Stasera in TV: Umbria, dietro le quinte della bellezza. Spello, Bevagna e Montefalco
Luoghi dove il tempo sembra sospeso: Spello, Bevagna e Montefalco, nel cuore dell’Umbria. Luoghi raccontati da Paolo Severini nel doc “Umbria, dietro le quinte della bellezza”, in onda domenica 22 maggio alle 22.00 su Rai 5.
Perché questi borghi si sono fermati al Medio Evo? L’Italia ha scritto la storia del Rinascimento, del Barocco, del Neoclassico e di tutti gli altri canoni artistici moderni. Eppure, questi posti hanno fermato il loro tempo in un’epoca storica precisa. Il viaggio parte da Spello, alle pendici del monte Subasio, in compagnia di un geologo, Federico, che fa da guida nei boschi, nei sentieri attraversati da San Francesco, ma anche sottoterra, per capire come il paese è stato costruito.
Spello divenne un centro importante nell’età imperiale romana grazie alla via Flaminia e le tracce romane sono state riportate alla luce da Sabina, un’archeologa che nel 2005 ha trovato i mosaici di una villa patrizia.
Poi, il paese: una salita costante verso un belvedere che si affaccia su Assisi e il versante nord della regione umbra. Ennio, memoria storica di Spello ha – nella sede del suo circolo di fotoamatori – un archivio di immagini e storia.
Se Spello fa percepire il Medio Evo, Bevagna mette di fronte alla potenza evocativa e alla cura delle tradizioni secolari: ogni anno, a giugno, il paese si mobilita per rievocare il mercato delle Gaite: le botteghe medievali che producevano tessuti, candele, tinture, carta. Una ricostruzione della vita che si svolgeva fra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo. Con Paolo Massei, un artista contemporaneo, si torna al Novecento, ai nuovi canoni di bellezza e di arte che hanno segnato l’epoca contemporanea. In poche centinaia di metri passiamo dagli archi del Trecento all’arte concettuale, fatta di forme stilizzate e materiali apparentemente freddi e spigolosi.
Ultima tappa, Montefalco, un paese che oltre alla tradizione medievale, ha costruito la propria contemporaneità sul vino. Su queste colline, dipinte con maestria, il Sagrantino si è preso la sua rivincita. Lo si scopre in una cantina edificata dal Principe Boncompagni Ludovisi verso la fine dell’800. Chi ha rilevato quella cantina ha dimostrato di avere una visione decisamente avveniristica. Una struttura creata nella bellezza delle colline, con un’attenzione alla produttività senza eguali.
Montefalco regala i sapori della tradizione, aprendo le porte del Museo di San Francesco, nella piazza centrale. E così il ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli sulle storie della vita di San Francesco, offre l’ultimo assaggio di bellezza.