Stasera le “Onorevoli Confessioni” di Maurizio Gasparri
Il senatore di FI si racconta a Laura Tecce
A dicembre 2013 Gasparri viene indagato per peculato dalla procura di Roma. Secondo i magistrati della Capitale, il 22 marzo 2012, il parlamentare si sarebbe appropriato – tramite la Banca Nazionale del Lavoro del Senato – di 600 000 euro (fondi del gruppo PdL a Palazzo Madama), utilizzandoli per l’acquisto di una polizza a vita a lui intestata e i cui beneficiari, in caso di morte dell’assicurato, erano i suoi eredi legittimi. Gasparri aveva riversato la somma al gruppo PdL il 1º febbraio 2013. Il 17 febbraio 2014 la Procura di Roma chiede il rinvio a giudizio di Gasparri con l’accusa di peculato. Il 16 aprile 2014 il Giudice per l’Udienza Preliminare di Roma accoglie la richiesta e rinvia Gasparri a giudizio.
Il 6 aprile 2016 il Tribunale di Roma assolve Gasparri dalle accuse a lui rivolte perché “il fatto non sussiste”.
Il 30 agosto 2013, durante un’accesa discussione su Twitter, Gasparri risponde a Riccardo Puglisi (ricercatore di economia dell’Università di Pavia e responsabile delle politiche economiche del movimento politico Italia Unica) scrivendogli un tweet con scritto: “Ignorante presuntuoso, fai vomitare“. In seguito a ciò Puglisi querela Gasparri per ingiuria.
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