Stasera l'odissea giuliano-dalmata. Dalle foibe all'esodo
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Stasera l’odissea giuliano-dalmata. Dalle foibe all’esodo

Storia di una drammatica odissea

Stasera l'odissea giuliano-dalmata. Dalle foibe all'esodo

Il 10 febbraio in Italia si celebra il “Giorno del ricordo”, rivolto alle vittime delle foibe e alle decine di migliaia di esuli italiani costretti a lasciare l’Istria e la Dalmazia durante e dopo la fine della II guerra mondiale. Una pagina di storia al centro dello speciale “L’odissea giuliano-dalmata. Dalle foibe all’esodo” in onda lunedì 10 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. Il capitolo più tragico ha inizio nel 1943, in pieno conflitto. Dopo l’8 settembre, sulle tensioni già esistenti tra slavi e italiani, acutizzate dalla politica fascista – il cosiddetto fascismo di confine – impatta la guerra con il suo carico di ferocia e brutalità, che coinvolge anche migliaia di civili. Nell’ottobre 1943, dalla profondità delle foibe istriane, emerge una prima terribile prova dei massacri: dalla cavità di Vines, vengono estratti decine di corpi, in grande maggioranza italiani, uccisi nel modo più orrendo. È la prima ondata di foibe in contesto di violente intimidazioni e persecuzioni. Ne seguiranno altre, che spingeranno gli italiani a lasciare la terra e le case dove sono nati e vissuti. Ma come si giunge a tutto questo? Quali sono le tappe fondamentali di un’odissea che si concluderà solo alla metà degli anni 50? A ripercorrerle, con l’aiuto di tre esperti della materia, e la consulenza dello storico Raoul Pupo, sarà una giovane storica, direttamente dai luoghi più rappresentativi del dramma giuliano-dalmata: da Trieste, snodo cruciale della vicenda, alle foibe di Vines e Basovizza, ai campi di accoglienza dove vengono sistemati, in condizioni spesso di estremo disagio, decine di migliaia di esuli. L’epilogo del racconto si svolge a Trieste, che torna italiana nel 1954. Per esodo giuliano-dalmata s’intende l’abbandono forzato, da parte della quasi totalità degli italiani, del loro territorio d’insediamento storico in Istria, a Fiume, a Zara, passate dopo la 2 guerra mondiale dalla sovranità italiana alla jugoslava.

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