Stasera in tv torna l’appuntamento con Wild Italy
La natura in città al tempo del lockdown
Il lockdown 2020 -2021, necessario per contenere la diffusione del Covid 19, è stato anche un colossale esperimento ambientale, che ha determinato profonde conseguenze nell’assetto del popolamento di animali e di piante delle aree urbane. L’ultimo episodio dell’ottava stagione di “Wild Italy”, in onda in prima visione domenica 7 aprile alle 21.15 su Rai 5, analizza gli effetti del lockdown a livello ambientale e spiega come questo periodo abbia modificato i rapporti tra uomo e natura.
Grazie anche all’espansione delle popolazioni di grandi animali favorita dalla diminuzione della pressione venatoria e dalla crescita delle aree protette, il rapporto fra uomini e vita selvatica si è fatto sempre più stretto, e a volte conflittuale, e la città ne è stata teatro.
Urban Nature è la Natura del Terzo millennio che si sviluppa nelle aree urbane, che accolgono ormai una parte crescente della popolazione mondiale, rispetto alle aree rurali. Ma sarebbe un errore pensare alle città come ambiti scollegati dai ritmi naturali e dalle leggi dell’Evoluzione, ed è necessario rivalutare la componente selvatica e spontanea, vegetale e animale, per mettere alla prova un esperimento di convivenza, che non solo è possibile e auspicabile, ma è necessario.
Un nuovo studio dell’Università di Harvard ha dimostrato che il tasso di mortalità da COVID-19 è maggiore nelle regioni con un inquinamento atmosferico più alto. Ma l’inquinamento atmosferico non rappresenta un pericolo solo ai tempi del coronavirus: è una minaccia costante per la salute. È causato in larga misura dal consumo di combustibili fossili; i motori a benzina e le centrali a carbone sono soltanto due esempi del loro abituale utilizzo.
Per trovare una soluzione a lungo termine per un’aria più pulita è necessario che i combustibili fossili vengano immediatamente sostituiti dalle fonti alternative. Le tecnologie in questo campo sono già disponibili.
Appuntamento imperdibile.