#stranointerludio #laricetta – I prossimi appuntamenti del Teatro Stabile di Torino
Prosegue l’iniziativa del Teatro Stabile di Torino #stranointerludio #laricetta che vedrà nelle prossime settimane artisti affermati e giovani attori impegnati in video su testi originali o di grandi autori della letteratura, realizzati con uno sguardo inedito e personalissimo, montati come brevi cortometraggi: a partire dal tema del cibo per scoprire intense riflessioni sul nostro presente.
Ad alternarsi sul palcoscenico virtuale dello Stabile insieme al Direttore artistico del Teatro, Valerio Binasco, saranno: Vittorio Camarota, Marta Cortellazzo Wiel, Andrea Di Casa, Giordana Faggiano, Ilaria Falini, Paola Giannini, Marcello Spinetta, Roberto Turchetta, Matilde Vigna. Oggi Giordana Faggiano sarà interprete insieme a Valeria Bono di “Heavy in your arms”, scritto e diretto da Egidio Alessandro Carchedi, poesie di Marco Pace, “Io il caffè lo bevo amaro” dalla raccolta “Come di notte”, 2010, Boopen Editore e Derek Walcott, “Tempo verrà”, Adelphi, musiche originali Alessandro Rebesani/ Rbsn. «Il caffè – scrive Giordana Faggiano -, aroma penetrante al momento del risveglio, energia vitale durante tutto il giorno, gusto consolatorio al momento dell’addormentamento. Il caffè disegno del tempo circolare nutre la mente, l’anima e il corpo in un rituale assoluto.
Il caffè tinge lasciando tracce indelebili, il caffè si disperde come polvere. Il caffè è veleno e medicina al contempo. Il caffè è torbido come la memoria, è nero, come il buio del vortice che ci ingoia, ma ha il sapore di un dolore necessario legato ineluttabilmente ad un viaggio che nasce dall’incontro con noi stessi e con l’altro. Così mi rispecchio e mi riconosco, al là di ogni tempo e mistero». Venerdì 29 maggio 2020, Matilde Vigna propone un brano da Filippo Tommaso Marinetti “Il manifesto della cucina futurista”, Passerino Editore. La prima manifestazione a favore della campagna per l’affermazione di una tavola avanguardista, con teorie e proposte radicali, vede la luce il 28 dicembre del 1930, quando Filippo Tommaso Marinetti pubblica sulla “Gazzetta del Popolo” di Torino “Il Manifesto della cucina futurista”. La più incontenibile corrente italiana del ‘900, intenzionata a trasmettere i propri ideali in ciascun campo dello scibile umano, prende così posizione contro un caposaldo della cucina italiana: la pastasciutta.
Proprio contro il primo piatto per eccellenza si scaglia la penna insolente di Marinetti, descrivendolo come cibo che infiacchisce e soprattutto bandiera del colonialismo straniero del grano, da abbandonare a favore dell’italianissimo riso. In un crescendo tra comico e paradossale si consuma la critica a un cibo che non si mastica, ma si ingozza, annunciando l’abolizione di forchetta e coltello, per ristabilire un rapporto tattile con il cibo.
Sul sito del Teatro Stabile di Torino sono disponibile tutte le clip degli attori e i registi che si sono cimentati per #stranointerludio #laricetta: Laura Curino con Cuoco Martino da Como e i suoi ricettari rinascimentali scritto dalla stessa Curino (martedì 28 aprile 2020), Gabriele Vacis impegnato con Le golose, poesia di Guido Gozzano (giovedì 30 aprile 2020), Filippo Dini che ha presentato un estratto da I dispiaceri della carne di Plutarco (martedì 5 maggio 2020 – parte prima e giovedì 7 maggio 2020 – parte seconda), Milvia Marigliano che ha interpretato un estratto da Calypso, dall’episodio 4 di “Ulisse” di James Joyce (martedì 12 maggio 2020), Matthias Martelli con un testo originale scritto appositamente per #stranointerludio dal titolo “Il pane” (venerdì 15 maggio 2020), Eugenio Allegri che ha proposto una lettera di Rossini alla moglie Olympe Pélissier da Lettere e documenti di Gioacchino Rossini a cura di B. Cagli e S. Ragni – Fondazione Rossini Pesaro, 1992 (martedì 19 maggio) e Orietta Notari ha letto Gli asparagi e l’immortalità dell’anima, uno dei racconti più famosi di Achille Campanile (venerdì 22 maggio).