Stasera in tv torna l’appuntamento con Save The Date
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Save The Date

Da Munch alla Bibbia secondo Massimo Recalcati

Stasera in tv torna l’appuntamento con Save The Date
In occasione dell’80° anniversario della morte, Palazzo Reale e Arthemisia, in collaborazione con il Museo Munch di Oslo, propongono a Milano una grande mostra monografica dedicata a uno degli artisti più amati e popolari del secolo scorso: Edvard Munch. Un appuntamento che apre “Save The Date”, l’agenda culturale di Rai Cultura, in onda venerdì 8 novembre alle 18.55 su Rai 5.
Per la musica, obiettivo su “Ero”, il nuovo disco di Discoverland – il duo formato da Pier Cortese e Roberto Angelini – con la partecipazione straordinaria di Niccolò Fabi, e sulla rassegna “JazzMi2024″, con Milano capitale del Jazz con quattro settimane di concerti in tutta la città. Intervistati da “Save The Date”, Pat Metheny, in una inusuale veste da solista, e il fondatore dei Buena Vista Social Club, Eliades Ochoa.
Per la danza, è di scena la coreografia di Roberto Zappalà, con la collaborazione drammaturgica di Nello Calabrò “Trilogia dell’estasi” che affronta tre grandi composizioni classiche, per lui anche sacre, che hanno segnato il percorso coreografico e musicale dello scorso secolo: il corteggiamento e l’eros nel “Prélude à l’après-midi d’un faune”; l’inclusione, il vizio e la lussuria nel “Boléro” e, infine, la persecuzione e il sacrificio in “Le Sacre du printemps”.
Spazio anche al teatro con “Never Young. Dov’è Lolit*”, in cui la compagnia Biancofango dà voce a una fascia generazionale troppo spesso dimenticata: la preadolescenza.
Si torna all’arte con il celebre dipinto di Salvador Dalì, il Cristo di San Giovanni della Croce (1951), conservato nel Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow, che è stato esposto per la prima volta a Roma accanto a un oggetto a esso strettamente legato, da cui Dalì prese ispirazione, il disegno-reliquia del Cristo Crocifisso realizzato dallo stesso San Giovanni della Croce (1542-1591) conservato nel reliquiario del Monasterio de la Encarnación di Ávila.

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