Stasera in tv torna l'appuntamento con Passato e Presente
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente

La strage di Avola

Stasera in tv torna l'appuntamento con Passato e Presente

È il 1968: da metà novembre ad Avola, in provincia di Siracusa, è in corso lo sciopero dei braccianti. I lavoratori chiedono l’eliminazione delle gabbie salariali e l’uniformità negli orari di lavoro. Inutilmente. Una pagina di storia che il professo Agostino Giovagnoli rilegge con Paolo Mieli a “Passato e Presente“. in onda sabato 2 dicembre alle 20.30 su Rai Storia. Davanti alle proteste, gli agrari fanno muro senza offrire nessuna concessione. La protesta s’infiamma e il 2 dicembre i braccianti esasperati bloccano la statale per Noto. La polizia interviene. Prima con i lacrimogeni, poi con i fucili. Due braccianti, Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia restano uccisi, i feriti sono 48. È una strage. In terra vengono raccolti centinaia di bossoli. Sdegno e rabbia attraversano tutto il Paese e Avola diventa un simbolo nella lotta dei lavoratori per il riconoscimento dei diritti e delle libertà sindacali.

Passato e presente è un programma televisivo di divulgazione storica prodotto dalla Rai, in onda dal lunedì al venerdì su Rai 3 in fascia pomeridiana e in replica serale su Rai Storia.

È il successore del programma Il tempo e la storia e si propone di raccontare gli eventi e i personaggi che hanno segnato la storia del mondo, per fornire strumenti di conoscenza del tempo presente.

Passato e presente si differenzia dal suo predecessore introducendo un format che prevede l’interazione tra il conduttore, l’ospite della puntata e tre giovani studenti universitari. Questi ultimi sono stati inseriti nel programma con lo scopo di restituire un’immagine del mondo giovanile diversa dallo stereotipo che vuole i giovani incolti, indolenti e chiusi nel loro mondo virtuale.

Ogni puntata termina con i titoli di uno o più libri consigliati dall’ospite per approfondire il tema trattato e dalle conclusioni del conduttore. La trasmissione si avvale di un comitato scientifico di tredici storici.

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