Stasera in tv torna l’appuntamento con Under Italy
Orvieto
Città millenaria, poggia su un dedalo di groppe nascoste nell’oscurità silenziosa della rupe su cui sorge. È Orvieto la città protagonista del nuovo appuntamento con la serie “Under Italy”, mercoledì 17 luglio alle 20.20 su Rai 5. Qui l’archeologo Darius Arya esplorerà i sotterranei che gli abitanti hanno scavato in 2.500 anni di storia: un incredibile numero di cavità che ancora oggi si stendono e si intersecano al di sotto del tessuto urbano. Tra gli ambienti al centro della puntata, oltre a cisterne di origine etrusca e cantine, anche il celebre Pozzo di San Patrizio.
L’archeologo americano Darius Arya si muove alla scoperta del mondo sotterraneo italiano: da Trieste a Orvieto, da Bologna a Palermo, da Osimo a Catania, lo studioso statunitense visita luoghi di rilevanza storica e archeologica ma anche sotterranei contemporanei e urbani, per ripercorrere la nostra storia.
Under Italy è una serie di documentari televisivi di approfondimento storico-archeologico, realizzati dall’azienda italiana Fish-Eye Digital Video Creation, già autrice per Rai 5 di Fumettology – I miti del fumetto italiano (2012-2014). La conduzione della serie è affidata a Darius Arya, direttore dell’American Institute for Roman Culture. Caratterizzata da uno stile avventuroso, Under Italy porta i telespettatori ad esplorare sotterranei d’interesse storico in giro per l’Italia, dall’antica Roma ai contemporanei laboratori nazionali del Gran Sasso.
Arya, specializzato nella storia romana di età imperiale, ha insegnato negli Stati Uniti e in Italia e ha partecipato a vari scavi archeologici. Svolge anche un’attività documentaristica incentrata sulla storia e l’archeologia, tra cui la serie Under Italy, andata in onda su Rai 5 in otto puntate nel 2016 e in sei puntate nella seconda stagione del 2019. Per la sua attività documentaristica e di divulgazione ha ricevuto il premio Shorty Social Good Awards.
Vive con la famiglia a Roma, dove, insieme all’architetto Tom Rankin, è uno dei fondatori dell’American Institute for Roman Culture.