Stasera in tv torna l'appuntamento con Passato e Presente
 | 

Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente 

Juan Peron presidente

Stasera in tv torna l'appuntamento con Passato e Presente
È il 4 giugno 1943. Mentre in Europa le sorti della guerra stanno per cambiare a favore degli alleati, in Argentina un colpo di stato rovescia il governo conservatore e pone alla guida del paese il generale Fàrrell. La personalità più in vista del nuovo governo, però, è il colonnello Juan Domingo Peron, ministro del lavoro, che conquista il consenso delle masse diseredate con misure che ne migliorano le condizioni di lavoro e di vita. Il 24 febbraio 1946, Perón stravince le elezioni e diventa il nuovo presidente dell’Argentina. Alla vigilia dell’anniversario della vittoria delle elezioni, settantanove anni dopo, Paolo Mieli e il professor Raffaele Nocera raccontano la sua storia a “Passato e Presente”, in onda domenica 23 febbraio alle 20.30 su Rai Storia. Insieme alla popolarissima moglie Evita, che morirà prematuramente nel 1951, Perón impone una politica di riforme che, grazie alla congiuntura economica mondiale, regala al paese un periodo di prosperità. Venerato dalle masse popolari e odiato dall’oligarchia, Perón viene a sua volta deposto da un golpe militare il 19 settembre 1955, mentre l’ombra della crisi si allunga sull’Argentina. Una nave della Marina lo trasferisce in Uruguay, prima tappa di un esilio che durerà diciotto anni.

Perón è stato anche descritto come un tipico caudillo (parola che nei paesi ispanofoni indica un capo carismatico che riunisce in sé potere politico e militare), benché nei suoi scritti abbia apertamente rifiutato questa etichetta e questo ruolo. L’ideologia peronista ha permeato – e tuttora è molto importante – la maggior parte dei partiti politici argentini odierni, sia di destra sia di sinistra. È stato uno dei presidenti argentini più discussi sia per questa mancanza di un riferimento politico ben preciso sia per aver dato asilo ai nazisti che scappavano dai processi per crimini di guerra al termine della seconda guerra mondiale.

Un appuntamento importante, atteso, assolutamente da non perdere.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *