Stasera l'"Età biologica" a "PresaDiretta"
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Stasera l'”Età biologica” a “PresaDiretta”

Un’inchiesta sui tumori e la sanità

Stasera l'"Età biologica" a "PresaDiretta"

Un reportage nelle discoteche dell’Emilia-Romagna e un viaggio nei reparti di oncologia di tutta Italia: nuovo appuntamento con “PresaDiretta“, domenica 29 settembre dalle 20.35 su Rai 3. Nella prima parte della serata (fino alle 21.25 circa) “Aspettando PresaDiretta” racconta il mondo delle discoteca tra droghe, alcol, drammatiche richieste al 118 e attività di soccorso dei sanitari. Quali sono le conseguenze di questi abusi? Un viaggio tra spiagge, discoteche, presìdi medici, pronto soccorso e postazioni delle forze dell’ordine. Per discutere in studio di questi temi, la neuropsichiatra infantile del dipartimento di Neuroscienze e salute mentale del Policlinico Umberto I di Roma Arianna Terrinoni e la psicoanalista e autrice del libro “L’età dello sballo” Laura Pigozzi.
A seguire, l’inchiesta “Età biologica”. Negli ultimi decenni in tutto il mondo aumentano le patologie oncologiche tra i giovani adulti. “PresaDiretta” ha attraversato l’Italia, da nord a sud, entrando nei reparti di oncologia, raccogliendo storie di pazienti, medici e ricercatori. Secondo gli studiosi tra le cause ci potrebbero essere anche i cibi ultraprocessati e gli inquinanti, fattori di rischio e stili di vita. Cosa determina la nostra età biologica?
L’ospedale Humanitas di Milano solo negli ultimi 10 anni ha preso in cura 500 pazienti under 50 con una diagnosi di cancro del colon retto. Li chiamano “tumori a esordio precoce”, che spesso risultano anche più maligni. E non è certo l’unica patologia oncologica in aumento tra i 30-40enni. I sospetti dei ricercatori si concentrano – tra l’altro – su cibi ultraprocessati, inquinanti ambientali, microplastiche.
Reportage nei reparti di Oncologia dei maggiori ospedali italiani, dal Niguarda di Milano, al Pascale di Napoli, da Orbassano (Torino) a Siena, fino ai laboratori dell’IFOM (Istituto di oncologia molecolare) dell’Airc di Milano e negli USA, all’Harvard Medical School di Boston, al Dana Farber Cancer Institute, ospedale fondato negli anni Cinquanta dal “padre della chemioterapia moderna”.

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