Stasera in TV: Un viaggio tra Russia e Scozia con l'Orchestra Rai. Con il pianista Alexander Melnikov e James Feddeck sul podio
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Stasera in TV: Un viaggio tra Russia e Scozia con l’Orchestra Rai. Con il pianista Alexander Melnikov e James Feddeck sul podio

Stasera in TV: Un viaggio tra Russia e Scozia con l'Orchestra Rai. Con il pianista Alexander Melnikov e James Feddeck sul podio
Con il pianista Alexander Melnikov e James Feddeck sul podio

È balzato agli onori delle cronache nel 1991 con la vittoria del Concorso Regina Elisabetta di Bruxelles. Ha vinto un Gramophone Award per la registrazione delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven con la violinista Isabelle Faust. Recentemente è stato protagonista di una tournée con il curioso progetto “Many Pianos”, nel quale ha suonato pianoforti diversi a seconda dell’epoca di composizione dei brani proposti. È il pianista russo Alexander Melnikov, protagonista del terzo dei “Concerti d’autunno” dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in diretta giovedì 11 novembre alle 20.30 su Radio3 e in live streaming su RaiPlay dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino
Insieme alla prima tromba dell’Orchestra Rai Roberto Rossi, Melnikov interpreta il Concerto in do minore per pianoforte, tromba e archi op. 26 di Dmitrij Šostakovič, scritto nel 1933 con l’intenzione di ampliare il repertorio strumentale sovietico, ma con un orecchio volto verso il mondo del cinema, la musica popolare e la danza.
Sul podio è impegnato James Feddeck, recentemente nominato Direttore Principale dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e frequente ospite delle più prestigiose orchestre europee, come BBC Symphony Orchestra, Radio-Symphonieorchester di Vienna, Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino e la Sinfonica di Amburgo.
In apertura e chiusura di concerto Feddeck propone due pagine di Felix Mendelssohn-Bartholdy: si inizia con l’Ouverture da concerto in si minore op. 26 “Le Ebridi”, conosciuta anche come “La grotta di Fingal” e scritta dal compositore dopo una visita all’arcipelago scozzese delle Ebridi nell’agosto del 1829. Lo stesso viaggio che tredici anni dopo, tra il 1841 e il 1842, lo avrebbe ispirato nella creazione della sua ultima sinfonia, la n. 3 in la minore op. 56 detta “Scozzese”, che conclude la serata.

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