Stasera in tv torna l’appuntamento con Rock Legends
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Rock Legends

Jethro Tull

Stasera in tv torna l’appuntamento con Rock Legends
Una delle band prog-rock più eccentriche della fiorente scena inglese anni Settanta, a cominciare dal carismatico frontman Ian Anderson con il suo approccio al flauto: “Rock Legends”, in onda giovedì 7 novembre alle 22.55 su Rai 5, racconta i Jethro Tull. Della scelta del suo strumento, Ian Anderson dirà: “Mi sono affacciato sulla scena musicale imbracciando la chitarra. Ma guardandomi intorno, c’erano Jimmy Page, Eric Clapron, Jeff Beck e Ritchie Blackmore. Mi sembrava troppo affollato.”
La miscela musicale dei Jethro Tull è stata senz’altro originalissima: una miscela di hard-rock, strumentazione classica, temi folk e arrangiamenti ritmici insoliti. Il loro debutto avviene nel 1968, ma è con “Aqualung”, nel 1971 che avviene la consacrazione di pubblico e critica.
Nelle sue fasi iniziali la band, capitanata sia da Ian Anderson che dal chitarrista Mick Abrahams, era sostanzialmente orientata verso il blues. Dopo essersi esibiti in alcuni club londinesi con svariati nomi, decisero di adottare “Jethro Tull” in riferimento all’omonimo agronomo britannico vissuto nel diciottesimo secolo. Tuttavia il loro singolo di debutto Sunshine Day venne erroneamente distribuito a nome “Jethro Toe”.

Avendo un po’ deluso le attese con il precedente Benefit, l’uscita di Aqualung colse quasi di sorpresa pubblico e critica nel 1971.

L’album colpì il pubblico grazie alla celebre copertina raffigurante un barbone, molto somigliante al leader del gruppo Ian Anderson. L’immagine impressiona soprattutto per la crudezza dell’espressione e dello sguardo del volto di Aqualung.

Pare che il titolo dell’album derivi dal rantolo roco del barbone simile – secondo Anderson – al rumore di un respiratore artificiale (l’Aqualung ne è un modello particolare).

Le liriche raccontarono in maniera aspra la vita di Aqualung, fallimentare a scuola come nelle relazioni interpersonali. Unico suo interlocutore possibile restò Dio al quale in punto di morte – in un ultimo rantolo rabbioso – Aqualung dedicò solo parole sprezzanti.

Appuntamento da non perdere.

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