Stasera in tv una nuova puntata di "Magistrati"
 | 

Stasera in tv una nuova puntata di “Magistrati”

Cesare Bocci incontra Letizia Mannella

Stasera in tv una nuova puntata di "Magistrati"
In occasione della “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne”, che si celebra il 25 novembre, “Magistrati” – il programma di Rai Approfondimento condotto da Cesare Bocci, in onda domenica 24 novembre alle 23.15 su Rai 3- incontra Maria Letizia Mannella, coordinatrice del Quinto Dipartimento della Procura di Milano, che si occupa proprio di tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli.
Nel corso della puntata, Maria Letizia Mannella racconta la sua esperienza di donna e di magistrato, da molti anni impegnata nel contrasto alla violenza di genere. Tra i temi trattati c’è ovviamente la piaga dei femminicidi e il drammatico fenomeno della pedopornografia, troppo spesso sottovalutato anche nei media.
Completano il racconto le testimonianze di una giovane donna ospitata in una casa protetta e di altre donne vittime di violenza, e le riflessioni di una psicologa e di un dirigente della Polizia di Stato.
Con il diffondersi delle tecnologie informatiche a basso costo è diventato sempre più facile produrre e diffondere nel web immagini pornografiche che ritraggono bambine e bambini.
Questo preoccupante fenomeno è in continua evoluzione e non risparmia il nostro Paese.
Per questo è necessario adeguare la normativa per individuare tempestivamente ogni abuso online, ma anche informare genitori, bambini e adolescenti per un uso consapevole e sicuro del web.

Il fenomeno della pedopornografia online consiste nell’utilizzo di pc, smartphone e altri device digitali per attività connesse a interessi pedofili.

Tra questi la produzione, diffusione e commercializzazione di materiale pornografico (foto, video, ecc.) in cui siano coinvolti soggetti minori di 18 anni.
In Italia questo reato è punito secondo l’art. 600 ter del codice penale (dai 6 ai 12 anni di detenzione). Ma anche la raccolta e detenzione di queste immagini e video sono considerate un crimine ai sensi dell’articolo 600 quater, con una reclusione fino ai 3 anni.
Appuntamento imperdibile.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *