Stasera in tv torna l’appuntamento con Wild Italy Le città diventano laboratori dell’evoluzione accelerata, i luoghi privilegiati dove le spinte adattative costringono piante e animali a sfoggiare un repertorio sempre nuovo di soluzioni e di adattamenti, alcuni decisamente stravaganti e sorprendenti.
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Wild Italy

Il riscatto della palude

Stasera in tv torna l’appuntamento con Wild Italy Le città diventano laboratori dell’evoluzione accelerata, i luoghi privilegiati dove le spinte adattative costringono piante e animali a sfoggiare un repertorio sempre nuovo di soluzioni e di adattamenti, alcuni decisamente stravaganti e sorprendenti.

Con la maggior consapevolezza della perdita della biodiversità e dell’alterazione degli equilibri, dal 1970 in poi le zone umide vennero rivalutate. Ne parla la quinta puntata della nuova serie in prima visione “Wild Italy”, in onda domenica 1 settembre alle 21.15 su Rai 5. A partire dal 1972 l’Italia uscì dall’elenco delle nazioni malariche stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e una migliore gestione degli ultimi ecosistemi palustri, tutelati in base a convenzioni internazionali, li trasformò in riserve, parchi e santuari ricchissimi di vita. I bacini artificiali diventarono ricchi di risorse, ma con limiti. Ben diversi, invece, la ricchezza e l’equilibrio garantiti da una zona umida naturale.

Esistono paludi d’acqua dolce o salata (palude salmastra), a seconda che esse si formino vicino ai laghi e ai corsi dei fiumi o nelle vicinanze delle pianure costiere. Quando la palude è originata dall’accumulo di acqua di piena in zone basse, prende il nome di lama, mentre quando questa zona bassa si trova tra l’argine e il corso naturale del fiume si parla di golena.

Le paludi si distinguono anche in paludi basse, alte o intermedie:

  • Le paludi basse (o semplicemente paludi) sono caratterizzate da un eccesso d’acqua a causa di inondazioni temporanee o di un livello elevato della falda freatica. Tali paludi mantengono il contatto con acqua ricca di minerali e rappresentano l’ambiente adatto per la vegetazione palustre.
  • Le paludi alte (o anche torbiera, torbiera alta, o torbiera ombrogena) sono caratterizzate dalla mancanza di accesso all’acqua freatica, ricca di sostanze nutrienti. Esse sono alimentate prevalentemente dalle precipitazioni meteoriche che, praticamente prive di nutrimenti, determinano una situazione di carenza di nutrienti minerali. Ciò determina un ambiente con forte acidità e scarsa presenza di sostanze nutrienti e ossigeno, al quale si adattano solo poche specie vegetali, e in particolare gli sfagni.
Appuntamento da non perdere.

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