Stasera in tv torna l'appuntamento con Under Italy
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Under Italy

Matera

Stasera in tv torna l'appuntamento con Under Italy

I suoi sassi, riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1993, costituiscono uno dei nuclei abitativi più antichi e rari al mondo e le sono valsi il nome di “città dei sassi”: è Matera, la città protagonista di “Under Italy”, in onda venerdì 12 luglio alle 20.20 su Rai 5. Come nasce tanta attenzione per questa città, per le sue abitazioni e per la sua storia? Le sue origini sono antichissime: le grotte – da cui sorsero, poi, i nuclei abitativi veri e propri che ancora oggi conosciamo come i Sassi – erano abitate già dall’età paleolitica e sono un esempio di sotterraneo totalmente sui generis. Scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera – una profonda gola che divide il territorio materano in due – i Sassi si raggruppano in rioni e costituiscono la parte antica della città. L’archeologo Darius Arya visita la città alla scoperta della sua cultura antichissima: dai Sassi adibiti a nuovo uso a quelli abitativi rivalorizzati in base alle moderne esigenze, dal bellissimo Palombaro Lungo riscoperto solo negli anni ’90 alla rarità del Mercato Medievale sotterraneo, dai sotterranei un po’ macabri di San Pietro Barisano alle cappelle e chiesette ipogee della Murgia fino al “miracolo” di Casa Cava: la vecchia cava e i sassi attorno, vergogna d’Italia negli anni ’50 e orgoglio nazionale oggi.

Secondo alcune ipotesi (per esempio quella di Cely Colajanni), Matera anticamente veniva chiamata Mataia ole dai Greci, che deriva da Mataio olos, il cui significato è tutto vacuo, con riferimento alla Gravina, fossa attraversata da torrenti; ulteriore ipotesi è che il nome derivi da Mata (cumulo di rocce), radice utilizzata per diversi nomi geografici. Un’altra teoria fa derivare Matera dal greco Meteoron ovvero cielo stellato, dato che alcuni cronisti del passato, osservando i Sassi illuminati di notte, li hanno descritti come un riflesso del cielo stellato soprastante.

Appuntamento da non perdere.

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