Stasera in tv torna l'appuntamento con Under Italy
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Under Italy

Orvieto

Stasera in tv torna l'appuntamento con Under Italy

Città millenaria, poggia su un dedalo di grotte nascoste nell’oscurità silenziosa della rupe su cui sorge. È Orvieto, la città protagonista del secondo appuntamento con la serie “Under Italy”, in onda giovedì 9 novembre alle 20.25 su Rai 5. Qui l’archeologo Darius Arya esplora i sotterranei che gli abitanti hanno scavato in 2.500 anni di storia: un incredibile numero di cavità che ancora oggi si stendono e si intersecano al di sotto del tessuto urbano. Tra gli ambienti al centro della puntata, oltre a cisterne di origine etrusca e cantine, anche il celebre Pozzo di San Patrizio.

Dopo il crollo dell’Impero romano d’Occidente, Orvieto divenne dominio dei Goti fino al 553 quando, dopo una cruenta battaglia e un assedio, fu conquistata dai Bizantini di Belisario. Successivamente, dopo l’istituzione del Ducato di Spoleto, divenne longobarda. Poco prima dell’anno Mille la città, posta sulla linea di confine dell’Italia bizantina, di cui costituiva un importante nodo strategico, tornò a rifiorire, espandendo il suo tessuto urbanistico con la costruzione di fortificazioni, palazzi, torri e chiese.

Orvieto, sede residenziale delle corti pontificie in ripetute occasioni, è la Città del Corpus Domini: da qui, l’11 agosto 1264, papa Urbano IV istituì la solennità universale cristiana del Corpus et Sanguis Domini, celebrata in tutto il mondo cattolico. L’officio della messa fu redatto da San Tommaso d’Aquino, cattedratico nello Studium orvietano. Si costituì in Comune, ma anche se non faceva parte ufficialmente del patrimonio di San Pietro, si trovava sotto il suo controllo; per essere riconosciuto governo comunale ebbe bisogno di una dichiarazione di consenso da parte di papa Adriano IV nel 1157.

Nel XII secolo Orvieto iniziò ad ampliare i propri confini che, dopo battaglie contro Siena, Viterbo, Perugia e Todi, la videro dominare su un territorio che andava dalla Val di Chiana fino alle terre di Orbetello, di Talamone sul mar Tirreno.

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