Stasera in tv torna l'appuntamento con Passato e Presente
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Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente

Molière e la Francia del re Sole

Stasera in tv torna l'appuntamento con Passato e Presente

Nato a Parigi nel 1622, Jean-Baptiste Poquelin – il futuro Molière – si avvicina al teatro grazie agli insegnamenti e alle amicizie acquisite presso il collegio gesuita di Clermont. Nel 1644, dopo aver fondato una compagnia di attori con i fratelli Bejart, Jean-Baptist ne assume la direzione con lo pseudonimo di Molière; tuttavia, il debutto non è dei migliori. Costretto a lasciare Parigi per debiti, entra in contatto con la Commedia dell’Arte. Successivamente riuscirà a imporsi sulla scena francese quando, rientrato dalla Provincia riscuote il plauso della corte e la protezione di Luigi XIV, il Re Sole. A “Passato e Presente”, in onda sabato 30 dicembre alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Lucio Villari. A Versailles Molière si scontra con la realtà politica, intellettuale e religiosa della Francia dell’epoca, assistendo alla messa in scena di una società formalmente splendida che sarà oggetto di un’attenta indagine e che diventerà materiale drammatico per le sue commedie.

L’Accademia di Francia non accettò mai Molière tra gli immortali mentre era in vita, perché il “commediante”, ancora definito “guitto”, era considerato culturalmente inferiore. Riparò in seguito dedicandogli nel 1774 una statua con l’iscrizione Rien ne manque à sa gloire, il manquait à la nôtre (Nulla manca alla sua gloria, egli mancava alla nostra).

Nel 1769 inoltre autori come Chamfort e Jean Sylvain Bailly dedicarono degli elogi biografici al commediografo francese. In particolare, commentando l’Éloge de Molière di Bailly, il suo biografo François Arago, scrive: «Tuttavia […] forse mi permetto di affermare che, nonostante una certa inferiorità di stile, il discorso di Bailly ha offerto un più ordinato, più vero e più filosofico apprezzamento dei pezzi principali di questo poeta immortale [rispetto all’elogio di Chamfort]».

Il successo di Molière fu tale che nacque la locuzione Paese di Molière per indicare la Francia.

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