno presentati al party del sabato sera, “come catarsi e godimento delle nostre nuove identità di Creature Umane”.

Tutti i laboratori sono gratuiti, così come quello sulla fanzine (curato da Smagliature Urbane)  condotto da MG Posani e Laura Gemini, che ne coordinerà i contenuti.

Giovedì 13 avrà ospite altre compagnie che hanno condiviso con Motus tante potenti esperienze, ovvero Ateliersi di Bologna che presenta sul palco del Galli il nuovissimo Nell’impero delle misure opera dalla forte componente musicale che esplora la sconfinata personalità della poeta dissidente russa Marina Cvetaeva invitando gli spettatori a un’esperienza di ascolto delle sue poesie e dei suoi scritti in prosa, per connettersi in un’intima vibrazione con le sue parole. Anche Cristina Kristal Rizzo presenterà una rivisitazione di un lavoro “storico” realizzato all’interno del progetto Kinkaleri, Paso Doble nella splendida Sala dell’Arengo del Museo Part, un’azione durational dove il movimento improvvisato viene trasformato in composizione coreografica. Allo spettatore è chiesto di abbandonare l’idea di ‘spettacolo come prodotto’ e di stare assieme all’artista dentro ad un’operazione, di condividerne il processo. Giovedì si andrà “in viaggio” nell’acropoli di Atene con la Guida immaginaria di Bluemotion regia di Giorgina Pi, con la voce-guida del pluripremiato Gabriele Portoghese: si tratta di una performance da ascoltare in cuffia, un viaggio sonoro a cura del Collettivo Angelo Mai dove più voci racconteranno “una Grecia classica diversa da quello che ci aspettiamo e un’Acropoli rovesciata… Per rendere onore ai mostri, per far dell’occidente la soglia dell’oriente.”

La giornata si chiude in Sala Ressi con Limbo Session di Nicoletta Magalotti in arte NicoNote e Wang Inc. alias Bartolomeo Sailerun live Set che si sviluppa gradualmente come un flusso sonoro in umorale connessione con l’ambiente, creando un clima sonoro ipnotico e suggestivo. Un concerto performativo in divenire costante…

Giovedì 13 nel Foyer del teatro Galli  (dalle 15 alle 17) ci sarà il primo incontro pubblico Annusa i fiori finché puoi (arti performative, politiche culturali & indipendenze) – che continuerà anche il giorno successivo allo stesso orario – per accogliere sempre più proposte, aprire dialoghi e arrivare, perché no, a programmare successive azioni pubbliche di protesta e rigenerazione. Il titolo viene da un’opera di David Wojnarowicz geniale artista e attivista statunitense morto di Aids nel 1992 e l’invito a esserci, a godere del fare, pur nell’impermanenza e fragilità, sarà l’incipit delle giornate di presa di parola delle compagnie su questioni brucianti legate alla sopravvivenza (e all’ingresso per le nuove generazioni) in un sistema escludente, che prepara a un futuro senza risorse per gli indipendenti.

Sono dunque le/gli artiste/i che si stanno convocando per dare uno scossone forte, da fuori, a tutto il sistema, proprio perché non vogliamo chiuderci in soffitta ma agitare fortemente tutte/i, noi per prime, i più giovani di noi e generare sempre più alleanze (…) Scrive Cristina Kristal Rizzo promotrice con Motus, mk, Kinkaleri, Masque, Ateliersi, Fanny & Alexander, Giorgina Pi, Gruppo Nanou di queste giornate di riflessione politica e provocazione.

Venerdì 14 ospiterà il nuovo lavoro di Eva Geatti ovvero La Vaga Grazia, un’allegoria con cinque giovanissimə performer che agiscono su prismatiche vicinanze; il tentativo è di far affiorare in scena la particolare forma di confidenza dei corpi e delle menti occupate in difficili imprese, lavorando una forma di libertà che permette alla zona del verosimile di essere intravista. La Vaga Grazia si ispira al romanzo Il Monte Analogo ed alla figura del suo autore, René Daumal. L’unico romanzo al mondo (si dice) che si conclude con una virgola: un vuoto che non va riempito ma attivato.

Anche Motus è presente con una nuova performance dal titolo Of the nightingale I envy the fate, con Stefania Tansini, vincitrice del premio Ubu come miglior performer under 35: uno spin off di Tutto Brucia sul “divenire uccello” di Cassandra. Nell’Orestea il corifeo paragona il suo lamento incomprensibile al canto di un usignolo: dalla risposta della “giovane inascoltata” viene il titolo di questa performance-grido, dove la battaglia di Cassandra è rievocata nei momenti che precedono la sua ingiusta uccisione come schiava/adultera e ξένη/straniera. Una breve performance creata da Motus anche per poter sostenere ed essere presente in luoghi indipendenti e con poche risorse.  Sempre venerdì viene dato spazio a un’altra realtà del territorio come Quotidianacom con I greci, gente seria! Come i danzatori un work in progress, (nuovo testo vincitore del premio Dante Cappelletti) che parte da alcune domande: “Che succede se un danzatore e un filosofo si incontrano? Cosa succede se a “incarnare” il filosofo e il danzatore è una sola figura? Chi dei due si confonderà? Sono complementari? L’obbedienza filosofica del corpo. La disobbedienza ballerina della mente…”.

