Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente

Il nucleare in Italia

Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente

All’inizio degli anni ‘50, quella che era stata la più distruttiva tecnologia militare mai inventata sembra anche poter offrire una soluzione definitiva a tutti problemi di approvvigionamento energetico dell’umanità. L’energia nucleare, in Italia e nel mondo, nasce all’insegna di un paradosso che ne accompagnerà tutto lo sviluppo, tra paura e speranza. Ne parlano il professor Giovanni Paoloni e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, programma di Rai Cultura in onda sabato 13 aprile alle 20.30 su Rai Storia. Per circa un decennio, in pieno boom economico, l’Italia si trova all’avanguardia del nuovo settore tanto da diventare, a metà degli anni ‘60, il terzo produttore al mondo di energia elettronucleare. La crisi, però, è già cominciata: i conflitti politici all’interno del centrosinistra e la nazionalizzazione dell’industria elettrica stanno dirottando altrove i grandi investimenti pubblici; il movimento pacifista antinucleare inizia a prendere di mira anche il nucleare civile e non più solo quello militare. Agli inizi degli anni ’70 diventò quasi impossibile per l’Enel superare gli ostacoli posti dalle comunità locali alla costruzione dei nuovi impianti. La resistenza al nucleare si allarga a settori sempre più vasti dell’opinione pubblica. L’incidente di Chernobyl, nell’aprile del 1986, rappresenta la pietra tombale sul programma nucleare italiano.  Dopo la tragedia ucraina e le sue ripercussioni sul resto d’Europa, nessun partito in Italia, a eccezione di quello repubblicano, osa schierarsi con i No al referendum sul nucleare, promossi dal Partito Radicale, consultazione che avrà luogo l’8 e il 9 aprile del 1987. L’esito referendario segna la fine del nucleare italiano, ma non della ricerca.

Settima stagione di “Passato e Presente”, programma di approfondimento storico di Rai Cultura e condotto da Mieli. 120 nuove puntate, all’interno di uno studio virtuale rinnovato. Nella nuova edizione tornano i giovani storici, ormai parte integrante del programma, sia in veste di narratori che di partecipanti alla discussione.

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