Stasera in Tv: Tv7 entra in un reparto di Rianimazione - Su Rai1 le inchieste e le storie del Tg1 Stasera in Tv: Tv7 entra in un reparto di Rianimazione - Su Rai1 le inchieste e le storie del Tg1

Stasera in Tv: Tv7 entra in un reparto di Rianimazione – Su Rai1 le inchieste e le storie del Tg1

Stasera in Tv: Tv7 entra in un reparto di Rianimazione - Su Rai1 le inchieste e le storie del Tg1 Stasera in Tv: Tv7 entra in un reparto di Rianimazione - Su Rai1 le inchieste e le storie del Tg1Su Rai1 venerdì 18 settembre a mezzanotte si entra in esclusiva nel reparto di Rianimazione 1 degli ‘Spedali Civili di Brescia. “Non siamo in allarme, ma in allerta sì, perché la curva dei ricoveri è lenta ma crescente”, dice il direttore della di terapia intensiva, Gabriele Tomasoni. Si intitola SIAMO PRONTI? il servizio su Brescia, uno dei 5 hub-Covid scelti dalla Regione per gestire questa fase, ma la Lombardia è pronta, qualora la situazione peggiorasse, a coinvolgere altre 12 strutture e, in ultimo, l’ospedale in Fiera, a Milano. Il piano ospedaliero lombardo è molto dettagliato, ma permangono alcuni punti deboli: non solo la medicina del territorio non è stata rafforzata, ma oggi solo nella bergamasca – su 600 medici di base – 100 stanno andando in pensione, alcuni – ma non tutti – saranno sostituiti da giovani precari. “Affrontiamo la seconda possibile ondata – da questo punto di vista – più deboli di prima” dice Guido Marinoni presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo.

IL BRANCO.  Chi siamo? Che rabbia cova nella nostra società? Inevitabili le domande dopo l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. Solo l’ultima tragedia di una serie. A Tv7 parlano la madre di Emanuele Morganti, ucciso 3 anni fa nell’indifferenza ad Alatri, e il regista Daniele Vicari che sulla vicenda di Emanuele ha scritto un libro durissimo “perché gli assassini non sono bestie ma persone cresciute insieme a noi, ben più rispettate di quanto vorremmo ammettere”. Ce lo raccontano i ragazzi delle notti di Trastevere, testimoni di violenze insensate, il sociologo Claudio Cippitelli e i ragazzi delle associazioni di Colleferro.

IN VIAGGIO COL PRESIDE. In viaggio con un dirigente scolastico dalla periferia di Napoli a Tivoli, in provincia di Roma. Ogni giorno Nazzario Malandrino percorre più di 400 chilometri e quest’anno fa i conti anche con la sfida del Covid e l’anno scolastico che riparte in presenza tra mille problemi. Una riflessione sull’importanza della scuola non solo come luogo di formazione ma anche come trasmissione di valori, di modelli, di condivisione e relazione.

COME SI CAMBIA. Le città ‘si adattano’ al Covid e cambiano. E si trasforma anche il modo di stare insieme. Tv7 a Milano dove si vedono sempre più tavolini all’aperto e si rinuncia ai parcheggi per fare spazio ai dehors. Un modo per rispettare il distanziamento sociale senza rinunciare al relax, ma anche di creare ‘postazioni di lavoro’ itineranti per gli smartworker che affollano la città.

NO CONTACT. È sbagliato chiamarlo distanziamento sociale. In realtà quello che stiamo vivendo sono le conseguenze del distanziamento fisico. La comunicazione non verbale, una stretta di mano, sono venuti meno e la conseguenza può essere una sorta di piccola depressione collettiva. Che modifica le relazioni. “A scuola la trasmissione delle nozioni resta salva – afferma a Tv7 Pietro Pietrini, neuroscienziato – a discapito della relazione educativa. Ad essere limitata è la condivisione cognitiva ed emotiva degli argomenti”.

“INTERMEZZO”. Roberto Cotroneo ha parlato sempre attraverso i suoi libri, ma ad un certo punto ha voluto raccontare la realtà in un modo diverso, con gli scatti della sua macchina fotografica. Lo ha fatto anche durante il lockdown, tra le mura di casa, a Roma, quasi come se fossero stanze di un set.  A Tv7 mostra le sue fotografie e parla di quel periodo, delle notti insonni, degli oggetti che “tengono compagnia”.

COME ERAVAMO. Mentre le città attuali, sommerse dal traffico sentono il bisogno di tornare a respirare e riscoprono soluzioni alternative, Tv7 è andata a rivedere come si affrontava il problema delle troppe auto e dei pochi parcheggi nel 1963. Tre città, Milano, Bologna e Firenze, ognuna a modo suo, cercano  oggi di risolvere il problema.

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