Venerdì inaugurerà anche la seconda installazione video al Museo PART, Paradiso 

, progetto collettivo della compagnia di danza di ricerca gruppo nanou, l’artista Alfredo Pirri, il musicista Bruno Dorella con la collaborazione di Giulio Boato / 313 film production. Un percorso condiviso dedicato alla costruzione di un processo performativo che mette in campo la relazione tra linguaggi diversi: il video ospitato al museo riminese di arte contemporanea è una deriva, un ulteriore bozzetto di questo lavoro.

Sabato 15 supernova accoglie altre compagnie che con Motus animeranno gli incontri pubblici, ovvero Kinkaleri con HellO°, una costola del loro ultimo lavoro per la scena: OtellO. Non un estratto ma un ulteriore approfondimento a partire dall’opera di William Shakespeare, dove le parole realizzano una tragedia che non avrebbe nessuna base per arrivare al tragico epilogo. Ma il corpo non mente mai. HellO° è perciò il corpo della tragedia. Tragedia del linguaggio e tragedia del corpo sottomesso alle sue leggi, corpo glorioso e vibrante che assume su di sé tutta la tensione contemporanea del vivente.

Nello stesso giorno sarà presente Michele di Stefano (mk) con Piscina Mirabilis un happening di 3 ore nato dal desiderio di rivolgersi innanzitutto ad una vastissima e non esclusiva comunità di danzatori-danzatrici, performer, attori-attrici, atleti e atlete, corpi, figure e persone il cui indirizzo è quello di proiettarsi sulla scena, una scena che non necessariamente coincide con quella canonica dell’attività professionale di spettacolo. La scena diventa così luogo inaspettatamente quotidiano, aperto a tuttə dove il corpo e il pensiero in movimento possano agire non informati da un ruolo predefinito. E ancora il corpo nelle sue infinite metamorfosi al centro, in Sala Ressi, della performance Il Presente di Masque Teatro che vede “posato sulla superficie d’acciaio, un corpo. Il polmone della macchina, accarezzato da una luce radente, prende lentamente vita, e alla prima insufflazione la figura emerge dall’onda liscia iniziando a comporsi, dando luogo a una continua metamorfosi… In sospensione anacronistica tra passato e futuro l’attimo ricolloca l’immagine su un piedistallo: davanti ad essa noi, fantasmi.” Nel pomeriggio La piazza dei Sogni ospiterà l’azione finale del workshop di Elisabetta Consonni Plutone Esploso a cui potranno aggiungersi anche gli spettatori! E a fine giornata un dj set curato da Smagliature urbane con le dj della Collettiva Elettronika animerà la serata nella Sala Ressi sino a notte fonda, con le incursioni di Susana Botero.

Chiusura in bellezza sul palco del Galli il 16 aprile con Ashes di Muta Imago (Premio Ubu 2022 per il miglior progetto sonoro / musiche originali): un concerto per voci e musica eseguita dal vivo, un viaggio sonoro immersivo. Si tratta di una riflessione sul potere immaginifico del suono e della parola… Brevi frammenti di vite private, compleanni, feste, morti, cadute, uccisioni, animali, alberi di natale, dinosauri, microbiologia, geologia, tutto quello che passa e non resta, ma che definisce e conferisce un significato preciso alla vita di noi esseri umani. Nella Sala Ressi torna Cristina Kristal Rizzo con Echoes, un lavoro che coinvolge quattro corpi danzanti che compongono una coreografia costruita su ripetizioni e differenze, momenti di solitudine così come partiture corali, musicalmente sostenute dal sound pop melodico della star R&B Frank Ocean. Una dimensione in live streaming sarà generata dal vivo dai danzatori stessi: chiunque potrà vedere questa parte virtuale di immagini in movimento attraverso il proprio telefono in streaming, durante la performance dal vivo. Anche Parini Secondo presenta un secondo formato What will happen tomorrow: il nuovo progetto della band musicale Bremo e Parini Secondo gioca sull’estetica del concerto pop e sugli elementi iconici che lo caratterizzano per creare una performance nella quale i confini tra musica dal vivo e danza si sfumano fino a confondersi. Headbanging, cheerleading, distorsioni e lo-fi: una rock opera in tre atti che non ha paura di ammiccare, smaccatamente cutie e spudoratamente pop. “Un sogno da stadio: tra vibrazioni infernali e sguardi taglienti, il gruppo vi fronteggia insinuando il dubbio su cosa succederà domani.”

Supernova sarà anche il palcoscenico riminese del progetto regionale E’ BAL – palcoscenici per la danza contemporanea, prima rete a livello nazionale sostenuta da ATER Fondazione che condivide sul territorio emiliano-romagnolo un cartellone per la valorizzazione e la diffusione della danza contemporanea. Nell’ambito di E’ BAL si inseriscono lo spettacolo di Melissa Guex Down, Mourn Baby Mourn di Katerina AndreouPiscina Mirabilis di mkHellO° di Kinkaleri Echoes di Cristina Kristal Rizzo.

L’organizzazione e produzione di supernova è realizzata in collaborazione Cronopios, che ringraziamo.

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