Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente
Sophie Scholl e la rosa bianca
Tra il giugno del 1942 e il febbraio 1943, a Monaco di Baviera, opera un piccolo gruppo clandestino formato da giovani studenti universitari e da un professore dell’ateneo di Monaco. Diffondono volantini antinazisti e invitano la popolazione a resistere e a boicottare in modo non violento il regime nazista. Una storia ricostruita dal professor Alberto Melloni e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda domenica 18 febbraio alle 20.30 su Rai Storia.
Convinti che, dopo la rovinosa sconfitta di Stalingrado, la guerra sia ormai perduta e che la parabola del nazismo sia giunta al termine, gli studenti escono allo scoperto con un volantinaggio nel cortile dell’Università. Arrestati dalla Gestapo, vengono giustiziati dopo un processo farsa durato poche ore. La più giovane del gruppo è Sophie Scholl di appena 22 anni. Quella della Rosa Bianca non è una storia di un piccolo gruppo di illusi, ma la testimonianza di alcuni giovani che hanno trovato il coraggio e la lucidità di fare ciò che milioni di tedeschi avrebbero voluto e potuto fare.
Davanti alla Gestapo, Sophie sostenne che Hans si era ispirato al simbolo dei nobili perseguitati dalla rivoluzione francese. Diversi riconoscono influenze anche di Léon Bloy, scrittore reazionario cattolico francese, sul pensiero di Hans Scholl, ideologo principale, in particolare i testi La cavaliera della morte, incentrato sulla regina Maria Antonietta, Il sangue del povero e Il miracolo di La Salette. Nel quarto volantino, con uno stile che ricorda quello di Bloy, Hans attacca Hitler con toni mistici:
«Ogni parola che esce dalla bocca di Hitler è menzogna. Quando egli parla di pace pensa alla guerra, quando egli in modo blasfemo pronuncia il nome dell’Onnipotente, si riferisce invece alla potenza del Male, agli angeli caduti, a Satana. La sua bocca è come l’inferno ed il suo potere è corrotto…»