Stasera in TV: “Tutto in un tempo piccolo” e “Queen Lear”. Omaggio di Rai Documentari a Franco Califano e Amanda Lear, artisti poliedrici dalla vita “sopra le righe”
A seguire, un omaggio ad Amanda Lear con “Queen Lear”. Nel ritratto cinematografico di Gero von Boehm, prodotto da Interscience Film GmbH e Stefilm in collaborazione con ZDF/ARTE e Rai Documentari, Amanda Lear riflette sulle scene cinematografiche della sua vita. Una persona sempre alla ricerca di sé stessa. Androgina regina della disco music, pittrice, modella, conduttrice televisiva e attrice, Queen Lear si è reinventata più e più volte e ha vissuto molte vite, conservando sempre un alone di mistero. Nessuno sapeva esattamente da dove venisse. È nata a Saigon o a Hong Kong? Nel 1950 o nel 1939? Ragazza o ragazzo? Tutti segreti con cui gioca ancora oggi. Sin dall’inizio della sua carriera negli anni ’60, Amanda Lear ha sempre saputo giocare con questa ambiguità. Da Parigi a Londra, da pittrice a musa ispiratrice del padre del Surrealismo Salvador Dalì – da cui imparerà l’arte di autopromuoversi – sino a modella per Mary Quant e i più grandi stilisti internazionali dell’alta moda. Ma sarà la copertina dell’album dei Roxy Music “For Your Pleasure” a sancire la sua fama. La relazione con David Bowie la avvicinerà alla musica, debuttando come cantante nel 1975 dopo aver firmato un contratto con la Ariola Records. Dai successi indimenticabili di “Blood and Honey”, “Tomorrow” e “Queen of Chinatown” alla disco music che le varrà l’appellativo di Regina bianca della discoteca, con una voce bassissima e un sex appeal indefinibile. A partire dalla metà degli anni ‘80, Amanda Lear si avvicina al mondo dello spettacolo e della televisione, prendendo parte a programmi televisivi d’intrattenimento sulla Rai e su Canale 5, ma anche in Francia e Germania. Grazie al carisma, all’autoironia e al mistero – che tutt’oggi aleggiano attorno al suo personaggio – Amanda Lear è entrata nel cuore del grande pubblico internazionale. Il documentario è arricchito da materiale di repertorio, immagini e filmati a cui si affiancano le testimonianze di amici come lo stilista Jean Paul Gaultier, l’attrice Macha Méril, il DJ Michel Gaubert, il critico musicale Gino Castaldo e l’autore televisivo Salvo Guercio, che da sempre cercano di scoprire il segreto delle tante vite di Amanda Lear, che ancora oggi fa teatro, appare in alcuni film, dipinge e ha già scritto diversi libri.