Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente
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Iran 1979. La crisi degli ostaggi

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Nel 1979, In Iran, l’ayatollah Khomeini prende il potere dopo una rivoluzione che detronizza lo scià Mohammad Reza Pahlavi. Gli iraniani però temono ingerenze degli Stati Uniti per riportarlo al potere. Un gruppo di studenti rivoluzionari, allora, compie un gesto mai visto prima: invade l’ambasciata americana e prende in ostaggio oltre 50 persone. Una pagina di storia che Paolo Mieli rilegge con il professor Franco Cardini a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura riproposto domenica 3 novembre alle 20.30 su Rai Storia, a 45 anni dall’occupazione dell’ambasciata del 4 novembre 1979. La notizia del sequestro rimbalza su tutti i telegiornali. Il presidente americano Carter inizia una trattativa che si protrarrà per 444 giorni. Gli ostaggi saranno liberati, ma questa vicenda costa a Carter la rielezione a presidente: il 4 novembre 1980, infatti, a vincere sarà Ronald Reagan. Gli ostaggi lasceranno l’Iran il giorno del giuramento del nuovo presidente, il 20 gennaio 1981. Da quel momento, tra Iran e Stati Uniti scende un gelo diplomatico, che si scioglierà solo molti anni dopo.

Il Movimento rivoluzionario iraniano, si affermò all’inizio del 1979 con la partenza in esilio dello scià di Persia Reza Pahlavi (gennaio), il ritorno dell’ayatollah Khomeyni (1º febbraio). Seguì una fase convulsa di lotta interna tra le varie componenti rivoluzionarie. I rivoluzionari, temendo che l’ambasciata americana a Teheran stesse tramando per il ritorno dello scià, come già successo nel 1953 quando un colpo di Stato depose il primo ministro Mohammad Mossadeq, la assaltarono una prima volta in febbraio, ma gli occupanti si ritirarono dopo qualche ora di negoziato.

Il 1º novembre 1979 l’ayatollah Khomeini, leader della nascente Repubblica islamica, invitò la popolazione a manifestare contro gli interessi degli americani in Iran, indicati col nome di “Grande Satana”, di “nemici dell’Islam” e degli iraniani. Il 4 novembre 1979 un gruppo di 500 studenti (anche se le testimonianze discordano e variano da 300 a 2000) assaltò l’ambasciata.

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