Stasera in TV:""Pantelleria isola di terra" su Rai5". Un luogo al centro di "Di là dal fiume e tra gli alberi" Stasera in TV:""Pantelleria isola di terra" su Rai5". Un luogo al centro di "Di là dal fiume e tra gli alberi"
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Stasera in TV:””Pantelleria isola di terra” su Rai5″. Un luogo al centro di “Di là dal fiume e tra gli alberi”

Stasera in TV:""Pantelleria isola di terra" su Rai5". Un luogo al centro di "Di là dal fiume e tra gli alberi" Stasera in TV:""Pantelleria isola di terra" su Rai5". Un luogo al centro di "Di là dal fiume e tra gli alberi" Pantelleria è un’isola di confine. Un estremo lembo d’Europa, uno sperone di roccia vulcanica sbucato sulla superficie del mare da un fondale che fa parte, dal punto di vista geologico, dell’Africa. È un’isola più di contadini che di marinai, e per questo è stata anche definita isola di terra. Lo racconta il documentario di Gianfranco Anzini “Pantelleria, isola di terra”, in onda in prima visione stasera alle 22.10 su Rai5 per la serie “Di là dal fiume e tra gli alberi”.

Per secoli è stata popolata a ondate da popoli diversi, bersaglio costante di attacchi che colpivano le sue coste e i suoi pochi approdi. Per questo i panteschi hanno scelto di sopravvivere riparandosi con le pietre donate dalle bocche del vulcano. Con le rocce del vulcano i panteschi hanno costruito i dammusi, dal latino domus: cioè le loro case. E i muretti con cui rendere possibile un lavoro agricolo strabiliante e speciale, che ha reso alcuni prodotti di Pantelleria, come il passito, celebri in tutto il mondo. Un’isola così, più di contadini che di marinai, in fin dei conti è un’isola di terra.

La definizione è di Peppe D’Aietti, scrittore e guida non solo naturalistica dell’isola. Ma oltre alle bellezze naturali, è importante conoscere l’aspetto umano dei panteschi, grazie anche al quale Pantelleria attrae tante persone che decidono di vivere qui. Architetti che si dedicano a preservare il più possibile la bellezza di questi paesaggi, come Gabriella Giuntoli; oppure a ristrutturare preservando i dammusi incastonati nel corpo vulcanico dell’isola, come Nara Baldi.

Giardinieri guidati dalla poeticità dei luoghi, come Silvia Santi, o insegnanti in pensione, come Giovanna Cornado, che ha letteralmente sposato l’isola, o ancora come l’agronomo e fotografo Mario Valenza, che ha creato un archivio di 40mila fotografie d’epoca dell’isola. Insomma, da quando la fama di Pantelleria si è diffusa, a partire dagli anni Sessanta, sono molti i forestieri che si sono mescolati indissolubilmente ai panteschi di nascita.

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