Stasera in TV: "Walter Tobagi, odiato senza ragione". Su Rai Storia (canale 54) il ricordo del cronista a 40 anni dalla morte Stasera in TV: "Walter Tobagi, odiato senza ragione". Su Rai Storia (canale 54) il ricordo del cronista a 40 anni dalla morte
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Stasera in TV: “Walter Tobagi, odiato senza ragione”. Su Rai Storia (canale 54) il ricordo del cronista a 40 anni dalla morte

Stasera in TV: "Walter Tobagi, odiato senza ragione". Su Rai Storia (canale 54) il ricordo del cronista a 40 anni dalla morte Stasera in TV: "Walter Tobagi, odiato senza ragione".  Su Rai Storia (canale 54) il ricordo del cronista a 40 anni dalla morteLa mattina del 28 maggio 1980, Walter Tobagi, 33 anni, giornalista del Corriere della Sera, veniva ucciso a pochi passi da casa da uomini della Brigata XXVIII marzo, una formazione terroristica di estrema sinistra. Tobagi era il cronista di punta del quotidiano milanese sul fronte del terrorismo, aveva seguito numerosi processi e tante vicende di quel periodo, ma era anche il presidente dell’Associazione Stampa Lombarda.
Uomo del dialogo, socialista e cattolico, giornalista preparato, intuitivo, meticoloso, Tobagi si era distinto nel mondo del giornalismo e della cultura italiani, a dispetto della giovane età. Anche per questo, il suo omicidio destò stupore e commozione in quanti lo avevano apprezzato, ancor più per le dinamiche del delitto, commesso da una banda di terroristi giovani e di “buona famiglia”.
Il documentario di Alessandro Chiappetta con la regia di Agostino Pozzi “Walter Tobagi, odiato senza ragione”, in onda in prima visione stasera  alle 21.10 su Rai Storia (canale 54), ricostruisce la figura di Tobagi e le vicende legate alla sua morte.
A ricordarlo sono la figlia Benedetta, gli amici e colleghi Antonio Ferrari, Giancarlo Perego, Marco Sassano e Massimo Fini, lo storico Guido Panvini e l’ex magistrato Armando Spataro. Fu quest’ultimo a rappresentare l’accusa al processo che nel 1983 vide condannati i componenti della Brigata XXVIII marzo, accusati proprio dal loro leader, Marco Barbone, che beneficiò della legge del 1982 sui pentiti scontando una pena contenuta.

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